mestruazioni

Amenorrea, che cosa significa l’assenza di mestruazioni

Una donna può non avere le mestruazioni per numerosi motivi, come la giovane età o, al contrario, un’età molto matura, la gravidanza o perché sta allattando. Esistono poi cause patologiche, che devono essere curate e individuate dal medico affinché non ci siano complicazioni future.
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Sara Polotti 14 Luglio 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

Un termine strano, bizzarro, difficile, che riassume tuttavia un concetto semplice: l'amenorrea indica l'assenza di mestruazioni. Lo conoscevi?

Quando una persona non ha le mestruazioni si parla di amenorrea. Ma non ne esiste solo un tipo: ci sono quella primaria e quella secondaria, in base a quando questo ciclo si interrompe.

L'amenorrea primaria indica il caso in cui non si abbia mai avuto il ciclo mestruale (dal compimento dei sedici anni in poi). Quella secondaria è invece quando il ciclo mestruale si interrompe, dopo averlo avuto regolare o irregolare per un certo periodo di tempo.

Oltre a questo, l'amenorrea ha diverse cause, diversi sintomi e diversi effetti: ecco tutto ciò che c'è da sapere.

Differenza tra amenorrea fisiologica e patologica

L'amenorrea può essere considerata fisiologica o patologica, a seconda delle circostanze. L'amenorrea fisiologica può verificarsi in situazioni normali come durante la gravidanza, l'allattamento al seno o la menopausa (oppure quando si assumono determinati contraccettivi ormonali). In questi casi, l'assenza di mestruazioni è considerata una risposta naturale del corpo.

Al contrario, l'amenorrea patologica è una condizione in cui l'assenza di mestruazioni non può essere fatta risalire a fattori normali o naturali. È importante prestare attenzione a questo tipo di amenorrea poiché potrebbe indicare la presenza di un problema di salute sottostante che richiede un'adeguata valutazione e gestione. Il primo segnale che si tratta di amenorrea patologica, quindi, è proprio l'esclusione dei casi fisiologici: se non si è di fronte a gravidanza, allattamento o menopausa, potrebbe trattarsi di altro.

Cause dell'amenorrea

Le cause dell'amenorrea possono essere diverse e comprendono sia fattori anatomici che endocrini.

Tra i fattori anatomici ci sono:

  • Anomalie congenite del tratto riproduttivo femminile (agenesia vaginale, imene imperforato)
  • Anomalie acquisite (sindrome di Asherman o stenosi cervicale)

Tra le cause endocrine frequenti ci sono invece:

  • Ritardo della pubertà
  • Gravidanza
  • Sindrome dell'ovaio policistico
  • Iperprolattinemia (a causa di un adenoma ipofisario, un'amenorrea durante l'allattamento al seno, o dell'uso di antipsicotici)
  • Amenorrea funzionale ipotalamica (per esercizio fisico eccessivo o disturbi alimentari o stress)
  • Insufficienza ovarica primaria (o prematura)
  • Farmaci ormonali

Cause dell'amenorrea primaria

Per quanto riguarda l'amenorrea primaria – ovvero quando le mestruazioni non si presentano anche dopo i sedici anni di età – le possibili cause possono essere:

  • Anomalie genetiche
  • Malformazioni uterine o vaginali
  • Problemi congeniti o disfunzioni dell'ipotalamo o dell'ipofisi
  • Sindrome di Turner
  • Insensibilità ai recettori degli androgeni

Cause dell'amenorrea secondaria

Tra le cause sottostanti l'amenorrea secondaria – e cioè quando il ciclo mestruale si interrompe dopo averlo avuto per certi periodi – troviamo:

  • Gravidanza
  • Allattamento
  • Contraccezione
  • Problemi tiroidei
  • Problemi ormonali
  • Disfunzioni dell'ipotalamo o dell'ipofisi
  • Disturbi alimentari come l'anoressia
  • Eccessivo esercizio fisico
  • Squilibri ormonali, come l'iperprolattinemia
  • Uso di alcuni farmaci, come quelli utilizzati nella chemioterapia
  • Terapia con testosterone per la riaffermazione di genere

È vero che la causa dell'amenorrea può essere anche lo stress?

Se te lo stessi chiedendo, sì, lo stress può contribuire all'amenorrea. Situazioni di stress prolungato o intensi periodi nervosi possono influire sul funzionamento dell'asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, interrompendo il normale ciclo mestruale.

Si tratta dunque di una disfunzione dell’ipotalamo, che è l’area del cervello dove arrivano i segnali emotivi. Quando lo stress è eccessivo, l'ipotalamo cessa di secernere l’ormone di rilascio delle gonadotropine, ovvero la stimolazione ormonale che controlla il ciclo mestruale e l'ovulazione. Quando il ciclo si interrompe per lo stress, quindi, si parla di amenorrea ipotalamica.

Tuttavia, è importante notare che l'amenorrea dovuta allo stress solitamente non persiste a lungo termine ed è reversibile.

Sintomi dell'amenorrea

Per quanto abbastanza chiari, i sintomi dell'amenorrea possono essere diversi, a partire da quello più evidente:

  • Assenza di mestruazioni
  • Cambiamenti nella secrezione dei capezzoli
  • Variazioni nella densità ossea
  • Sbalzi di umore
  • Fluttuazioni di peso
  • Acne persistente
  • Incremento della crescita dei peli
  • Mal di testa o emicrania

Diagnosi dell'amenorrea

Per diagnosticarti l'amenorrea, il medico o la medica che ti ha in cura farà un'attenta valutazione dei sintomi, chiedendoti anche la storia medica e un esame fisico completo.

Solitamente, comunque, l'esame principale che viene fatto fare è il test di gravidanza con rilevamento dell'ormone Beta hCG, per escludere una gravidanza in corso.

Potrebbero tuttavia essere necessari ulteriori esami strumentali o di laboratorio, tra cui:

  • Esami del sangue per valutare i livelli ormonali, come gli estrogeni, il progesterone, il testosterone e l'ormone follicolo-stimolante (FSH)
  • Ecografia pelvica per rilevare eventuali anomalie anatomiche
  • Isteroscopia (idem) o laparoscopia
  • Risonanza magnetica dell'ipotalamo o dell'ipofisi per escludere problemi strutturali o tumori

Trattamento dell'amenorrea

Il trattamento dell'amenorrea dipende, naturalmente, dalla causa sottostante e non può essere quindi standardizzato.

Tendenzialmente, se non vi sono cause importanti o gravi, e se non si cercano figli, la pillola contraccettiva può aiutare a ristabilire il ciclo mestruale. Se invece non è presente l'ovulazione, e se si è alla ricerca di figli biologici, si potranno assumere farmaci per stimolarla, monitorando la crescita follicolare.

Nei casi in cui l'amenorrea secondaria sia causata da problemi ipotalamici o ipofisari, possono essere prescritti farmaci per stimolare il ciclo mestruale, come gli estrogeni o i progestinici.

Nel caso di anomalie genetiche o anatomiche, potrebbe essere invece necessario un intervento chirurgico correttivo.

Infine, se il motivo dietro all'amenorrea sono un disturbo alimentare o lo stress, sarà necessario intervenire ristabilendo uno stile di vita salutare.

Quanto può durare l'amenorrea

La durata dell'amenorrea dipende dalla causa specifica e può variare notevolmente da persona a persona.

In alcuni casi, l'amenorrea può essere temporanea e risolversi da sola. Tuttavia, in situazioni in cui sono presenti problemi di salute sottostanti, l'amenorrea potrebbe persistere per un periodo più lungo, anche anni o decenni. In questo caso, sarà bene monitorare lo stato di salute delle ossa, poiché l'assenza di mestruazioni aumenta il rischio di osteoporosi.

Chi soffre di amenorrea può rimanere incinta?

L'amenorrea può influire sulla fertilità, ma non significa necessariamente che sia impossibile rimanere incinta. Se si desidera concepire nonostante l'amenorrea, è consigliabile cercare una consulenza medica per identificare la causa sottostante e valutare le opzioni di trattamento disponibili per migliorare le possibilità di gravidanza.

In alcuni casi – come quando ci si trova di fronte a cause anatomiche o genetiche – concepire naturalmente è impossibile, ma anche in questo caso dipende da caso a caso.

Quando preoccuparsi per un ritardo del ciclo?

Un ritardo nel ciclo mestruale può essere considerato normale in alcune circostanze, come durante l'adolescenza o la peri-menopausa, o quando in generale il ciclo mestruale non è tendenzialmente regolare.

Tuttavia, se le mestruazioni ritardano per più di tre mesi (in assenza di gravidanza comprovata) e se questo sintomo è accompagnato da dolore addominale intenso o altri cambiamenti significativi, è consigliabile consultare un medico per una valutazione approfondita.

(Scritto da Valentina Rorato il 2 giugno 2022; modificato da Sara Polotti il 14 luglio 2023)

Fonti| Humanitas; MSD Manuals;

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