Broncopneumopatia cronica ostruttiva (bpco)
: quando i polmoni perdono “forza”

Quando trattiamo di broncopneumopatia cronica ostruttiva, o Bpco, parliamo di un problema respiratorio e quindi dei polmoni che, nello specifico, va a colpire i bronchi fino a ridurre la funzionalità polmonare. Si tratta di una patologia che va diagnosticata precocemente in modo tale che non vada a rovinare la struttura polmonare. Approfondiamo insieme.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Valentina Danesi 6 Ottobre 2021
* ultima modifica il 22/06/2023

Si chiama broncopneumopatia cronica ostruttiva e nella maggior parte dei casi lo troverai scritto con la sigla BPCO. Si tratta per la verità di un insieme di patologie che, come potrai immaginare, colpiscono i polmoni e infatti i sintomi che provocano sono prevalentemente respiratori come tosse, fiato corto e respiro sibilante. Come il nome stesso suggerisce, è un problema cronico e che deve essere tenuto sotto controllo anche per evitare che provochi danni irreversibili.

broncopneumopatia cronica ostruttiva

Cos’è

La broncopneumopatia cronica ostruttiva è, appunto, un disturbo respiratorio. Colpisce i bronchi e di conseguenza riduce la funzionalità dei tuoi polmoni. Come ti anticipavamo prima, è più che altro una categoria alla quale appartengono diverse patologie. Tra le più conosciute troviamo la bronchite cronica, un'infiammazione dei tessuti che finisce con l'ostruire l'entrata dell'aria nei polmoni e l'assorbimento dell'ossigeno. Fondamentale la diagnosi precoce e un trattamento mirato ed efficace. In caso contrario potrebbero danneggiarsi gli alveoli e la struttura polmonare.

I sintomi

I sintomi della broncopneumopatia cronica ostruttiva sono, in realtà, piuttosto semplici da avvertire: parliamo di tosse, difficoltà a respirare (dispnea), che con il passare degli anni si intensifica, e a volte può anche comparire un sibilo. Per valutare la gravità della malattia sono stati scelti quattro "gradini":

  • stadio 0: soggetto a rischio, ma che presenta solo tosse
  • stadio I: malattia lieve, la capacità respiratoria è in calo
  • stadio II: malattia moderata, continuo calo e maggiore difficoltà nel respirare
  • stadio III: malattia severa, inizia a vedere difficoltà anche a livello cardiaco e la capacità respiratoria possiamo dire che è fortemente compromessa.

Le cause

Non possiamo identificare una sola causa per la Bpco, ma sicuramente il fumo è quella principale. Non dobbiamo però dimenticare l’inalazione di sostanze tossiche dovuta all’inquinamento o al tipo di professione che si svolge. Potrebbe inoltre essere presente un deficit di alfa-1-antitripsina, che è una proteina la cui funzione è proprio quella di proteggere i polmoni.

La diagnosi

Per effettuare una diagnosi definitiva di Bpco, saranno necessari alcuni esami. Più che altro bisognerà valutare lo stato dei tuoi polmoni e per questo è essenziale la spirometria, perché va a misurare proprio la capacità polmonare.

La cura 

Sicuramente il primissimo consiglio che ti possiamo dare è quello di smettere di fumare, qualora tu lo faccia. Già prevenire è un’ottima cura in sé perché permette anche di evitare che si riacutizzi la malattia. Ti consigliamo poi di mantenere umidificati gli ambienti di casa in modo tale che tu possa essere aiutato nella respirazione.

Se però parliamo di una cura specifica, allora devi sapere che lo pneumologo che ti segue ne dovrà scegliere una specifica e mirata per il tuo caso. Di norma procede in questo modo:

  • Broncodilatatori, che non sono altro che medicinali che dilatando le vie aeree ti aiutano a respirare
  • Corticosteroidi, per ridurre l’infiammazione.

A cui poi nei vari casi si possono aggiungere:

  • Teofillina, per aiutarti a respirare
  • Antibiotici, se ci sono infezioni forti
  • Ossigenoterapia, un aiuto in più per ossigenare non solo i polmoni ma anche gli altri organi che, visto il problema, possono essere carenti
  • Riabilitazione polmonare, per aiutare a recuperare (o mantenere) la capacità respiratoria.

Fonti| Humanitas; ISS 

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.