Allergia al lattice: come riconoscerla e a quali oggetti fare attenzione

Quando parliamo di allergia, intendiamo un qualsiasi tipo di reazione avversa che il tuo organismo può avere quando entra in contatto con una o più sostanze o anche a combinazioni specifiche. Con reazioni avverse non ne pensiamo una in particolare ma di norma si tratta di reazioni della pelle e della respirazione. Non sottovalutare il problema perché ogni individuo può avere risposte anche molto gravi al contatto con una sostanza che per il corpo è ritenuta nociva. Approfondiamo quella al lattice.
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Valentina Danesi 16 Aprile 2021
* ultima modifica il 08/06/2021

Quando parliamo di allergia intendiamo qualsiasi reazione “esagerata” del sistema immunitario a una sostanza esterna, che in teoria non dovrebbe rappresentare una reale minaccia. Lo stesso meccanismo si innesca anche in chi è allergico al lattice. Vediamo quali sono i sintomi.

Cos’è

Con allergia al lattice intendiamo una reazione anomala ed eccessiva da parte del tuo sistema immunitario nel momento in cui entra in contatto con questo materiale. Il tuo organismo infatti considera il lattice come un nemico esterno dal quale è bene difendersi e a tal scopo gli scaglia contro gli anticorpi che produce.

Le manifestazioni possono avere intensità diversa in base al livello di sensibilità che hai sviluppato. Si può passare dunque da un lieve rossore sulla pelle a sintomi più importanti tra cui dermatiti e, nei casi più gravi, shock anafilattico con conseguente rischio di morte.

Se ne soffri, tieni presente che il lattice è contenuto in molti oggetti quotidiani come guanti di gomma, confezioni, preservativi, abiti e anche dispositivi medici.

I sintomi 

Come ti abbiamo appena descritto, i sintomi che manifesta il tuo corpo possono essere molto diverse e si può andare da segnali molto lievi e reazioni gravi, se non addirittura fatali.

Ecco quindi i sintomi principali e maggiormente diffusi, che ti potranno essere utili a dissipare i dubbi:

  • gonfiore di labbra, lingua, palpebre
  • arrossamento cutaneo e prurito
  • asma
  • difficoltà a respirare
  • senso di peso sul torace
  • nausea o vomito
  • calo della pressione arteriosa
  • tachicardia
  • occhi che lacrimano
  • naso chiuso
  • tosse secca
  • edema della laringe
  • shock anafilattico

Le cause 

Come ti abbiamo detto finora, le reazioni variano molto da soggetto a soggetto, ma di sicuro la reazione allergica la si ha quando l’organismo, appunto, reagisce in maniera eccessiva a una sostanza con cui entra in contatto. E può farlo attraverso il contatto fisico vero e proprio o tramite l'inalazione della sostanza. Il termine allergia al lattice “contiene” al suo interno quattro situazioni differenti:

  • Reazione IgE-mediata: reazione fulminea dovuta all’attivazione delle IgE, un gruppo di immunoglobuline, ossia di anticorpi che, rilasciando delle sostanze infiammatorie, scatena la risposta avversa del tuo organismo;
  • Dermatite allergica da contatto: è una reazione da ipersensibilità e vedrai la pelle arrossarsi, squamarsi, seccarsi e addirittura tagliarsi (a volte i tagli sono il risultato di un eccessivo prurito e quindi del fatto che tu ti sia grattato con troppa energia);
  • Dermatite irritativa da contatto: stiamo parlando di un’irritazione che sorge dopo varie ore dal contatto presenta sintomi simili a quelli della precedente dermatite quindi pelle arrossata e squamosa;
  • Shock anafilattico: è la reazione meno comune, ma la più grave. Può accadere anche dopo alcune ore dal contatto con la sostanza, ma il consiglio è di non perdere tempo perché serve l’intervento del pronto soccorso. Ecco i sintomi più gravi: mucose che si gonfiano, disturbi respiratori, calo improvviso della pressione arteriosa, perdita di coscienza e, se non si interviene in tempo, morte.

La diagnosi 

Sicuramente il tuo medico ti farà numerose domande per capire meglio  le situazioni in cui la presunta allergia si sviluppa. Per concretizzare il sospetto ci sono poi alcuni esami da svolgere.

Eccoli:

  • Prick test: ti verranno messi sull’avambraccio degli estratti di lattice in gocce, dove è stata inserita la sostanza incriminata; verrà poi praticata una leggerissima puntura. Se dove è stata fatta l'iniezione si verificheranno eritemi o vescicole ecco che l’allergia sarà confermata.
  • C’è poi il Rast test che serve per approfondire. È più costoso e puoi utilizzare solo un numero limitato di allergeni, ma non è sensibile a eventuali trattamenti già in corso con corticosteroidi o antistaminici.

Nei bambini 

Attenzione in modo particolare a quando quest’allergia colpisce i bambini, perché il lattice è davvero in moltissimi oggetti di uso quotidiano, soprattutto se si parla del mondo dei più piccoli: giocattoli di gomma, tettarelle al lattice, palle e palloni, gomme per cancellare e palloncini, quelli tipici delle feste di compleanno.

La cura 

Non esiste una cura specifica, ma come accade per tante allergie si possono assumere antistaminici che alleviano molto il problema. Esiste poi l’immunoterapia. Nello specifico, si parla di un trattamento di desensibilizzazione specifico una sorta di vaccino che puoi iniettare o lasciar sciogliere sotto la lingua, ma richiede tempi lunghi e non sempre porta a grandi risultati.

Quello che devi fare è soprattutto prestare attenzione. Dal momento che è una sostanza presente quasi ovunque, anche in ospedale, non dimenticare mai di farlo presente al personale sanitario durante un qualsiasi ricovero.

Se poi per caso dovessi incorrere in uno shock anafilattico, verrai tenuto sotto osservazione in ospedale per uno o due giorni, dove verrai sottoposto a una terapia d’urgenza prevalentemente a base di cortisone per bloccare la reazione subito.

Fonte| Ospedale Bambino Gesù 

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