Aumenta la mortalità legata al caldo: a luglio, in Italia, abbiamo toccato un +21%

Secondo il Ministero della salute a partire dal mese di maggio 2022 sono state registrate temperature di +3.2°C superiori alla media stagionale. Con un notevole e inevitabile aumento anche in termini di mortalità.
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Kevin Ben Alì Zinati 11 Agosto 2022
* ultima modifica il 11/08/2022

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, in visita in una delle regioni più colpite dagli incendi di questi giorni, ha detto che sì, il cambiamento climatico uccide“Uccide le persone, uccide il nostro ecosistema, la nostra biodiversità, e distrugge i beni più preziosi delle società colpite da questi incendi, le case, le imprese e il bestiame”.

Quindi, per estensione, anche il caldo uccide. Queste ultime devastanti ondate di caldo e gli ultimi 3 mesi con termometri costantemente rialzati di 3°C rispetto alla norma, figli legittime della crisi climatica, hanno davvero fatto lievitare i tassi di mortalità in tutto il mondo, Italia compresa.

Secondo il Ministero della Salute, infatti, a partire dal mese di maggio 2022 sono state registrate temperature di +3.2°C superiori alla media stagionale. Con un notevole e inevitabile aumento anche in termini di mortalità.

Nel report appena pubblicato si legge che a maggio la mortalità è risultata superiore del 10%, con eccessi registrati nelle città di Brescia, Roma, Pescara, Bari e Potenza mentre nel mese successivo si sarebbe alzata del 9% complessivamente: le città in cui si è registrato un incremento significativo sono state Torino (+11%), Roma (+13%), Napoli (+15%), Bari (+23%), Palermo (+19%), Catania (+32%)

A luglio, invece, saremmo arrivati a un +21% a luglio (dall'1 al 15) con incrementi dei decessi in particolare a Brescia (+31%), Bologna (+22%), Firenze (+22%), Roma (+28%), Viterbo (+52%), Latina (+72%), Napoli (+27%), Cagliari (+51%), Bari (+56%), Palermo (+34%), Catania (+35%), Catanzaro (+48%).

A patire le maggiori conseguenze, come sai, sono i soggetti fragili, gli anziani e tutta quella fetta di popolazione che soffre di altre patologie come la sindrome di Alzheimer o condizioni respiratorie e cardiovascolari.

Il problema è che le prospettive all’orizzonte non sono affatto buone. Stando alle stime dell’Organizzazione Mondiale della Meteorologia, queste ondate di calore sono destinate a diventare più frequenti, più lunghe e intense: rappresenteranno, insomma, la nuova normalità che ci attende nel prossimo futuro.

Il futuro

A contribuire a questo scenario ci ha pensato un nuovo studio internazionale dell'Università della Carolina del Nord Gillings School of Global Public Health.

Secondo i ricercatori americani, infatti, le nottate roventi che hanno contraddistinto questi mesi non solo faranno parte del nostro futuro ma entro la fine del secolo finiranno per aumentare il tasso di mortalità in tutto il mondo fino al 60%.

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Un’alta temperatura ambientale durante le ore notturne, infatti, può interrompere la normale fisiologia del sonno favorendo danni al sistema immunitario e un rischio maggiore di incorrere in malattie cardiovascolari, malattie croniche, infiammazioni e condizioni di salute mentale.

Pubblicato sulle pagine di The Lancet Planetary Health, lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori in Cina, Corea del Sud, Giappone, Germania e Stati Uniti dove i ricercatori hanno stimato la mortalità dovuta al caldo in eccesso tra il 1980 e il 2015 applicandola poi a due scenari di modellizzazione del cambiamento climatico.

I risultati ottenuti avrebbero dimostrato che l'intensità media degli eventi di caldo notturno raddoppierà entro il 2090, passando da 20,4 a 39,7 in 28 città dell'Asia orientale e che tra il 2016 e il 2100 il rischio di morte per notti eccessivamente calde aumenterebbe fino a quasi sei volte.

Altre prove, insomma, di quanto sia necvessario, oggi, invertire la rotta. Subito.

Fonte | Ministero della Salute 

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