Anestesia dal dentista in gravidanza: sì o no?

La paura di ricorrere all’anestesia in gravidanza per cure odontoiatriche è giustificata? Molte donne rimandano la visita dal dentista o non sanno bene cosa fare in caso di problemi ai denti. Ecco cosa devi sapere.
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Dott. Fabio Cozzolino Specialista in Implantologia e Parodontologia
8 Aprile 2021 * ultima modifica il 20/07/2022

Molte donne, durante il periodo della gravidanza, tendono a trascurare la propria salute orale a causa di timori riguardanti l’uso di anestetici o altri farmaci. Quando possibile è sicuramente raccomandato rimandare alcuni tipi di trattamenti odontoiatrici, tuttavia è bene rassicurare molte donne sulla possibilità di somministrare anestetici locali odontoiatrici anche durante la gestazione.

In alcuni casi potrebbe risultare più dannoso per mamma e bambino trascurare alcune problematiche del cavo orale. Basti pensare alle patologie parodontali che, in particolari condizioni, potrebbero portare al rischio di un parto pretermine o alla nascita di bambini sottopeso. In questi casi dunque è opportuno superare i propri timori e affidarsi alle cure del proprio dentista di fiducia. Ogni odontoiatra infatti sa benissimo come comportarsi in questi casi e interverrà con misure precauzionali per far sì che le terapie eseguite non interferiscano in alcun modo con la salute del nascituro.

Quali cure odontoiatriche in gravidanza

Per prevenire patologie dentali nel periodo gestazionale, sarebbe opportuno che la futura mamma facesse visite di controllo prima del concepimento di un figlio, così da sottoporsi ad eventuali cure in tutta sicurezza.

Qualora dovessero presentarsi problemi ai denti durante la gravidanza è preferibile attendere il secondo trimestre o il post parto per mettere in pratica trattamenti odontoiatrici quali estrazioni dentali o cure canalari.

In generale nel primo trimestre andrebbero evitati farmaci e radiografie, mentre sarebbero da svolgere solo terapie d’urgenza strettamente necessarie al controllo del dolore.

Nel secondo trimestre, invece è possibile per la mamma sottoporsi a terapie odontoiatriche semplici e di breve durata.

Infine nel terzo trimestre i trattamenti devono essere programmati in base allo stato di salute della mamma e alla capacità di resistere in posizione supina a causa dell’ingombro fetale.

Tuttavia se strettamente necessarie, le cure odontoiatriche possono essere svolte in ogni trimestre. Stati infettivi o stati dolorosi acuti del cavo orale se vengono trascurati possono rappresentare un rischio maggiore per la salute della donna e del feto. Se non trattate, le infezioni del cavo orale potrebbero diffondersi attraverso la circolazione ematica, raggiungere l’apparato genito-urinario e superare la membrana amniotica con rischi per il feto.

Quando non è possibile rimandare il trattamento odontoiatrico, il dentista procederà con la massima cautela, somministrando solo anestetici locali e leggeri o farmaci adeguati allo stato della paziente.

In ogni caso prima di intraprendere qualsiasi tipo di cura è opportuno consultare il proprio ginecologo, che conoscendo nel dettaglio lo stato di salute della gestante e del nascituro, potrà indicare eventuali criticità a cui porre maggiore attenzione.

Anestesia sì o no?

L’anestesia locale odontoiatrica, se praticata con tutte le attenzioni del caso, non ha controindicazioni per la futura mamma e per il bambino.

Dal momento che si tratta di un tipo di anestesia esclusivamente locale, viene infatti eliminata dall’organismo in tempi brevi, inoltre la composizione chimica di questo tipo di anestetici non è in grado di attraversare la membrana placentare, pertanto essi non possono causare alcun danno alla salute del feto.

Effetti indesiderati possono insorgere solo in caso di sovradosaggio o di iniezione direttamente nel circolo ematico.

È comunque opportuno un consulto con il proprio ginecologo prima di utilizzare qualsiasi tipo di anestetico. Ricordiamo che eventuali piccoli interventi sotto anestesia locale possono essere eseguiti tra il terzo e il sesto mese di gravidanza.

Altri medicinali

L'assunzione di alcuni tipi di farmaci che normalmente vengono prescritti dopo specifici trattamenti odontoiatrici è sconsigliata in gravidanza. In ogni caso è preferibile evitare di prendere qualsiasi tipo di medicinale nelle prime 12 settimane di gestazione.

Tuttavia quando la terapia farmacologica risulta indispensabile è sufficiente l’adozione di diverse precauzioni per minimizzare i rischi per il bambino. Ad esempio fra gli antibiotici, sono da preferire le penicilline, i macrolidi e le cefalosporine, mentre tra gli analgesici il più indicato è il paracetamolo.

Odontoiatra parodontologo e implantologo, iscritto all’ordine il 23/06/1997 con N° TO 1968. Fondatore di Zerodonto, blog di odontoiatria con cui ha altro…
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