Il test per l’Hiv: un semplice prelievo che può salvarti la vita

Non è invasivo, non è doloroso ed è gratuito. Il test per capire se hai contratto il virus dell’Hiv, e se quindi sei sieropositivo oppure no, è l’unico modo per effettuare una diagnosi precoce e iniziare subito la terapia. Non avvertirai infatti nessun tipo di sintomo fino a quando non apparirà l’Aids vera e propria. Il consiglio quindi è quello di prevenire questa terribile sindrome e sottoporsi alle analisi. Ecco come devi fare.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Giulia Dallagiovanna 2 Ottobre 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

L'Hiv è un virus e fino a quando non assume le forme della malattia conclamata, cioè dell'Aids, non dà alcun sintomo. E il problema è proprio questo: come fai a sapere di averlo contratto se non avverti nessun segnale particolare dal tuo corpo? Esiste un solo modo: effettuando il test per l'Hiv. Si tratta di un metodo abbastanza veloce e non troppo invasivo, al quale tutti coloro che hanno il dubbio di aver messo in pratica un comportamento a rischio dovrebbero sottoporsi. E per "comportamento a rischio" si intende principalmente un rapporto sessuale non protetto, a maggior ragione se con un partner occasionale o conosciuto da poco. In generale, però, il ministero della Salute consiglia a tutti di sottoporsi al controllo almeno una volta nella vita e, nello specifico, prima di avere un figlio. Perciò proviamo a capire insieme come e dove dovresti effettuare queste analisi.

Innanzitutto, per te si tratterà di un normale prelievo di sangue, dunque il fastidio sarà ridotto al minimo. Sarai inoltre sollevato nel sapere che i risultati potranno essere comunicati a te soltanto e che la tua privacy verrà tutelata in diversi modi. Ad esempio, alcuni centri effettuano l'esame in forma anonima, altri in via riservata. Nel secondo caso dovrai quindi esibire la carta d'identità, ma i tuoi dati anagrafici non potranno essere divulgati in alcun modo, a meno di non violare il segreto professionale al quale è vincolata ogni figura con la quale avrai a che fare.

Infine, cerca di dimenticare ogni imbarazzo: fare il test per l'Hiv è un gesto di responsabilità, prima di tutto nei confronti di te stesso. Non dovresti vergognarti, né sentirti in colpa. E ricorda che prima viene diagnosticato l'Hiv, prima potrai iniziare con le terapie e avere uno stile di vita quanto più normale possibile.

I tipi di test per l'Hiv

Non esiste una sola analisi per l'Hiv. Sono infatti disponibili diversi tipi di test, tra i quali anche uno molto rapido che è possibile acquistare semplicemente in farmacia e senza ricetta medica. Non sono però del tutto interscambiabili tra di loro e soprattutto varia il cosiddetto periodo finestra, ovvero l'arco di tempo entro il quale è maggiore la possibilità di ottenere dei falsi negativi o dei falsi positivi. Il virus Hiv procede infatti molto lentamente all'interno del corpo e anche con un esame approfondito può non essere semplice individuarlo subito. Così, il risultato potrebbe essere fuorviante e magari confermare la presenza dell'agente patogeno quando invece non lo hai contratto o, al contrario, dirti che sei sano anche se sei sieropositivo.

Per questo motivo, il consiglio è sempre quello di ripetere una seconda volta il test per l'Hiv, quando è trascorso un certo numero di giorni dalla messa in atto del comportamento a rischio.

Vediamo allora nel dettaglio i tipi di test disponibili:

  • Test Elisa (o test di terza generazione): non può rilevare direttamente la presenza del virus, che si è già nascosto dentro le tue cellule, però individua gli anticorpi anti-Hiv che vengono sviluppati in seguito all'infezione. Di solito, può dare una risposta affidabile già dopo un mese, un tempo sufficiente perché il tuo organismo sviluppi le difese immunitarie. Il periodo finestra è però di 90 giorni, perciò dovresti comunque ripetere l'esame dopo questi tre mesi, soprattutto se il primo esito è stato negativo.
  • Test antigene p24 (o test combinati o di quarta generazione): sono un insieme di test, effettuati tutti all'interno dello stesso prelievo, che ricercano non solo gli anticorpi anti-Hiv, ma anche l'antigene p24. Questa particella non è altro che una proteina, la cui concentrazione aumenta notevolmente dopo aver contratto il virus. Può fornire un responso efficace già dopo 20 giorni, ma il periodo finestra ufficiale ne dura 40.
  • Autotest Hiv: un rapido test per l'Hiv che puoi acquistare in farmacia senza bisogno di presentare la ricetta del medico. Dovrai semplicemente praticare una piccola puntura su un polpastrello per liberare qualche gocciolina di sangue e dopo 15 minuti il dispositivo ti darà il risultato. Un tempo di attesa davvero brevissimo e con una attendibilità attorno al 90%. Il periodo finestra dura 90 giorni e non ha senso provare a ottenere una risposta prima che sia trascorso questo tempo. Inoltre, dovrai comunque sottoporti a nuove analisi mediche prima di iniziare un'eventuale terapia antiretrovirale. E, in generale, sarebbe sempre meglio che un prelievo di sangue tradizionale confermi il responso.
  • Test rapido sulla saliva: ancora meno invasivo dell'autotest con la goccia di sangue, esiste un esame rapido attraverso un tampone di saliva da immergere poi in una soluzione specifica. Il risultato arriva nel giro di una ventina di minuti, ma è meno attendibile rispetto agli altri descritti. Può essere però un primo approccio al percorso di diagnosi. Il periodo finestra è sempre di 90 giorni.

Il ceppo più diffuso in Occidente è l'Hiv-1, ma questi esami individuano anche l'Hiv-2, che si trasmette soprattutto in Asia e Africa occidentale e che dà origine a una forma leggermente più attenuata di Aids.

Come scegliere il test per l'Hiv

Di fronte a diversi tipi di test, ti sarai chiesto quale sia meglio scegliere. Prima di tutto, devi sapere che il risultato non cambia in base alla modalità e che tutti mirano a rispondere alla domanda fondamentale: il tuo sangue è positivo oppure no agli anticorpi anti Hiv? Se il responso è sì, significa che sei sieropositivo. Se invece è no, sarai sieronegativo, come di norma sono tutti. Nel primo caso, avrai contratto il virus ma non avrai ancora l'Aids: è questo il momento per iniziare la terapia antiretrovirale ed effettuare i controlli periodici.

Se vuoi trovare un modo per vincere gli imbarazzi è forse più consigliato partire da un autotest. Tieni però presente che in seguito dovrai comunque sottoporti a un test in una struttura sanitaria e che servirà il referto di questo per ottenere una diagnosi definitiva dal medico. Inoltre, in un centro specializzato troverai anche diverse figure professionali dalle quali ottenere tutte le informazioni e l'aiuto di cui hai bisogno, compreso quello psicologico.

Dove si effettua il test per l'Hiv

Come potrai immaginare, l'autotest può essere effettuato direttamente a casa, ottenendo tutta la riservatezza che una persona potrebbe desiderate. Ma questo metodo nasconde diversi svantaggi, soprattutto di ordine psicologico. La solitudine potrebbe rivelarsi controproducente in caso di responso positivo. Una buona idea è quella di recarsi nella sede di associazioni apposite, come la Lila (Lega italiana per la lotta all'Aids), dove potresti trovare supporto psicologico e soprattutto un servizio di counseling: personale esperto che ti spieghi quale iter dovrai affrontare e ti fornisca tutte le informazioni riguardanti i comportamenti a rischio. A loro potrai ad esempio rivolgere le migliaia di domande che ti si affolleranno nella mente in quella situazione.

Meglio effettuarlo nella sede di un'associazione o in una struttura sanitaria e chiedere tutte le informazioni

E sempre in un'associazione o in un ambulatorio medico potrai sottoporti anche al test rapido sulla saliva, che non può essere venduto direttamente a un privato cittadino, ma deve essere eseguito in presenza di un medico e possibilmente anche di uno psicologo.

Per quanto riguarda gli altri tipi di test, il sito di Unaids (Uniti contro l'Aids), in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità, ha realizzato una mappa con l'elenco di tutti i centri e le strutture sanitarie presso le quali puoi sottoporti ad analisi e controlli. Sono divisi per regioni e troverai anche l'indicazione dell'indirizzo e degli orari di apertura.

Chi può effettuare il test per l'Hiv

Tutti. Il test per l'Hiv è accessibile a chiunque abbia già compiuto 18 anni e, trattandosi di una forma di analisi poco invasiva, può essere effettuato in ogni momento della propria vita. La legge n. 286 del 1998 garantisce anche ai cittadini stranieri e agli immigrati senza permesso di soggiorno la possibilità di accedere all'iter diagnostico. È necessario però il consenso informato: nessuno può essere sottoposto a test per l'Hiv contro la propria volontà, nemmeno se si tratta di un paziente ricoverato in ospedale e in attesa, ad esempio, di un trapianto. Naturalmente un tuo eventuale rifiuto pregiudicherà la possibilità di sottoporti all'intervento chirurgico, per evidenti ragioni di sicurezza.

Il test è obbligatorio in caso tu decida di donare il sangue o un organo, poiché la trasmissione del virus può avvenire proprio per via ematica. È poi fortemente consigliato in gravidanza e prima del concepimento. Se un genitore risulta sieropositivo esiste infatti il pericolo che venga contagiato anche il bambino. A maggior ragione, poi, se si tratta della madre che rischia di passare l'agente patogeno al figlio anche attraverso il latte materno.

Quanto costa il test per l'Hiv

I test che si effettuano in laboratorio, ovvero il Test Elisa e quello per l'antigene p24, sono gratuiti. Per quanto riguarda invece l'autotest, dovrai comprarlo in farmacia e come tutti i prodotti ha un suo prezzo, che però non supera i 20 euro ed è dunque accessibile anche ai cittadini che appartengono a una fascia di reddito bassa.

Il test Hiv per i minorenni

Come ti dicevo il test è accessibile a tutti, a patto che si tratti di persone maggiorenni. Non è infatti possibile per un minore di 18 anni sottoporsi a questo tipo di analisi, senza aver prima ricevuto il consenso da parte dei propri genitori. Ma quanto di frequente può capitare che un ragazzino parli con la famiglia di rapporti sessuali e comportamenti a rischio? Quasi mai. Il problema è che se da un lato si è abbassata l'età in cui un individuo compie la sua prima esperienza sessuale, dall'altro le informazioni sono carenti e circa il 50% degli adolescenti ammette di non utilizzare sempre il profilattico.

Le probabilità di contagio aumentano e si contano sempre più casi di trasmissione del virus tra i giovanissimi. Ecco perché da tempo le associazioni che si occupano di Aids hanno avviato un dialogo con il ministero della Salute sul tema del test per i minorenni, senza il consenso dei genitori. A febbraio 2019 è arrivato il via libera da parte del Garante per i diritti dell'infanzia e da questo momento sarà possibile lavorare a una norma che consenta di rimuovere un ostacolo al percorso di diagnosi.

Fonti| Ministero della Salute; Lila

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.