Asbestosi: quella malattia ai polmoni provocata dall’amianto

L’asbestosi una patologia che deriva dall’inalazione delle fibre di asbesto o amianto, se vogliamo usare il nome più comune. Approfondiamo insieme questo problema e ti aiutiamo a capire come riconoscerla il prima possibile e come curarla per ottenere i migliori risultati.
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Valentina Danesi 15 Novembre 2021
* ultima modifica il 30/08/2022

L'asbestosi è una malattia che colpisce i tuoi polmoni in seguito all'inalazione di fibre di asbesto, ovvero di amianto. È una patologia cronica che può chiamarsi anche fibrosi polmonare interstiziale e la buona notizia è che oggi è molto meno diffusa di un tempo perché non viene più utilizzato il materiale che la provocava. I sintomi che la contraddistinguono sono soprattutto respiratori, come potrai immaginare, e quindi noterai una difficoltà respiratoria, tosse cronica e un senso di costrizione in corrispondenza del torace. Ma proviamo a conoscerla meglio insieme e a capire come si possa curare.

Cos’è

L'asbestosi è appunto una patologia cronica che colpisce i polmoni e inizia a manifestarsi dopo diversi anni che sei stato esposto all'amianto. Devi infatti sapere che questo materiale è composto da fibre. Quando devi trascorrere diverso tempo in un'area dove viene conservato, finirai per inalare queste particelle che inizieranno a creare le prime lesioni all'interno delle vie aeree. A lungo andare, si genera una fibrosi, quindi un ispessimento dei tessuti, che raggiunge i polmoni. Come reazione, il tuo sistema immunitario si attiverà provocando un'infiammazione generalizzata.

Le cause

La causa principale dell'asbestosi è proprio lo stretto contatto con edifici o costruzioni contenenti asbesto, ovvero amianto. Chi vive o lavora in un'area con questa caratteristica finisce per inalare ogni giorno le fibre di questo materiale tossico, le quali sono molto sottili e penetrano facilmente in profondità nell'apparato respiratorio. Le prime cicatrici si generano nelle vie aree e poi lungo le pareti di bronchi e alveoli. Per fortuna oggi non viene più utilizzato l'asbesto e per questa ragione i casi di asbestosi sono in netto calo.

I sintomi


Ecco alcuni sintomi che possono far pensare all'abestosi:

  • Anoressia
  • Aritmia
  • Astenia
  • Cachessia
  • Cardiopalmo
  • Catarro
  • Cianosi
  • Dispnea
  • Dita a bacchetta di tamburo
  • Dolore al petto
  • Edema
  • Emottisi
  • Ipossia
  • Noduli polmonari multipli
  • Ortopnea
  • Pallore
  • Perdita di peso
  • Respiro sibilante
  • Ritenzione idrica
  • Sonnolenza
  • Sudorazione
  • Svenimento
  • Tosse

Come però tu stesso avrai notato, non si tratta di segnali che contraddistinguono solo l'asbestosi. Diventa quindi sempre fondamentale rivolgersi a un medico e spiegargli il problema.

La diagnosi

Per diagnosticare l'asbestosi dovrai prima di tutto rivolgerti al tuo medico di famiglia. Inizierà dall'auscultazione dei polmoni attraverso il classico stetoscopio e poi inizierà a farti delle domande relative proprio al tuo lavoro o al luogo in cui vivi. Se quindi sei a conoscenza della presenza di amianto attorno a te, ricordati di comunicarglielo. Per approfondire meglio la tua situazione, ti verrà richiesto di sottoporti a una radiografia del torace oppure a una tomografia computerizzata (TC) ad alta risoluzione del torace. In questo modo si potrà vedere meglio l'eventuale presenza di lesioni e valutarne la gravità. In ultimo, se necessario verrà effettuata una biopsia polmonare, anche se questa eventualità è molto rara.

La cura

Non esiste una vera e propria cura contro l'asbestosi e gli interventi sono mirati a ridurre i sintomi, tenere sotto controllo la malattia e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Prima di tutto si inizia con l'ossigenoterapia per contrastare l'affanno e la difficoltà respiratoria. Spesso è utile fare ricorso alla riabilitazione polmonare e modificare il proprio stile di vita ricorrendo a una dieta con poco sale e perdendo qualche chilo di troppo. Infine, esistono farmaci appositi per una terapia contro l'asbestosi.

Fonte|ISS 

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