Un attacco ischemico transitorio (TIA) è una sorta di ictus di breve durata, che non lascia conseguenze fisiche gravi o permanenti. Che cosa significa? Si manifesta come una temporanea interruzione o riduzione dell'afflusso del sangue al cervello. Deve essere interpretato come un campanello di allarme, perché spesso anticipa il manifestarsi di un evento avverso più grave.
Un attacco ischemico transitorio, noto anche semplicemente con l’acronimo di TIA (transient ischemic attack), è un blocco temporaneo dell'afflusso di sangue al cervello e si manifesta con sintomi simili a quelli di un ictus. Un TIA di solito dura da pochi minuti a un massimo di un'ora e non causa danni permanenti. Va visto, però, come una sorta di avvertimento. Pare infatti che circa 1 persona su 3 con TIA sviluppi anche l' ictus, e per circa la metà si verificherà entro un anno dall'attacco ischemico transitorio.
Gli attacchi ischemici transitori nella maggior parte dei casi durano pochi minuti e i sintomi si risolvono entro un'ora, anche se raramente possono durare fino a 24 ore. Quali sono le manifestazioni principali?
Sappi che potresti avere più di un TIA e i segni e sintomi ricorrenti possono essere simili o diversi a seconda dell'area del cervello coinvolta.
Un attacco ischemico transitorio ha le stesse cause di un ictus ischemico, il tipo più comune di ictus. In un ictus ischemico, un coagulo blocca l'afflusso di sangue a una parte del cervello. In un attacco ischemico transitorio, a differenza di un ictus, il blocco è breve e non vi è alcun danno permanente. La responsabilità di questo evento è spesso un accumulo di depositi di grasso contenenti colesterolo, chiamati placche (aterosclerosi), in un'arteria o in uno dei suoi rami che fornisce ossigeno e sostanze nutritive al cervello.
Le placche possono diminuire il flusso sanguigno attraverso un'arteria o portare allo sviluppo di un coagulo. Anche un coagulo di sangue che si sposta verso un'arteria che alimenta il cervello da un'altra parte del corpo, più comunemente dal cuore, può causare un TIA. È molto importante vedere subito un medico, perché spesso questo genere di disturbo si manifesta qualche ora o giorni prima di un ictus.
Ci sono poi persone che sono più a rischio di altre. Conoscere le condizioni che possono favorire l’insorgere di un TIA ti permette di fare prevenzione, almeno per tutti quei fattori che possono essere modificabili. Un attacco ischemico transitorio è più frequente in caso di:
La diagnosi di un attacco ischemico transitorio deve essere rapida, perché bisogna valutare il rischio che si stia per manifestarsi un ictus. Sono necessari una serie di esami, oltre a quello fisico e neurologico. Il medico potrebbe prescrivere un’ecografia carotidea, un’ecocardiografia, una scansione con tomografia computerizzata o un’angiografia con tomografia computerizzata. In alternativa, è spesso richieste anche la risonanza magnetica per immagini (MRI) o angiografia a risonanza magnetica. Un altro esame importante è l’arteriografia, che serve per verificare la condizione delle arterie del cervello.
L’attacco ischemico transitorio è un evento che si risolve abbastanza spontaneamente, ma a seconda del TIA e del rischio ictus il medico potrebbe prescrivere farmaci per ridurre la tendenza alla coagulazione del sangue (come gli antipiasticini o gli anticoagulanti) o può raccomandare un intervento chirurgico (Endoarteriectomia carotidea) o una procedura con palloncino (angioplastica).
Fonte | Humanitas