Bronchite: un viaggio all’interno dei bronchi per capire cosa accade

La bronchite non è altro che un’infiammazione dei bronchi, la struttura che forma i nostri polmoni. Può essere acuta o cronica e può avere varie cause. Può essere acuto o cronica, di origine virale o batterica. Ciò che conta è riconoscerla in tempo per evitare che degeneri e che si trasformi in polmonite.
Valentina Danesi 22 Luglio 2020
* ultima modifica il 26/07/2020

Frequenti colpi di tosse e affaticamento nella respirazione. Potrebbero essere i primi segnali di una bronchite. Un problema risolvibile, ma da non trascurare perché potrebbe aggravarsi o diventare cronica.

Cos’è e quali sono le cause?

Si può parlare di bronchite quando c’è un’infiammazione della mucosa che ricopre e difende i bronchi (una delle due ramificazioni della trachea). Un problema abbastanza comunque, ma all'interno del quale si può fare una distinzione tra due tipi:

  • acuta
  • cronica

La prima è in genere causata da un’infezione di tipo virale o batterico, normalmente ha un decorso rapido e si risolve senza danni che durino nel tempo. È quella che probabilmente anche tu hai già affrontato. La forma acuta (e virale) parte da laringe e torace per poi raggiungere i bronchi. Parte quindi dall’alto e scende. I virus che la causano possono essere i più comuni, prova a pensare a quante volte hai avuto l’influenza o il raffreddore? Ecco, quei virus. Oppure da altre forme virali più complesse da curare come il virus respiratorio sinciziale, l'adenovirus.

La seconda tipologia, detta cronica, è invece il risultato di varie condizioni atmosferiche, il fumo, l’inquinamento, il freddo intenso o anche alcune condizioni di vita poco sane (in questo caso i bronchi degenerano progressivamente e la condizione non è reversibile e quindi migliorabile).

I sintomi

Ma quando puoi accorgerti che stai sviluppando la bronchite? Ecco elencati alcuni sintomi che riconoscerai facilmente essere tipici della bronchite:

  • difficoltà a respirare (dispnea)
  • tosse continua dolore nella deglutizione produzione eccessiva di muco, con catarro bianco o giallastro
  • respiro sibilante e fiato corto
  • febbre
  • brividi di freddo
  • dolori articolari
  • faringite
  • raucedine (voce rauca e alterata)
  • senso di oppressione al torace
  • stanchezza
  • disturbi del sonno

Bronchite senza febbre

Tra i sintomi che ti abbiamo appena elencato c’è anche la febbre. Ma chi sta soffrendo di bronchite ha necessariamente anche la febbre? No, non sempre la temperatura si innalza e normalmente non dura più di cinque giorni. Ma come ti puoi accorgere dell’insorgenza della malattia? Inizialmente potresti provare un lieve bruciore al petto dietro lo sterno. Dopo pochi giorni compare la tosse che inizialmente è secca e sincopata, poi diventa profonda e con abbondante secrezione di catarro. A causa dell’infiammazione i bronchi si gonfiano e iniziano a produrre muco e pus. A questo punto può arrivare la febbre, che di solito non supera i 38,5°C, e si respira con difficoltà. Ti starai anche chiedendo se la bronchite sia contagiosa o meno. La bronchite è contagiosa se causata da virus o batteri, non lo è se invece si tratta della forma cronica.

La durata

Tra acuta e cronica, quanto può durare la bronchite? Si può essere malati per una finestra temporale che può durare da qualche giorno ad alcune settimane. Fino a 90 giorni si parla ancora di bronchite acuta. Si definisce cronica quando, invece, va oltre e si arriva ad avere una problematica da mesi o addirittura da anni.

La diagnosi

Per poter essere curata in maniera adeguata, la bronchite deve essere diagnosticata e per farlo ci sono tipologie di esami specifiche:

  • analisi del sangue, per la conta leucocitaria e per la ricerca di stati infettivi
  • esami di coltura sull'espettorato, in modo tale da evidenziare la presenza di batteri nel muco e poter quindi escludere altre infezioni
  • radiografia del torace (Rx Torace), per determinare la presenza di segni di infezioni più estese (polmonite)
  • TAC, nei casi in cui sia necessario riscontrare eventuali anomalie dei polmoni e delle vie aeree in genere
  • spirometria, per valutare la quantità di aria che si immette nei polmoni
  • test di provocazione bronchiale, per quantificare l'ossido nitrico presente nell'aria espirata e che può indicare il livello di infiammazione.

Sono esami prescritti da proprio medico curante e che vengono scelti in base alla gravità della situazione e a quale tipo di bronchite si sta facendo riferimento nella situazione specifica.

La cura

La cronicità o meno della bronchite è un forte discrimine per la sua cura. In sostanza è molto importante sapere da quale tipologia si è affetti. In tutti i casi è fortemente consigliato, se non obbligatorio, smettere di fumare. Se scopri di avere la bronchite acuta, nel caso di un'infezione virale comune, non serve molto altro che un periodo di riposo, una corretta idratazione e per quanto riguarda i farmaci sono consigliati antinfiammatori, antipiretici e mucolitici (sempre con il supporto del medico).

Se invece la bronchite avrà un’origine batterica e non virale si dovrà optare per una terapia antibiotica. Se ti fosse stata diagnosticata una forma cronica di bronchite il trattamento sarà più duraturo e specifico. Dovrai quindi assumere medicinali per la broncodilatazione, a base di corticosteroidi, ossigenoterapia e una mirata terapia di riabilitazione polmonare.

Nei bambini

Anche i bambini possono soffrire di bronchite. Solitamente la tosse è spesso insistente e continua e può essere sia secca che grassa, in base alla fase in cui ci troviamo. Sarà dunque sempre il pediatra a valutare, sulla base della visita e delle caratteristiche del bambino, se è possibile attendere alcuni giorni per la guarigione spontanea senza antibiotici oppure se è necessario iniziare immediatamente antibiotici adeguati. Ciò che comunque spesso si osserva è che diversi pediatri preferiscono, in caso di bronchite, in via cautelativa, affiancare immediatamente alla terapia aerosolica una terapia antibiotica a base di macrolidi.

Come si può prevenire?

Prevenire la bronchite è possibile e piuttosto facile (se non sei un fumatore incallito). La prima scelta da prendere sarà smettere di fumare. Sì, perché il fumo di tabacco, sigaretta e sigari irrita le mucose e rende più facile la formazione di infiammazioni. Anche cercare di vivere in ambienti dall’aria meno contaminata e più pulita ti può aiutare a evitare possibili fonti di infiammazioni perché “accedono” ai polmoni meno sostanze tossiche e inquinanti. Ma non solo. È molto importante che gli ambienti domestici e lavorativi siano ben umidificati.

Fonti| Humanitas, Ministero della Salute 

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