Con “alluce valgo” s’indica una condizione del piede in cui il primo dito, l’alluce appunto, è affetto da valgismo cioè una condizione in cui fra due segmenti ossei adiacenti il più distale (il più periferico) si allontana verso l’esterno. Visivamente si osserverà una deformazione caratterizzata da una deviazione verso l’esterno della “base” dell’alluce e verso l’interno della “punta” dello stesso andando a formare la protuberanza tipica di questa condizione.
La sintomatologia, come spesso accade, varia da individuo a individuo ma comprende, quando insorge, diversi fastidi. Il sintomo principale è il dolore, presente anche a riposo, a cui si possono associare gonfiore, arrossamento e intorpidimento a livello della prominenza articolare, difficoltà a camminare e a indossare calzature a causa della deformità e ispessimento della pelle.
Possono essere congenite (presenti dalla nascita) o acquisite (secondarie):
Le complicanze comprendono una cronicizzazione dell’infiammazione e del dolore e modificazioni a livello posturale che incidono a livello deambulatorio. In parole povere vi saranno degenerazioni articolari e deformità delle dita che potrebbero modificare le ginocchia (tendenza a sviluppare ginocchio valgo), le anche e la curva lombare portando a limitazioni importanti nella deambulazione.
Per la diagnosi ci si avvale in primo luogo dell’esame clinico in cui è necessaria un’attenta osservazione della deformazione e ci si può avvalere dell’esame baropodometrico (si valuta la qualità dell’appoggio del piede a terra). A questo si può aggiungere un rx del piede che permetterà di valutare il grado di alterazione.
Il trattamento può essere conservativo o chirurgico:
Indossare scarpe con punta larga o con materiale elastico in maniera tale da riprendere la forma naturale dell’arco plantare e fornire sostegno e protezione dagli urti. Eventuali tacchi non dovrebbero superare i 5 cm. Il piede dev’essere libero di muoversi.