Allergia alle arachidi: sarà approvato un farmaco che evita lo shock anafilattico

Si chiama Palforzia e non è una vera e propria cura contro l’allergia, ma un farmaco che agisce aumentando la tolleranza dell’organismo alle arachidi per eliminare il rischio di reazioni avverse pericolose. È stato pensato soprattutto per i bambini e potrebbe venir approvato all’inizio del prossimo anno.
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Giulia Dallagiovanna 29 Settembre 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

In Italia forse non avrai sentito parlare troppo di allergia alle arachidi, perché la dieta mediterranea non inserisce questo alimento nel menù tradizionale. Ma negli Stati Uniti è già la più diffusa, soprattutto tra i bambini, e nel nostro Paese rappresenta un problema soprattutto quando si mangiano quei cibi confezionati che, in apparenza, non hanno nulla a che fare con le noccioline, ma che invece contengono le famose "tracce di". Il rischio, soprattutto per i bambini, è quello di trovarsi impreparati di fronte una reazione avversa, che può sfociare anche in uno shock anafilattico ed essere quindi potenzialmente mortale. La Food and Drug Administration, l'ente governativo che regola i prodotti farmaceutici, sta per approvare un nuovo medicinale che serve proprio a limitare i sintomi più pericolosi.

Si chiama Palforzia e non è una vera e propria cura. Si è però dimostrato utile nei pazienti più piccoli per la prevenzione e la mitigazione di manifestazioni più eclatante provocate dall'allergia alle arachidi. Riduce quindi l'insorgenza dei segnali più comuni, come vomito e diarrea, ed evita che si arrivi all'anafilassi, per cui ogni anno vengono ricoverati circa il 10% dei bambini che non tollerano l'ingestione di questo tipo di frutta secca.

Nel giro di sei mesi di terapia, il bambino viene desensibilizzato alle arachidi

Questo farmaco lavora abituando il corpo a tollerare percentuali minime di arachidi, in modo che al primo contatto non si verifichi subito una crisi. Nel concreto, se tuo figlio ha questo problema, dovrebbe assumere 1 dose al giorno contenente anche una piccola parte di proteine dell'alimento in questione. A mano a mano che la terapia procede, la concentrazione del potenziale allergene aumenta, in modo che l'organismo inizi ad abbassare le difese immunitarie, responsabili della reazione allergica.

Nel giro di sei mesi, si dovrebbe arrivare a un'assunzione di 300 milligrammi al giorno e il livello di tolleranza dovrebbe essere ormai a un punto tale, che non si incontreranno più rischi nell'ingerire per sbaglio questo alimento. L'allergia dunque non sparisce, ma il bambino viene desensibilizzato.

Bisognerà però aspettare l'inizio del 2020 perché l'FDA dia il proprio via libera ufficiale. Si stanno ancora valutando infatti i possibili effetti collaterali, con particolare attenzione a quei casi in cui i pazienti hanno dovuto abbandonare il trattamento perché il loro corpo non lo tollerava. In ogni caso, il farmaco sembra sicuro e secondo i diversi studi e trial in laboratorio, i vantaggi non sono nemmeno paragonabili agli svantaggi.

Fonti| FDA; "AR101 Oral Immunotherapy for Peanut Allergy" pubblicato sul New England Medical Journal il 18 novembre 2018

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