Ai banchi delle farmacie lombarde regna l’incertezza: “A questo punto il vaccino antinfluenzale potrebbe davvero non arrivare”

È passato un mese dal nostro primo viaggio tra le farmacie del capoluogo e oggi abbiamo aggiunto anche una tappa a Varese, centro nevralgico di dimensioni però più contenute. E se allora la situazione era gravata da dubbi e incertezze, a un mese di distanza, appare anche peggio. Il timore reale dei farmacisti è che la popolazione sana potrebbe davvero restare con le mani vuote.
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Kevin Ben Alì Zinati 13 Ottobre 2020
* ultima modifica il 13/10/2020

Tra le corsie delle farmacie lombarde cerchi il vaccino antinfluenzale e trovi solo l’incertezza. Che sia Milano o Varese, la risposta è sempre la stessa, solo declinata con diverse gradazioni di sconforto e incredulità: “Non sappiamo niente e probabilmente qui non arriverà”. Un po’ le stesse parole in cui ci eravamo imbattuti durante la nostra prima incursione nel capoluogo meneghino. Le farmacie allora non se la passavano affatto bene, tuttavia la ridistribuzione delle dosi acquistate dalle Regioni era appena stata annunciata e che di vaccini non ce ne fosse nemmeno l’ombra, a settembre poteva anche starci, forse. Oggi però è passato un mese, praticamente tutte le regioni hanno dato via alle campagne vaccinali per la popolazione a rischio e la stagione fredda è sempre più vicina. Eppure, le mani delle farmacie rimangono vuote, così come quelle dei cittadini “sani” che vorrebbero acquistare un rimedio contro l’influenza.

Nessuno sa niente

Il mantra con cui molti farmacisti ti accolgono è una barriera che i giornalisti tanto quanto i cittadini fanno fatica a oltrepassare: il “non ci è stato detto nulla” è disarmante e spesso non lascia spazio a troppe domande ma anzi, è un invito a girare i tacchi e chiedere a qualcun altro, “al tuo medico di famiglia”. Altri, insieme allo sbarramento si lasciano andare a qualche considerazione che però, bada bene, non è un’informazione basata sulla conoscenza. È, appunto, un’opinione spassionata che diventa davvero l’unica riposta possibile.

Come per un farmacista in zona MacMahon a Milano, secondo cui “In Lombardia il vaccino nelle farmacie non arriverà proprio, forse per poterlo acquistare bisognerà provare in altre regioni. So che un amico in Liguria l’ha trovato”.  Per altri professionisti il vaccino arriverà, resta solo da capire quando, ed è qui che il loro presunto ottimismo sprofonda sotto i colpi dell’incertezza. “Forse verso fine mese qualche dose arriverà” ha raccontato un farmacista in zona Lampugnano, “a ottobre la vedo difficile, a metà novembre o inizio dicembre qualcosa potrebbe arrivare ma è tutto molto incerto” gli fa eco il titolare di una farmacia nel centro di Varese. Dunque, nessuno davvero sa nulla.

Prenotazioni e speranze 

Se la carenza è reale nel capoluogo lombardo, la situazione appare ancora più drammatica in un contesto come Varese, centro nevralgico di dimensioni tuttavia più contenute. Qui ci sono farmacie che ogni giorno prendono prenotazioni per una o più dosi e restituiscono indietro un bigliettino unito a una buona dose di speranza: “I clienti possono lasciare nome e cognome, se poi dovessero arrivare novità li chiameremo, altrimenti rimarranno senza ci ha spiegato una giovane farmacista del centro varesino.

Per alcuni qualche dose potrebbe arrivare a fine ottobre, per altri forse tra novembre a dicembre

“Quando si pensa al vaccino per la popolazione attiva bisogna tenere presente che la regione ha acquistato un quantitativo di dosi che comunque non soddisfa la reale richiesta della popolazione. Significa che un vaccino per tutti non c’è ci ha raccontato un’altra farmacista di Varese, rimarcando il fatto che “ad oggi la priorità è ai medici di base per fare il vaccinio prima agli anziani e agli over65, poi a chi lavora con pazienti a rischio e poi, se avanza, per i sani”. Anche una professionista del centro di Milano ci ha parlato di una sorta di ridistribuzione delle dosi avanzate: “È anche possibile che non tutti i soggetti che ne hanno diritto scelgano di farla, così i vaccini che le Asl non useranno potrebbero essere distribuiti alle farmacie e quindi alle persone sane. Ma se avverrà, e non è per nulla scontato, avverrà comunque in grande ritardo.

Soluzioni? 

Abbiamo scoperto che per riuscire a trovare qualche dose di vaccino potresti affidarti ai centri privati, come l’Istituto Auxologico Italiano. Leggendo sul sito, infatti, la vaccinazione antinfluenzale è garantita, su prenotazione. Abbiamo provato a contattarli e dal centro informazioni ci hanno spiegato che “ad oggi le vaccinazioni non sono ancora partite ma tra domani e dopodomani dovrebbero arrivare le agende e si potranno quindi prendere gli appuntamenti”.

"Se le Asl avanzano delle dosi potrebbero essere ridistribuite alle farmacie, ma se mai avverrà, sarà comunque in gran ritardo"

Per chi non rientra nelle categorie a rischio ma vuole comunque sottoporsi la vaccino, questa potrebbe davvero essere una soluzione anche perché, ci hanno confermato, qui la carenza di vaccino non ci sarà: “Se possiamo dare una sicurezza in più delle farmacie di trovare una dose? Assolutamente sì”. Non servirà nessuna prescrizione del medico: attraverso il sistema online si potrà prenotare un posto e ottenere il vaccino. L’inconveniente, però, può essere il costo di 50 euro della prestazione, che supera di 4 o 5 volte quello che pagheresti in farmacia.

Dal viaggio tra Varese e Milano ciò che porti a casa però è che, forse, il vaccino nelle farmacie potrebbe davvero non arrivare. Per questo, quando ti presenti al banco e chiedi un modo per contrastare l’influenza, visto che oggi ancora più non la vuoi prendere, alcuni farmacisti ti propongono un’altra strada. Non è un’alternativa, suona più come un “prova perché male non fa”. Si riferiscono ai vaccini omeopatici o agli immunostimolanti, integratori del sistema immunitario. “I vaccini omeopatici contengono il virus stagionale dell’influenza diluito e unito anche a composti batterici – ha spiegato infine una farmacista del centro di Varese – L’influenza è virale ma le sue complicanze sono determinate dai batteri”. Si tratta, in sostanza, di composti non farmaceutici che stimolano e rafforzano il sistema immunitario, un modo insomma per allenare il tuo corpo ad erigere barriera contro gli invasori. Basterà?

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