Sicuramente la parola artrosi non ti è nuova. Saprai che è una malattia cronica, quindi che non se ne va definitivamente, che è di tipo degenerativo (cioè che può solo peggiorare con il passare del tempo) e che colpisce ossa e cartilagini. Ora vediamo cosa può accadere se questa patologia interessa in particolare la colonna vertebrale.
Prima di tutto devi sapere che ci sono due tipi di artrosi vertebrale:
La prima parte della colonna a essere attaccata è proprio il disco intervertebrale (quello che funge da cuscinetto tra le vertebre) che, come risultato, diventerà più morbido, si assottiglierà e si appiattirà perdendo quindi quell’essenziale funzione simile a "un piccolo materasso", per intenderci.
Ma ti spieghiamo perché, questi dischi, tendono un po’ a spostarsi. È molto semplice: l’usura non è omogenea e quindi il disco tende a scivolare verso la parte maggiormente usurata, in altre parole, verso la parte che diventa più sottile. Si formano anche osteofiti, ovvero delle piccole “corna” o speroni ossei. La cosa più importante da fare è evitare che questa crescita ossea impedisca poi il movimento.
Uno dei sintomi principali dell'artrosi vertebrale è il dolore e man mano che il problema progredisce, ti accorgerai che il movimento ti sarà più difficile. Una delle cause è il restringimento dei fori intervertebrali, dove passano i nervi, a causa degli osteofiti, come ti abbiamo appena spiegato. Non solo ma lo scivolamento della cartilagine va ad arrossare o, addirittura, a comprimere i nervi che di lì passano. Ecco spiegato perché hai male. Sempre a causa del mancato funzionamento a dovere della zona, il dolore può anche essere causato da una cattiva irrorazione sanguigna, ossia il sangue passa con più difficoltà.
Quando poi l’artrosi attacca in la zona cervicale si possono aggiungere sintomi come:
Sicuramente l’avanzare con l’età, la sedentarietà e il sovrappeso non aiutano chi soffre di questo problema. Non solo, per la maggior parte dei casi a esserne colpiti sono gli uomini. Non dobbiamo neanche dimenticare che, se sei predisposto geneticamente, hai svolto per vari anni un lavoro usurante o praticato sport che possono aver danneggiato la struttura ossea, tutti questi fattori possono giocare a tuo sfavore nell’insorgere di questa patologia.
La radiografia è senza dubbio l’esame che il tuo medico ti consiglierà per capire se sei affetto da artrosi perché gli permetterà di vedere i primi e inconfondibili segni dell’artrosi.
Come ti abbiamo detto, essendo una patologia cronica, lo scopo delle cure non è quello di farti guarire definitivamente, ma di migliorare lo stato dell'area colpita e la tua qualità della vita. Un buon inizio potrebbe essere il massaggio muscolare, che aiuta i muscoli e la circolazione. Oltre ad eventuali analgesici, per sopportare il dolore esiste l’alternativa chirurgica ma viene scelta solo in una percentuale molto bassa di casi, ossia quando anche i nervi rischiano di essere compromessi.
Fonte| Humanitas