A mano a mano che l'età avanza, sarai più soggetto a soffrire di una tristezza, a volte quasi cronica. Sarà che non vedevi l'ora di andare in pensione, ma ora non sai come far passare il tempo. Sarà che hai meno voglia di uscire la sera e anche i rapporti sociali diventano più radi. Sarà che i tuoi figli, invece, stanno ancora lavorando e i momenti per vedervi non sono poi così tanti. Insomma, la terza età avrà dei vantaggi, ma ha anche una serie di svantaggi con i quali potresti ritrovarti a fare i conti. Ci sono però alcune buone abitudini che possono venirti in aiuto e tra queste c'è, curiosamente, bere il tè. Uno studio dell'Università di Singapore ha infatti confermato che chi assume con frequenza questa bevanda corre meno il rischio di incappare in episodi depressivi una volta arrivata la vecchiaia.
Gli esperti hanno infatti esaminato i dati di circa 13mila persone che tra il 2005 e il 2014 avevano preso parte a un'ampia ricerca su longevità e vita media realizzata dalle autorità sanitarie cinesi. E rivedendo i risultati si sono accorti che esisteva un legame rilevante tra l'abitudine di bere il tè e la salute mentale. Sembra infatti che questa bevanda abbia lo stesso potenziale di una situazione economica stabile, un matrimonio sereno o l'impegno sociale per contrastare l'insorgere della depressione e sentirti più felice. In particolare, questi benefici sono stati riportati nella popolazione maschile che aveva un'età compresa tra i 65 e i 79 anni.
"È probabile che le proprietà del tè rispetto alla salute emergano più chiaramente durante i primi stadi dell'invecchiamento – ha commentato il professor Feng Qiushi, che ha coordinato lo studio – anche se saranno necessari ulteriori approfondimenti in questa direzione".
Al momento infatti c'è solo questo dato, ma nessuna spiegazione sulla ragione di questa correlazione. Potrebbe avere a che fare con gli effetti antiossidanti di questa bevanda, oppure con il tipo di simbolo che assume soprattutto nella cultura orientale, dove fa parte di un vero e proprio rito che stimola alla socializzazione, alla chiacchiera e al riposo. È infatti stato notato che nella maggior parte dei casi si trattava di uomini, risiedenti in contesti urbani e con un'educazione medio alta, sposati e che ricevevano una pensione. Inoltre, quasi tutti hanno anche dimostrato di aver mantenuto migliori funzionalità cognitive e una maggior predisposizione ad essere coinvolti in attività sociali.
Non si sa dunque perché ma quella tazza calda che tieni stretta tra le mani mentre fuori fa freddo e tu sei in compagnia di qualche amico sembra farti davvero tanto, tanto bene.
Fonte| "Association between tea consumption and depressive symptom among Chinese older adults" pubblicato su BMC Geriatrics il 4 settembre 2019