L’artrite reattiva, chiamata anche sindrome di Reiter, è una spondiloartrite, una forma di artrite che provoca infiammazione alle articolazioni e ai collegamenti dei tendini alle articolazioni ed è causata da un’infezione perlopiù batterica.
Non è detto che una semplice infezione dia solo febbre o si manifesti con sintomi simil-influenzali. Purtroppo ci sono batteri che, una volta entrati nel sangue, sono così potenti che possono attaccare organi, apparentemente non vulnerabili. L’artrite reattiva è un’infiammazione delle articolazioni, che può colpire anche i tendini, e che si manifesta solitamente in risposta a un’infezione del tratto genitourinario o gastrointestinale. Esistono due forme comuni di artrite reattiva:
L’artrite reattiva che si manifesta in persone con malattie a trasmissioni sessuale è di solito provocata da clamidia ed è abbastanza frequente negli uomini con un’età compresa tra i 20 e i 40 anni, quindi nel pieno dell’attività sessuale.
L’artrite reattiva può scatenarsi anche a seguito di un’infezione intestinale, come la shigellosi, la salmonellosi, un’infezione da Yersinia o un’infezione da Campylobacter. Secondo gli studi chi sviluppa questa malattia, dopo l’esposizione a questo tipo di infezioni, ha una predisposizione genetica (HLA-B27 positivo), tipica dei soggetti con spondilite anchilosante.
L’artrite reattiva è tipica della giovane età adulta e di solito l’esordio è tra i 15 e i 35 anni, ciò non vuol dire che non possano esserne colpiti anche i bambini. Di solito si parla di artrite reattiva post-streptococcica. L’infezione da streptococco nell’infanzia e nella pre-adolescenza è molto frequente e può lasciare delle brutte conseguenze se non viene diagnosticata e curata molto velocemente. In questo caso, è diffusa nei ragazzini tra gli 8 e i 14 anni e si può sviluppare 10 giorni dopo l’infezione alla gola.
Come si manifesta? Ovviamente febbre, poco elevata, e potresti notare dolore articolare. Questo tipo di artrite coinvolge le piccoli e le grandi articolazioni, ma anche lo scheletro assiale. Per la diagnosi sono necessari degli esami del sangue per verificare i marcatori dell’infiammazione, ma anche gli anticorpi dello streptococco (ASO, DNasi B). Come si cura? L’American Heart Association consiglia una profilassi di antibiotico per un anno dall’inizio dei sintomi. E poi sono bisogna seguire un periodo di follow up per escludere lo sviluppo di cardite.
I sintomi dell’artrite reattiva possono avere intensità molto differente e colpire diverse parti del corpo. Di norma potrebbe comparire:
Le cause dell’artrite reattiva sono le infezioni che possono essersi annidate nell’intestino o nel tratto genito-urinario. Quali sono i responsabili di queste infezioni?
Microbi del tratto digestivo:
Microbi del tratto genito-urinario:
È meno comune, ma può succedere che la malattia sia invece responsabilità di un’infezione da mononucleosi. Così come, nei più giovani, potrebbe essere una conseguenza di un’infezione da streptococco.
L’artrite reattiva è anche una risposta immunitaria patologica causata sia dall’infezione batterica sia da una predisposizione genetica del soggetto. È stato verificato che il 70 percento delle persone che sviluppano questo disturbo sono HLA-B27 positivi. Se sai di essere portatore di questo antigene devi stare sereno perché non è patologico di per sé, ma potresti avere a seguito di un’infezione fino al 50 percento di possibilità di avere l’artrite reattiva.
La diagnosi di artrite reattiva si deve basare su una valutazione clinica e ovviamente su esami diagnostici. Non esistono esami di laboratorio in grado di confermare la diagnosi, anche se sono comunque consigliati l’esame colturale di urine e feci, l’emocromo e gli indici di flogosi (VES e PCR), il tampone uretrale e della cervice. Dunque il medico dovrà valutare i sintomi, la pregressa infezione e richiedere anche delle radiografie e delle ecografie per verificare lo stato delle articolazioni.
L’artrite reattiva si cura attraverso l’assunzione di antinfiammatori non steroidei. Dovrebbe essere somministrata una terapia antibiotica specifica, in base al tipo di infezione. Se il dolore è forte possono essere utili i corticosteroidi, che vanno iniettati direttamente nell’articolazioni o nei tendini infiammati. Per aiutarti a mantenere la mobilità, è consigliato che tu faccia della fisioterapia.
Il decorso dell’artrite reattiva è buono, seppur lento. Ti servirà un po' di tempo per guarire, ma la terapia dovrebbe essere efficace in circa 4 mesi. Il 50 percento dei pazienti, purtroppo, resta sensibile alle infiammazioni articolari. Può dare invalidità? L’artrite può essere sempre invalidante. In alcuni casi può causare deformità non solo alle piccole articolazioni, ma anche alla colonna vertebrale, alle anche o all’articolazione sacro iliaca.
Fonti| Orpha; Mds Manuals