In reparto, nella sala d’attesa del Pronto soccorso o direttamente a casa del paziente, mentre si interviene. Ormai i casi di violenza nei confronti di medici e infermieri stanno invadendo qualunque luogo prima considerato sicuro.
Episodi di aggressioni fisiche e verbali si sono registrati anche sulle ambulanze, addirittura con episodi di inseguimenti e speronamenti con auto in corsa, come ci aveva raccontato il presidente nazionale del 118 Mario Balzanelli.
Testimonianze che come gocce popolano un mare vastissimo. Conta che solo nel 2023 sono stati registrati 16 mila casi di aggressione al personale sanitario e sociosanitario e 18 mila quelli invece che hanno coinvolto operatrici e gli operatori coinvolti.
Per questo motivo è di estrema importanza il via libera definitivo arrivato dalla Camera a un nuovo decreto-legge emanato dal Governo.
Un decreto che introduce l’arresto in flagranza di quegli individui che si renderanno protagonisti di aggressioni verso medici, infermieri e altre figure del personale sanitario e socio-sanitario nell’esercizio delle loro funzioni. Verranno fermati anche coloro che danneggeranno le strutture e i macchinari a disposizione dei professionisti.
Il decreto, dopo il semaforo verde già arrivato dal Senato, è stato approvato con 144 voti favorevoli, nessun voto contrario e 92 astenuti. Ora verrà pubblicato nella Gazzetta ufficiale per poi essere convertiti ed entrare in vigore nel giro di 60 giorni.
Verrà introdotto anche l’arresto in flagranza differita. Una norma importante perché permetterà la possibilità di arrestare un individuo responsabile di un episodio di violenza anche "a posteriori", attraverso la testimonianza di un video o di una foto, a patto però che non si superino le 48 ore.