Asma e lavoro notturno non vanno d’accordo: chi fa turni col buio ha un rischio maggiore di peggiorare i sintomi

Una nuova ricerca presentata dal British Medical Journal evidenzia come il disallineamento dei ritmi biologici dal normale ciclo luce-buio causato dai turni di notte possa aumentare il rischio di sviluppare un’asma con sintomi da moderati a gravi. Si tratta di conclusioni rilevanti per il mondo industrializzato, dove il lavoro notturno e il disturbo respiratorio sono entrambi molto comuni.
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Alessandro Bai 19 Novembre 2020
* ultima modifica il 29/11/2020

Troppo lavoro notturno può alterare l’orologio biologico del tuo corpo, a tal punto da aumentare il rischio di alcuni problemi di salute, in particolare l’asma. È quanto emerge da uno studio osservazionale presentato sul British Medical Journal, basato sull’analisi dei dati di oltre 286 mila persone.

I ricercatori hanno notato come le possibilità di sviluppare una forma di asma da moderata a grave fossero significativamente più alte in coloro che svolgevano regolarmente il turno di notte, provocando un disallineamento tra il cosiddetto ritmo circadiano, che regola i nostri ritmi sonno-veglia, e il naturale ciclo di luce-buio.

Si tratta di conclusioni piuttosto rilevanti soprattutto per quei Paesi più sviluppati in cui, come probabilmente già saprai, i turni di lavoro notturni sono una realtà estremamente diffusa, proprio come l’asma, che colpisce circa 339 milioni di persone del mondo. Nonostante questo, si parla ancora poco delle potenziali conseguenze sulla salute di questi lavoratori.

L'asma può peggiorare col lavoro notturno

A seconda dell’ora del giorno o della notte in cui si verificano, i sintomi dell’asma possono variare in modo importante, motivo per cui i ricercatori hanno cercato di comprendere se svolgere un lavoro che prevede dei turni a rotazione potesse in qualche modo influenzare la gravità del disturbo respiratorio o il rischio di svilupparlo.

Le informazioni di 286,825 persone, tutte tra i 37 e 72 anni, sono state raccolte dalla UK Biobank e si riferivano allo stile di vita, al lavoro svolto e allo stato di salute dei partecipanti. Del 17% che svolgeva una mansione seguendo dei turni, circa la metà lavorava anche durante le ore notturne: alcuni solo occasionalmente, altri a rotazione o, ancora, regolarmente nel corso della settimana. Considerando invece tutti i partecipanti, circa il 5% (oltre 14 mila) soffriva di asma, ma soltanto 4783 soggetti (circa il 2%) presentavano sintomi da moderati a gravi.

Prima di valutare quanto i turni di notte potessero influire sul disturbo respiratorio, il team di ricerca ha tenuto conto di altri fattori, come la predisposizione genetica all’asma, la tendenza ad alzarsi presto o a stare svegli fino a tardi e, ovviamente, il sesso e l’età delle persone.

Anche prendendo in considerazione questi aspetti, è emerso che in chi lavorava di notte in modo permanente il rischio di sviluppare un asma da moderato a grave era superiore del 36% rispetto alle persone che seguivano i normali orari di ufficio. Inoltre, nel primo gruppo aumentavano anche le possibilità di presentare una ridotta funzionalità polmonare (+20%), mentre le chance di manifestare sintomi come rantolii o respiro sibilante erano più alte in tutti coloro che svolgevano dei turni notturni, a prescindere dalla regolarità (+11-18%).

Altri aspetti che non dovresti sottovalutare sono quelle abitudini del sonno considerate “estreme”, che includono lo svegliarsi molto presto o il fatto di coricarsi troppo tardi. Questo perché, secondo i ricercatori, “è plausibile che il disallineamento del ritmo circadiano possa portare allo sviluppo dell’asma”, nonostante gli autori stessi sottolineino che, trattandosi di uno studio osservazionale, cioè basato sull’interpretazione di dati, non si può attualmente stabilire un rapporto di causa-effetto.

In altre parole, però, significa che forzare i tuoi ritmi biologici e sfalsarli rispetto a quanto ci suggerisce la natura attraverso il naturale ciclo che vede alternarsi luce e buio, potrebbe essere dannoso per la tua salute. Peccato che, quando è il lavoro a imporre questi cambiamenti, trovare una soluzione alternativa non è così semplice. Questo però non è un motivo per ignorare i risultati, pubblicati anche sulla rivista scientifica Thorax, che secondo i ricercatori potrebbero essere di vasta portata, dato che “sia il lavoro su turni che l’asma sono molto comuni nel mondo industrializzato”.

Fonte| "Night shift work is associated with an increased risk of asthma"pubblicato sulla rivista Thorax il 16 novembre 2020

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