Adolescenti allergici e vaccino Covid: come comportarsi? Le raccomandazioni della SIAIP

Se hai un figlio che ha già l’età per ricevere il vaccino contro il Covid, potrebbero esserti sorti alcuni dubbi che qualche mese fa riguardavano solo la popolazione adulta. Uno di questo riguarderà il rapporto con allergie o asma. A queste domande ha risposto la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica.
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Giulia Dallagiovanna 5 Ottobre 2021
* ultima modifica il 05/10/2021

Oggi, lo sappiamo, si possono vaccinare i ragazzi che hanno dai 12 anni in su. Si attende poi l'arrivo di vaccini adatti adatti anche ai bambini più piccoli. Ma già ora, se sei un genitore, avrai iniziato a porti quelle stesse domande che qualche mese fa riguardavano solamente la popolazione adulta. Tra i primi dubbi che potrebbero esserti sorti ce ne sarà sicuramente uno che farà più o meno così: "Se mio figlio è allergico, corre qualche rischio?" Ti risponde direttamente la SIAIP (Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica), che ha messo a punto delle raccomandazioni rivolte ad adolescenti che hanno tra i 12 e i 18 anni e che sono asmatici, allergici, hanno delle immunodeficienze oppure ha già accusato in passato uno shock anafilattico.

"Si tratta di una sorta di Decalogo che fornisce dei consigli utili in primo luogo ai medici, ma anche agli utenti su come gestire i soggetti con una storia di allergie e che è frutto del lavoro di un  gruppo di studio che abbiamo creato con questo proposito", ha spiegato Gian Luigi Marseglia, Direttore della Clinica Pediatrica del Policlinico San Matteo di Pavia.

Tre fasce di rischio

Prima di tutto, bisogna specificare che le fasce di rischio sono tre: bassa, media e alta. E non è detto che i ragazzi che ricadono in queste categorie non possano ricevere il vaccino. Anzi, bisogna sempre ricordare che la vaccinazione è raccomandata per tutte le persone che hanno specifiche controindicazioni.

"Seguendo i suggerimenti della SIAIP – prosegue Marseglia, – il semaforo per la vaccinazione è quasi sempre verde. È sicuramente rassicurante l’indicazione che riguarda la quasi totalità degli allergici: chi soffre del classico raffreddore da fieno o di asma, purché sia ben controllata dalle terapie, presenta un rischio analogo a quello degli individui non allergici e può essere quindi vaccinato senza alcun particolare problema".

Allergici ad alto rischio

Nella fascia più a rischio rientrano le persone hanno già avuto una reazione allergica generalizzata proprio dopo la prima dose di vaccino antiCovid. Oppure, se sanno di aver sofferto di questa reazione avversa dopo essere entrati in contatto con sostanze contenenti gli eccipienti presenti nel farmaco immunizzante. Come potrai immaginare, è importante avere la massima cautela e soprattutto che il caso sia valutato attentamente da un allergologo.

Non è detto però che non si possa procedere con l'inoculo. "Nei casi in cui si decida di effettuare la vaccinazione – spiega infatti Marseglia – questa deve essere praticata in un ospedale che garantisca l’immediata disponibilità dei presidi necessari per affrontare l’emergenza di un’anafilassi o di uno shock anafilattico. Va comunque detto che il rischio di reazioni anafilattiche in seguito alla vaccinazione contro il Covid-19 è molto basso, si stima circa 11 casi per milione di dosi per i vaccini a mRNA".

Allergici a rischio medio e basso

Si parla di rischio medio se tuo figlio è affetto da asma, ma la malattia e adeguatamente controllata, oppure se ha riportato una reazione cutanea estesa dopo il primo inoculo del vaccino anti-Covid. Inoltre, rientra in questa fascia chi ha già mostrato manifestazioni allergiche a farmaci o vaccini in generale.  "In tutti i pazienti con rischio medio il documento SIAIP raccomanda una valutazione allergologica e comunque la somministrazione del vaccino in un ambiente protetto. Viene inoltre indicato di prolungare il periodo di osservazione dopo la vaccinazione a un minimo di 60 minuti".

Se invece l'allergia di tuo figlio ha riguardato più che altro un alimento o la puntura di un insetto, i rischi si riducono ulteriormente.

In caso di anafilassi

Se tuo figlio ha già sofferto di un vero e proprio shock anafilattico, è di nuovo necessaria qualche cautela in più. “Quest’ultimo è il fenomeno in assoluto più grave fra le reazioni allergiche – conclude Marseglia, – con la comparsa di sintomi che coinvolgono l’apparato respiratorio e cardiocircolatorio, spesso accompagnati da manifestazioni cutanee, gastrointestinali, neurologiche. Chi abbia avuto in precedenza un’anafilassi per esempio da alimenti, lattice o punture di insetti va considerato a rischio medio. In questi casi è necessaria molta cautela e prima dell’eseguire la vaccinazione è indicata l’esecuzione di una visita allergologica per confermare la diagnosi e fornire le opportune indicazioni".

Fonte| Comunicato stampa SIAIP 

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