Magari non ci avrai mai pensato, oppure te lo sei sentito dire e non ne hai capito bene il significato: antibiotico e sole non vanno d'accordo. Ma com'è possibile che una terapia, assunta il più delle volte per via orale, faccia reazione con i raggi UV che invece colpiscono la pelle? La tua domanda è assolutamente lecita e, se stai per partire per il mare, dovresti davvero conoscere la risposta. In generale, quindi, devi sapere che non tutti questi farmaci possono crearti problemi e che, qualora invece lo facessero, si tratterà spesso di disturbi fastidiosi, ma innocui. Reazioni cutanee ed eritemi sono i principali segnali che non avresti dovuto dedicarti all'abbronzatura in quel momento, ma solo in occasioni davvero rare questi sfoghi rappresentano un sintomo potenzialmente pericoloso e che deve essere gestito in pronto soccorso. Cerchiamo quindi di capire meglio come funziona questo meccanismo, chiamato fotosensibilizzazione.
In linea di massima, prima di coricarti sulla sdraio ti consiglio di chiedere un parere al tuo medico o di leggere il bugiardino dell'antibiotico che stai assumendo, per capire se sia adatto o meno al contatto con il sole. In alcuni casi può capitare infatti che le molecole dei principi attivi che stanno alla base del farmaco producano effetti di fotosensibilizzazione, che si traducono in eruzioni cutanee sulla zone della pelle colpite dai raggi del sole.
Questo non vuol dire che sei hai appena avuto l'influenza, tu non possa abbronzarti. Anche perché non tutte le medicine possono davvero creare problemi, anzi. Le categorie più a rischio sono queste:
Il problema, per la verità, non è legato solo agli antibiotici. Anche il cortisone, ad esempio, è una sostanza che può creare problemi quando entra in contatto con il sole, sia al mare che in montagna. Così come altri tipi di farmaci: antistaminici, sedativi, antidepressivi, diuretici e antidolorifici. Di nuovo, non tutte le medicine che hanno questi effetti possono fare reazione con i raggi del sole. Per questa ragione dovresti sempre chiedere un parere al tuo medico o al tuo farmacista.
In realtà, e per fortuna, i rischi dovuti alla combinazione antibiotico e sole non sono poi gravi. Di norma, è come se sviluppassi un'allergia. Potranno comparire irritazioni della pelle, soprattutto nella zona colpita dai raggi UV o dove è stato applicato il farmaco, macchie rosse e bollicine a livello della cute. Un rash cutaneo che guarisce da solo e che è semplicemente il segnale di una fotoallergia. Anche se, per essere precisi, non è ancora del tutto chiaro come mai si verifichi. Secondo alcuni studi, il problema potrebbe derivare dal fatto che l'assorbimento dell'antibiotico da parte dell'organismo, lo rende più esposto all'assorbimento delle radiazioni emanate dai raggi UV.
I bambini, così come gli anziani, sono sicuramente soggetti più deboli rispetto agli adulti e ogni eventuale reazione avversa può risultare più estesa. Tuo figlio sarà inoltre più esposto al problema perché sarà abituato a giocare per tante ore sotto il sole, senza preoccuparsi troppo di come reagirà la sua pelle. Ci sono però anche una serie di considerazioni da fare. Prima di tutto, gran parte dei farmaci fotosensibilizzanti non vengono assunti dai più piccoli e dovrai quindi fare attenzione più che altro a tetracicline, sulfamidici e chinolonici. In ogni caso, una conseguenza grave per la sua salute è davvero molto rara. Perciò è giusto che tu assuma alcune precauzioni, ma non avere nessuna paura.
Il modo migliore per evitare reazioni avverse è non esporsi al sole mentre si segue una terapia con un antibiotico fra quelli indicati prima. In genere, sarebbe bene ricominciare ad abbronzarsi solo dopo uno o due giorni dal termine della cura prescritta. Il caso più frequente è però un altro: non sapevi nulla della fotosensibilizzazione e non capisci come mai ti sia comparso un eritema sul braccio. Non devi comunque né spaventarti, né preoccuparti eccessivamente. Cerca però di evitare i raggi UV fino a quando il rash cutaneo non sarà scomparso da solo.
Se però ti accorgi che l'irritazione non passa, allora chiedi consiglio a un medico. Potrebbe prescriverti creme od ungenti e altri prodotti per favorire la guarigione della reazione cutanea. Non insistere invece nella ricerca della tintarella perfetta, perché potresti poi trovarti a fare i conti con un'infezione o un peggioramento dell'allergia. E quella diventerebbe tutta un'altra storia.
Fonte| Ospedale Niguarda