Attenti al gaming! Un ragazzo su 5 in Europa è a rischio dipendenza

Stare sempre davanti al pc o alle console di gioco non è un semplice passatempo. E’ un’attività che può creare dipendenza, favorendo l’insorgere di problemi psicologici e affettivi. Lo ha dimostrato un importante studio, che ha mette in allarme le famiglia: il 20% dei giovanissimi corre questo rischio.
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Valentina Rorato 5 Aprile 2022
* ultima modifica il 05/04/2022

Giocare su computer e console è molto divertente ed è una delle abitudini più comune dei giovani. Una nuova ricerca, però, ha lanciato un allarme: in Europa un ragazzo su cinque, circa il 20%, è ad alto rischio di gaming problematico. Lo ha dimostrato lo studio – condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc), dal Dipartimento di psicologia dello sviluppo e della socializzazione dell’Università di Padova (Unipd) e dall’australiana Flinders University – che ha analizzato in che modo diversi fattori – individuali, sociali e contestuali – siano associati a un utilizzo eccessivo dei videogame, utilizzo che mettere a rischio la salute dei ragazzi, favorendo l’allontanamento dagli affetti e dalla scuola.

La ricerca ha utilizzato i dati dell’ European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs (ESPAD) del 2019, relativi ai comportamenti di gaming di 89000 adolescenti tra i 15 e i 16 anni residenti in 30 Paesi europei.

Abbiamo rilevato che in Europa un ragazzo su cinque è ad alto rischio di gaming problematico (circa il 20%). L’esposizione al fenomeno dei ragazzi (30.8%) risulta tre volte più alto di quello delle ragazze (9.4%). È emerso anche che gli adolescenti residenti in Danimarca riportano i livelli più bassi di gaming problematico (12%), mentre quelli in Romania riferiscono una maggiore percezione di problemi associati all’uso di videogiochi (30.2%)”, spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice del Cnr-Ifc e coordinatrice dello studio. “La percentuale di studenti italiani con un alto rischio di gaming problematico (23.9%) è superiore alla media europea, con un numero maggiore di ragazzi (34%) che percepisce conseguenze negative legate al gaming rispetto alle ragazze (12.8%)”.

Come si può combattere questa tendenza? A fare la differenza sono il contesto familiare, e quindi i genitori che cercano di coltivare un sano rapporto con i figli, e le politiche nazionali di protezione sociale. “La ricerca indica come la presenza di regole genitoriali e di supporto emotivo familiare proteggano in adolescenza da un utilizzo eccessivo e distorto dei videogiochi”, conclude Alessio Vieno, professore Unipd. “Il rischio di gaming problematico è infine maggiore negli Stati dove sono più marcate le disuguaglianze economiche, mentre risulta minore nei Paesi dove vengono effettuati investimenti nelle politiche di salute pubblica, come i benefici fiscali per le famiglie”.

Danimarca e Romania presentano rispettivamente la percentuale più bassa (12%) e più alta (30%) del fenomeno. L’Italia è al di sopra della media europea con circa il 24%. Positivo il ruolo della famiglia e delle politiche sociali.

Fonte | Problematic gaming risk among European adolescents: A cross-national evaluation of individual and socio-economic factors pubblicato su Addiction il 24 marzo 2022 

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.