Aumentano i ricoveri per Covid tra i più piccoli, la pediatra: “Sarebbe meglio tenerli a casa ai primi sintomi”

In una settimana, i pazienti pediatrici ricoverati per Covid sono raddoppiati. La maggior parte di loro ha meno di 4 anni, una fascia per la quale ancora non esiste un vaccino. “Ci auguriamo che venga approvato presto – ha detto la dottoressa Vittucci, dell’Ospedale Bambino Gesù, – perché non possiamo sapere cosa accadà in futuro”.
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Giulia Dallagiovanna 11 Luglio 2022
* ultima modifica il 11/07/2022
Intervista alla Dott.ssa Anna Chiara Vittucci Pediatra dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma.

Secondo l'ultimo report Fiaso, i ricoveri di pazienti Covid sono in aumento. È la conseguenza della risalita della curva dei positivi, che da qualche giorno sono sempre superiori al centinaio di migliaia. Quest'ultimo incremento, però, sembra aver pesato soprattutto sugli under18: nel giro di una settimana i posti letto occupati da minori sono stati l'84% in più. Il report distingue tra ricovero con Covid e ricovero per Covid, sottolineando le differenze tra chi è entrato in ospedale per altre ragioni ed è stato poi trovato positivo e chi invece ha avuto necessità di cure specifiche per la malattia da SARS-Cov-2. Il secondo gruppo è quello che ha conosciuto la crescita maggiore, con un vero e proprio raddoppio dei pazienti (+103%). Tra loro, il 78% appartiene alla fascia 0-4 anni.

Le rilevazioni della Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere si basa su una rete di ospedali sentinella, di cui quattro sono pediatrici. Ne fa parte anche l'Ospedale Bambino Gesù di Roma, da dove ci confermano il trend. "Sono in aumento anche gli accessi al pronto soccorso – ci riferisce la dottoressa Anna Chiara Vittucci, pediatra. – Le forme gravi nei bambini, però, sono rare. Di norma presentano sintomi influenzali come febbre, dolori muscolari, mal di gola, disturbi gastrointestinali".

Ma come mai il virus sembra battere con maggiore convizione su questa porzione di popolazione? "Questi dati confermano che l'incremento della circolazione del virus nella fascia pediatrica avviene con caratteristiche simili a quanto accade nella popolazione generale. Inoltre, chi ha meno di 5 anni non è coperto da vaccino, perciò risulta più suscettibile", spiega la dottoressa.

Il 78% dei pazienti pediatrici ricoverati ha tra gli 0 e i 4 anni

Necessario quindi mantenere ancora alta la soglia di attenzione, considerando il fatto che gli asili nido sono ancora aperti e, nel frattempo, sono iniziati i campus estivi. "Bisognerebbe cercare di evitare situazioni di eccessivo assembramento, tenuto conto anche del fatto che i più piccoli avfrebbero difficoltà a indossare una mascherina – avverte la dottoressa. – Soprattutto sarebbe importante tenere a casa il bambino all'emergere di sintomi influenzali, per isolarlo dagli altri e frenare il contagio".

Nel frattempo si spera che venga presto approvato un vaccino anche per questa fascia di età: "Ce lo auguriamo, perché ora vediamo sintomi tutto sommato lievi, ma non possiamo sapere cosa accadrà in futuro. Negli adulti ha dimostrato di avere una forte capacità protettiva, sarebbe importante che i più piccoli potessero avere a disposizione quest'arma", conferma la pediatra.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.