Un termine strano, bizzarro, difficile, che riassume tuttavia un concetto semplice: l'amenorrea indica l'assenza di mestruazioni. Lo conoscevi?
Quando una persona non ha le mestruazioni si parla di amenorrea. Ma non ne esiste solo un tipo: ci sono quella primaria e quella secondaria, in base a quando questo ciclo si interrompe.
L'amenorrea primaria indica il caso in cui non si abbia mai avuto il ciclo mestruale (dal compimento dei sedici anni in poi). Quella secondaria è invece quando il ciclo mestruale si interrompe, dopo averlo avuto regolare o irregolare per un certo periodo di tempo.
Oltre a questo, l'amenorrea ha diverse cause, diversi sintomi e diversi effetti: ecco tutto ciò che c'è da sapere.
L'amenorrea può essere considerata fisiologica o patologica, a seconda delle circostanze. L'amenorrea fisiologica può verificarsi in situazioni normali come durante la gravidanza, l'allattamento al seno o la menopausa (oppure quando si assumono determinati contraccettivi ormonali). In questi casi, l'assenza di mestruazioni è considerata una risposta naturale del corpo.
Al contrario, l'amenorrea patologica è una condizione in cui l'assenza di mestruazioni non può essere fatta risalire a fattori normali o naturali. È importante prestare attenzione a questo tipo di amenorrea poiché potrebbe indicare la presenza di un problema di salute sottostante che richiede un'adeguata valutazione e gestione. Il primo segnale che si tratta di amenorrea patologica, quindi, è proprio l'esclusione dei casi fisiologici: se non si è di fronte a gravidanza, allattamento o menopausa, potrebbe trattarsi di altro.
Le cause dell'amenorrea possono essere diverse e comprendono sia fattori anatomici che endocrini.
Tra i fattori anatomici ci sono:
Tra le cause endocrine frequenti ci sono invece:
Per quanto riguarda l'amenorrea primaria – ovvero quando le mestruazioni non si presentano anche dopo i sedici anni di età – le possibili cause possono essere:
Tra le cause sottostanti l'amenorrea secondaria – e cioè quando il ciclo mestruale si interrompe dopo averlo avuto per certi periodi – troviamo:
Se te lo stessi chiedendo, sì, lo stress può contribuire all'amenorrea. Situazioni di stress prolungato o intensi periodi nervosi possono influire sul funzionamento dell'asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, interrompendo il normale ciclo mestruale.
Si tratta dunque di una disfunzione dell’ipotalamo, che è l’area del cervello dove arrivano i segnali emotivi. Quando lo stress è eccessivo, l'ipotalamo cessa di secernere l’ormone di rilascio delle gonadotropine, ovvero la stimolazione ormonale che controlla il ciclo mestruale e l'ovulazione. Quando il ciclo si interrompe per lo stress, quindi, si parla di amenorrea ipotalamica.
Tuttavia, è importante notare che l'amenorrea dovuta allo stress solitamente non persiste a lungo termine ed è reversibile.
Per quanto abbastanza chiari, i sintomi dell'amenorrea possono essere diversi, a partire da quello più evidente:
Per diagnosticarti l'amenorrea, il medico o la medica che ti ha in cura farà un'attenta valutazione dei sintomi, chiedendoti anche la storia medica e un esame fisico completo.
Solitamente, comunque, l'esame principale che viene fatto fare è il test di gravidanza con rilevamento dell'ormone Beta hCG, per escludere una gravidanza in corso.
Potrebbero tuttavia essere necessari ulteriori esami strumentali o di laboratorio, tra cui:
Il trattamento dell'amenorrea dipende, naturalmente, dalla causa sottostante e non può essere quindi standardizzato.
Tendenzialmente, se non vi sono cause importanti o gravi, e se non si cercano figli, la pillola contraccettiva può aiutare a ristabilire il ciclo mestruale. Se invece non è presente l'ovulazione, e se si è alla ricerca di figli biologici, si potranno assumere farmaci per stimolarla, monitorando la crescita follicolare.
Nei casi in cui l'amenorrea secondaria sia causata da problemi ipotalamici o ipofisari, possono essere prescritti farmaci per stimolare il ciclo mestruale, come gli estrogeni o i progestinici.
Nel caso di anomalie genetiche o anatomiche, potrebbe essere invece necessario un intervento chirurgico correttivo.
Infine, se il motivo dietro all'amenorrea sono un disturbo alimentare o lo stress, sarà necessario intervenire ristabilendo uno stile di vita salutare.
La durata dell'amenorrea dipende dalla causa specifica e può variare notevolmente da persona a persona.
In alcuni casi, l'amenorrea può essere temporanea e risolversi da sola. Tuttavia, in situazioni in cui sono presenti problemi di salute sottostanti, l'amenorrea potrebbe persistere per un periodo più lungo, anche anni o decenni. In questo caso, sarà bene monitorare lo stato di salute delle ossa, poiché l'assenza di mestruazioni aumenta il rischio di osteoporosi.
L'amenorrea può influire sulla fertilità, ma non significa necessariamente che sia impossibile rimanere incinta. Se si desidera concepire nonostante l'amenorrea, è consigliabile cercare una consulenza medica per identificare la causa sottostante e valutare le opzioni di trattamento disponibili per migliorare le possibilità di gravidanza.
In alcuni casi – come quando ci si trova di fronte a cause anatomiche o genetiche – concepire naturalmente è impossibile, ma anche in questo caso dipende da caso a caso.
Un ritardo nel ciclo mestruale può essere considerato normale in alcune circostanze, come durante l'adolescenza o la peri-menopausa, o quando in generale il ciclo mestruale non è tendenzialmente regolare.
Tuttavia, se le mestruazioni ritardano per più di tre mesi (in assenza di gravidanza comprovata) e se questo sintomo è accompagnato da dolore addominale intenso o altri cambiamenti significativi, è consigliabile consultare un medico per una valutazione approfondita.
(Scritto da Valentina Rorato il 2 giugno 2022; modificato da Sara Polotti il 14 luglio 2023)
Fonti| Humanitas; MSD Manuals;