Aveva una malformazione incompatibile con la vita: operato prima ancora di nascere, oggi è vivo e sta bene

Durante la gravidanza, al piccolo era stata diagnosticata un’atresia laringea, che non gli avrebbe permesso di sopravvivere. L’unica speranza era un intervento delicatissimo, eseguito solo un’altra volta al mondo. Grazie al coraggio dei suoi genitori e alla professionalità dell’equipe multidisciplinare del Gaslini di Genova, oggi il bambino è vivo e sta bene.
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Giulia Dallagiovanna 2 Maggio 2022
* ultima modifica il 02/05/2022

Durante la gravidanza, avevano scoperto che il bambino aveva una malformazione rara e incompatibile con la vita. Ma i genitori hanno trovato il coraggio di non arrendersi e la madre ha accettato di sottoporsi a un delicatissimo intervento eseguito solo un'altra volta al mondo e mai in Italia. Si è trattato in realtà di una doppia operazione, con tecniche innovative di chirurgia fetale e management perinatale intensivo. Oggi Antonio è vivo e sta bene. Tutto questo grazie alla professionalità dell'equipe multidisciplinare di 5 unità operative del Gaslini di Genova, guidata dal professore Dario Paladini direttore della UOC di Medicina Fetale e Perinatale e della UOC Ginecologia e Ostetricia e il dottor Andrea Moscatelli direttore del Dipartimento di Emergenza e Accettazione e della UOC Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica.

La malformazione si chiama atresia laringea e colpisce laringe e trachea, provocando anche un forte distress respiratorio che quindi non permette al neonato di sopravvivere. L'unica possibilità in questo caso era l'intervento, da eseguire in epoca fetale e dunque prima del parto. Una procedura ancora sperimentale dal momento che era stata testata solamente un'altra volta al mondo.

Per questo motivo è stato preparato in modo meticoloso e dopo lunghe discussioni tra tutti gli specialisti coinvolti per delineare ogni singolo dettaglio. Sono stati inoltre previsti i possibili scenari alternativi che potevano presentarsi. Nemmeno il parto poi è stato semplice. Il bambino è nato di notte e prematuramente. Si è reso necessario un cesareo, con mentenimento della circolazione fetale ed esecuzione di una tracheotomia in tempi molto rapidi, mentre il piccolo doveva continuare a ricevere ossigeno dal cordone ombelicale. Naturalmente, anche questo passaggio era stato studiato e preparato in modo meticoloso, cercando di prevedere ogni possibile problema. Tanto per darti un'idea della delicatezza della situazione, pensa che di norma in sala operatoria durante un parto cesareo sono presenti tra le 4 e le 6 persone. Quella notte, erano 18.

Durante un cesaero di norma sono presenti dalle 4 alle 6 persone. In questo caso erano 18.

Come ti dicevamo all'inizio, oggi Antonio sta bene. Anche se purtroppo la sua lotta non è finita qui: dovrà ancora sottoporsi a un intervento di ricostruzione della laringe e della trachea, sempre al Gaslini. Però è vivo, nonostante partisse in svantaggio e con carte perdenti. Il coraggio e la fiducia nella vita che hanno avuto i genitori, unita alle compentenze e alla preparazione degli specialisti e di tutto il personale, hanno dimostrato che c'è sempre una ragione per sperare.

Fonte| Istituto Gianna Gaslini

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