
Dal nome potrai facilmente intuire che ci stiamo per occupare di una patologia che riguarda i bronchi. Approfondiamo insieme con precisione le Bronchietasie.
La bronchiectasie non è altro che un processo cronico in cui il “tessuto” che forma i bronchi si allarga andando così a deformare la struttura dell’albero bronchiale. Le forme sono due:
Il problema è che questa nuova “forma” dei bronchi, così ampi, li espone a un rischio maggiore di infezioni.
Come spesso accade i sintomi con il passare del tempo peggiorano e il paziente che ne è affetto vedrà un’alternarsi di momenti in cui sta meglio ad altri in cui si riacutizzano. Ma come puoi accorgerti di soffrirne? Il sintomo principale è la tosse cronica accompagnata, spesso, da un espettorato (catarro, ndr) abbondante e purulento, respiro affannoso e nei casi più gravi ipossiemia, insufficienza cardiaca, dispnea e talvolta emottisi.
Le cause della bronchiectasie congenita sono legate a un anomalo sviluppo dei bronchi del feto. Se invece parliamo della forma acquisita ecco che le cause possono diventare diverse:
Sicuramente un primo colloquio con il medico e l’auscultazione dei polmoni sono molto utili per iniziare a capire se c’è la possibilità che ci sia il problema. A livello di diagnostica per immagini saranno importanti radiografia del torace o una TAC torace che potranno essere poi analizzati da uno pneumologo per avere un parere specialistico e che analizzerà che l’albero bronchiale. Altri esami che il medico ti può chiedere di fare sono:
Non esiste una cura che faccia regredire completamente la malattia, ma farmaci e terapie che allevino i sintomi e ne rallentino il progredire. Per esempio, devi sapere che con l’assunzione di alcuni farmaci e l’uso di dispositivi che facciano fare una sorta di ginnastica ai polmoni è possibile ridurre le difficoltà e aiutarli ad autopulirsi. Se poi si formano infezioni, come ben saprai, non c’è altra scelta che la somministrazione di antibiotici. La chirurgia di solito viene presa in considerazione solo in presenza di sangue che non “arretra” con la terapia e di una sintomatologia che non risponde alle previsioni in termini di risultato.