Assunta allo Spallanzani Francesca Colavita, la ricercatrice precaria che ha isolato il coronavirus

Lo Spallanzani premia la qualità dei risultati ottenuti da un team di tre ricercatrici assumendo, presso l’istituto, Francesca Colavita: la 30enne molisana ha ottenuto un vero e proprio contratto di lavoro.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Alessandro Artuso 14 Febbraio 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Il lavoro e la conoscenza pagano a lungo andare, nel caso specifico negli ambienti della ricerca scientifica e degli studi sul coronavirus. La protagonista di questa storia è Francesca Colavita, originaria di Campobasso, autrice del processo che ha isolato il coronavirus presso l’ospedale Spallanzani di Roma. Un periodo di studi che finalmente l’ha indirizzata verso il campo della ricerca con un nuovo contratto. La ricercatrice è una delle tre scienziate italiane che hanno isolato il virus.

Coronavirus isolato

L’Istituto nazionale per le malattie infettive ha ottenuto il nulla osta per poter attingere alla graduatoria del concorso pubblico. Si tratta nello specifico del posto di dirigente biologo nella disciplina di Microbiologia e Virologia. Francesca Colavita, occupava la posizione numero 17 in graduatoria ed è stata assunta con le seguenti motivazioni: "In considerazione della vocazione per la ricerca piuttosto che per l'assistenza, nonché per la lodevole attività professionale che ha assicurato nell'ambito dell'emergenza sanitaria attuale di rilevanza nazionale e internazionale".

La decisione dello Spallanzani

L'istituto ha quindi richiesto l'assunzione della ricercatrice, che aveva avuto un ruolo importante negli studi del coronavirus insieme alla coordinatrice Maria Rosaria Capobianchi e alla collega Concetta Castilletti. La Colavita era l’unica ricercatrice tra le tre che ha lavorato allo Spallanzani per quattro anni con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa presso il laboratorio di Virologia.

Fonte| Ansa

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.