Ballare in sedia a rotelle, Giulia Lamarca: “Voglio mostrare la normalità della disabilità”

Hanno cominciato un po’ per gioco, lei e il marito, salvo poi accorgersi che stavano comunicando qualcosa di importante: anche una persona in carrozzina può ballare e può ritrovare una nuova consapevolezza del proprio corpo. E in tantissimi le scrivono: “Grazie a te ho scoperto che potevo farcela anche io”
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Giulia Dallagiovanna 26 Marzo 2021
* ultima modifica il 26/04/2021

Diciamoci la verità, se non siamo disabili, tendiamo ad avere sempre una visione un po' distorta di questa condizione. Quando va bene, è un poverino verso il quale provare compassione perché ci sono cose che non può fare. Ad esempio, muovere le gambe se è costretto su una sedia a rotelle. Com'è che allora Giulia Lamarca, assieme al marito Andrea Decarlini, mettono in scena dei veri e propri balletti che poi caricano su Instagram e raggiungono migliaia di followers?

"Vedevo tante nuove challenge che circolavano e altre persone con disabilità, soprattutto americane, che provavano a ripeterle e ballavano. Allora ho capito che anche quello era un modo di comunicare. Di solito lo faccio attraverso il racconto dei miei viaggi, ma in questo periodo dove non ci si può spostare ho deciso di cambiare mezzo", ci ha raccontato.

Un po' per la voglia di mettersi in gioco, un po' per hobby e un po' perché, come tutti noi, chiusa in casa si stava annoiando. Ha dato spazio alla creatività e soprattutto ha mostrato un dettaglio che solo per pochi sarà scontato: non è per forza sempre su una carrozzina. "Una volta mi sono messa a gattoni e una persona mi ha mandato un messaggio che mi è rimasto impresso: ‘non pesavo di potermi mettere in quella posizione, ci ho provato giusto per ridere e ho scoperto che potevo farcela!'. Questa è una vittoria".

"Una volta una persona mi ha scritto ‘non pensavo che ce l'avrei fatta, ma ho provato per ridere e ci sono riuscita anche io'. Questa è una vittoria"

Di messaggi così a Giulia ne arrivano tantissimi. Perché se tutti si sono sempre concentrati su quello che il tuo corpo non ti permetteva di fare, è difficile poi capire cosa invece possa continuare a fare. Poi guardi un video su Instagram di una persona che balla e pensi "forse posso farcela anche io". E scopri che è vero. Puoi muoverti, puoi divertirti e prenderti un po' in giro, puoi recuperare la tua visione del tuo corpo e non quella che ti è stata imposta dall'esterno.

"Chiaramente sono consapevole dei miei limiti, ma i video grazie all'editing ti permettono di lasciare tutto lo spazio aperto alla tua creatività. Costruisci un altro mondo, dove puoi fare determinate cose e più le fai, più capisci che è possibile anche per te". Puoi ad esempio fingere di fare il casquè con la sedia a rotelle, oppure trasformarti in una pioggia di palloncini colorati.

"Non ballavo da 10 anni. Lo dico molto sinceramente: pensavo che sarebbe stato orrendo da vedere. Invece attraverso questi video ti rendi proprio conto che il corpo si muove, danza addirittura. E così ritrovi la consapevolezza di quello che puoi fare. Per me è un inno alla diversità. Se un bambino con disabilità vede i nostri balletti e pensa ‘posso provare anche io!', allora lo scopo è raggiunto".

Credits photo: immagine di copertina dal profilo Instagram di Giulia Lamarca

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.