Allergie ai farmaci: come riconoscerle e i test per diagnosticarle

L’allergia ai farmaci è una reazione avversa del tuo sistema immunitario nei confronti del principio attivo di un determinato medicinale. Non è possibile prevederla in anticipo e per questo motivo è meglio essere in grado di riconoscere i sintomi per richiedere subito la visita di un allergologo in un centro specializzato.
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Giulia Dallagiovanna 20 Luglio 2021
* ultima modifica il 20/07/2021

L'allergia ai farmaci è una reazione che si manifesta in seguito all'assunzione di un medicinale. Non è un evento così raro, ma tende a essere più frequente nei pazienti adulti, piuttosto che nei bambini o negli anziani. Inoltre, colpisce più facilmente persone predisposte dal punto di vista genetico all'innesco di questi specifici meccanismi immunologici che portano a riconoscere il principio attivo di un farmaco come una potenziale minaccia per il corpo. Purtroppo, non è così semplice conoscere in anticipo se il tuo organismo è eccessivamente sensibile a questo o a quel medicinale. Meglio allora capire da quali sintomi si possa identificare una reazione allergica.

Cos'è

L'allergia ai farmaci è una reazione avversa nei confronti del principio attivo contenuto nel prodotto e non di uno dei suoi eccipienti. E naturalmente, questo effetto si produrrà ogni volta che assumerai il medicinale poco gradito al tuo sistema immunitario.

Per la verità si tratta di una famiglia di disturbi, che rientrano appunto nella categoria delle reazioni avverse, allo stesso modo dei possibili effetti collaterali. Le allergie però non solo non si possono prevedere in anticipo, ma non sono legate al quantitativo di medicinale assunto. In poche parole, non è una questione di sovradosaggio, ma proprio di sostanza, che può creare problemi anche quando è in concentrazioni molto ridotte.

Le cause

La causa dell'allergia ai farmaci è da ricercarsi nel tuo sistema immunitario. Questo cioè reagisce in modo eccessivo, perché vede il principio attivo come un potenziale nemico. Di conseguenza, lo attacca. Il meccanismo che si innesca porta a liberare dei mediatori, come le Ig-E o i linfociti T, che danno poi origine ai sintomi evidenti dall'esterno. Di solito, quelle mediate dalla Immunoglobuline E insorgono nel giro di un'ora, mentre quelle ad opera dei linfociti T sono ritardate e possono impiegare anche 24 o 48 ore prima di manifestarsi.

I sintomi

Ma da quali sintomi è possibile riconoscere l'allergia un farmaco? Le manifestazioni possono variare in base alle tue caratteristiche e a quanto grave è la reazione avversa che ne emerge. Se, ad esempio, viene coinvolta la cute potrai notare la comparsa di orticaria, di gonfiore attorno alle palpebre e alle labbra, arrossamenti, prurito, eritemi e rash. Quando invece è interessato l'apparato cardiocircolatorio potresti andare incontro ad aritmie cardiache e ipotensione.

In caso venga colpito l'apparato respiratorio, le manifestazioni saranno difficoltà a respirare, broncospasmo e cianosi. Può poi essere coinvolto l'apparato gastrointestinale con nausea, vomito e diarrea e infine il sistema nervoso con vertigini e convulsioni.

I sintomi dipendono dall'organo coinvolto e dalla gravità della reazione sviluppata

Tra i sintomi più gravi ci sono sicuramente l'arresto cardiaco, l'arresto respiratorio e lo shock anafilattico. Per fortuna, sono anche più rari.

I fattori di rischio

Come ti dicevo prima, non è possibile prevedere con certezza se un determinato farmaco sarà in grado di provocare una reazione allergica in quella persona. Esistono però alcuni fattori di rischio di cui è possibile tenere conto. Prima di tutto, se hai già sofferto di una reazione avversa di questo tipo contro un medicinale, è probabile che si possa ripetere quando assumi prodotti con una struttura chimica e un meccanismo di azione simili.

L'età è un'altra discriminante da tenere a mente, perché sono appunto gli adulti a risultare più esposti. Infine dovrai stare attento ad alcune patologie che aumentano il rischio di allergia ai farmaci. Se sai di essere affetto da una malattia cronica, chiedi sempre il consiglio a un tuo medico prima di assumere un nuovo medicinale.

Non sono invece fattori di rischio la presenza di altre allergie, ad esempio alle più comuni come i pollini o alcuni tipi di alimenti.

Le allergie più comuni

Ci sono alcuni farmaci che hanno dimostrato di provocare reazioni allergiche con maggiore facilità. Il primo è la penicillina, che come saprai è alla base di diversi antibiotici e che rende più probabile l'allergia anche nei confronti delle cefalosporine, che presentano una struttura chimica simile. A seguire vi sono poi i famosi farmaci antinfiammatori non steroidei, ovvero i FANS, che anche tu avrai assunto almeno una volta nella vita.

Ci sono poi le reazioni avverse ad altri medicinali, che ti possono venire somministrati solo in momenti specifici, come gli anestetici, che siano generali o locali, oppure i mezzi di contrasto che si usano durante TAC e risonanze magnetiche.

Altri principi attivi che si sono dimostrati più spesso allergonici sono:

  • Allopurinolo
  • Antiaritmici
  • Antipsicotici
  • Alcuni chemioterapici
  • Antipertensivi
  • Anticonvulsivanti
  • Antitubercolari
  • Miorilassanti

La diagnosi

La diagnosi di allergia al farmaco deve essere eseguita da uno specialista allergologo. Non appena noterai dei sintomi sospetti, quindi, dovresti rivolgerti subito a lui, mostrandogli tutta la lista di medicinali che stai assumendo in quel momento. La prima valutazione riguarderà naturalmente il tipo di manifestazioni che sono emerse e quale principio attivo potrebbe averle scatenate. In seguito potrebbe procedere con gli appositi test. Ne esistono di almeno tre tipi e quelli più specifici dovranno essere eseguiti in ospedale in regime di day hospital. Ma vediamoli più da vicino:

  • Esami cutanei: prick test, patch cutaneo e intradermoreazione. Di solito non vengono eseguiti se la reazione allergica che hai manifestato è grave.
  • Esami di laboratorio: dosaggio delle IgE specifiche attraverso un esame del sangue. Bisogna però specificare che la loro presenza ha una durata limitata, in quanto questi anticorpi tendono a scomparire a mano a mano che passa il tempo. Inoltre, è utile solo per individuare le allergie IgE-mediate.
  • Test di tolleranza: in questo caso ti verrà somministrato il farmaco sospetto in dosi crescenti. In questo modo si può individuare anche una possibile alternativa al principio attivo che ha creato problemi. Dal momento che è probabile risvegliare una reazione avversa anche seria, questi test devono essere eseguiti in ospedale o in centri specializzati e sotto l'attento monitoraggio dello specialista. In tutto l'esame dura circa tre ore, più altre due ore in cui il paziente deve rimanere in osservazione.

La cura

Non si può parlare di una vera e propria cura contro l'allergia ai farmaci, se non naturalmente per quanto riguarda la fase acuta dei sintomi, soprattutto in caso di manifestazioni gravi. Il rimedio vero e proprio consiste quindi nella prevenzione: non assumere più la sostanza che ti ha provocato la reazione avversa. Per questo motivo si cercano delle alternative ai medicinali che non puoi assumere.

Fonte| Humanitas

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