
L’atrofia muscolo spinale (SMA, dall’inglese Spinal Muscular Atrophy) è un gruppo di malattie genetiche scoperte per la prima volta nei primi anni del 1890 nei bambini che mostravano una debolezza muscolare progressiva.
Il midollo spinale è una specie di “corda” di fibre nervose che fa parte del nostro sistema nervoso, che si continua in alto con il cervello e scende verso il basso nella colonna vertebrale. È formato da una parte anteriore e una posteriore e la parte anteriore è quella deputata alla funzione motoria del corpo. Per la precisione, i corni anteriori sono delle propaggini del midollo spinale proprio a forma di piccoli cornetti dai quali fuoriescono i cosiddetti neuroni motori o motoneuroni, grosse fibre nervose che ricevono i segnali dal cervello e innervano i muscoli del corpo.
L’atrofia muscolo spinale è un insieme di malattie ereditarie autosomiche recessive in cui delle mutazioni genetiche provocano la perdita dei motoneuroni del corno anteriore. Le conseguenze sono ipotonia, debolezza progressiva e perdita della funzione dei muscoli importanti per:
In questo insieme di malattie esistono gruppi diversi che sono classificati in base all’età in cui si manifestano i sintomi. I tipi più frequenti sono:
Esistono poi delle varianti meno frequenti della malattia, come ad esempio quella legata al cromosoma X, anche detta Sindrome di Kennedy.
La SMA è causata da alcune mutazioni del DNA che interessano un gene chiamato “Survival Motor Neuron” (sopravvivenza del motoneurone), o SMN, situato sul cromosoma 5. Ognuno di noi possiede due copie di questo gene: SMN1 e SMN2.
Questi geni “fratelli” servono insieme a costruire una proteina (chiamata a sua volta SMN). Bene, è stato visto che la maggior parte dei pazienti con la malattia mostra delle mutazioni di SMN1 che impediscono la formazione normale della proteina SMN.
Il gene SMN2 non è tuttavia totalmente in grado di fare da solo il lavoro del gene fratello, per questo motivo non sarà possibile produrre abbastanza proteina normale per il funzionamento del motoneurone.
I sintomi della SMA sono dovuti alla perdita dei motoneuroni che innervano i muscoli in diversi distretti del corpo, in particolare i muscoli delle gambe e i muscoli respiratori. La perdita dei neuroni motori è responsabile dei sintomi principali, che sono diversi e più o meno gravi in base al tipo di SMA. Questi sintomi sono:
La SMA di tipo 1 è anche chiamata infantile acuta (o malattia di Werdnig-Hoffman) ed è la forma più precoce, poiché si presenta prima dei 6 mesi di vita. Alcune forme sono già presenti prima della nascita e sono evidenti perché diminuiscono i movimenti fetali spontanei nell’utero. Il 60% dei bambini sono già ipotonici alla nascita (ad esempio non riescono a tenere la testa dritta quando si cerca di metterli seduti, o “scivolano” fra le mani di chi li tiene sollevati).
I sintomi della SMA di tipo I sono:
La SMA di tipo 2 è la forma più comune di malattia. Si manifesta fra i 6 e i 18 mesi di età, prima dei quali il bambino si muove in genere normalmente. I sintomi sono:
Il bambino con SMA di tipo II mostra principalmente un ritardo dello sviluppo motorio che lo porta a:
Di solito i muscoli respiratori sono relativamente risparmiati, per questo il bambino respira bene e sta in equilibrio seduto se qualcuno lo aiuta.
La SMA di tipo 3 è la forma giovanile (o sindrome di Kugelberg-Welander), una forma meno grave di malattia che appare dopo i 18 mesi di età e progredisce lentamente. I sintomi sono meno gravi delle altre due forme di SMA, spesso i bambini hanno imparato normalmente a stare in piedi e camminare, quando nei primissimi anni di vita, ma anche nella pubertà o più tardi, appare:
La SMA di tipo 4 è la forma adulta della malattia e si presenta di solito intorno ai 30 anni. I sintomi sono più lievi della SMA di tipo III e il decorso più lento e benigno.
I muscoli che servono per la deglutizione e per la respirazione raramente sono colpiti.
La diagnosi di SMA è principalmente clinica ed è confermata dai test genetici.
Da qualche anno è stato approvato il primo farmaco per la cura dei neonati, bambini e adulti con SMA. Sono disponibili e utilizzate poi le terapie di supporto e anche la chirurgia poiché migliorano la qualità della vita, diminuiscono la disabilità dovuta alla malattia, migliorano l’indipendenza individuale e possono essere efficaci nell’aumentare l’aspettativa di vita nelle forme a lenta progressione.
Infine, recentemente è stata approvata anche la prima terapia genica, mentre la ricerca su ulteriori trattamenti genetici è tutt'ora in corso e promette un avanzamento nel campo della cura della SMA.
La severità del quadro, l’aspettativa di vita e la qualità della vita dei bambini e degli adulti variano in base al tipo di SMA e quindi alla precocità dei sintomi. Le complicanze della SMA dipendono dall’atrofia muscolare che insorge in diverse parti del corpo e alle sue conseguenze:
La severità e la mortalità della SMA dipendono dall’età d’insorgenza della malattia, infatti, prima si è presentata la SMA e più la mortalità è alta.
Negli ultimi anni la ricerca scientifica nell’ambito della SMA ha consentito di trattare per la prima volta la malattia con dei farmaci creati ad hoc, invece che con “semplici” palliativi.
La diagnosi prenatale, la rapidità d’inquadramento e trattamento della malattia e la costante innovazione medica sono diventati i pilastri attorno ai quali ruotano gli sforzi per migliorare sempre di più la qualità della vita dei bambini e degli adulti.
Fonti| Medscape; Osservatorio Malattie Rare