Cade e si rompe il femore a 104 anni: i chirurghi lo operano nel giro di 48 ore e lo rimettono in piedi

Un pensionato di 104 anni ha perso l’equilibrio ed è caduto riportando una frattura pertrocanterica del femore. In tempi rapidissimi è stato ricoverato e portato in sala operatoria dove un team di chirurghi dell’ospedale Perrino di Brindisi che l’ha letteralmente rimesso in piedi.
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Kevin Ben Alì Zinati 2 Agosto 2024
* ultima modifica il 02/08/2024

Inciampa, perde l’equilibrio e cade. Negli occhi delle persone che lo circondano sale il panico perché il protagonista di questa storia, a cui ci riferiremo con il nome di fantasia di Mario, ha già spento ben 104 candeline e un simile incidente poteva davvero costargli caro.

Panico giustificato perché l’uomo alla fine ha riportato una frattura pertrocanterica del femore, una rottura cioè tra il collo del femore e una prominenza ossea inferiore detta piccolo trocantere.

E invece Mario è tornato a muovere i primi passi e a camminare, grazie a un delicatissimo e complicato intervento chirurgico eseguito da un team di chirurghi dell’ospedale “Perrino” di Brindisi.

Come ha spiegato l’Asl Brindisi sulla propria pagina Facebook, l’arto di Mario è stato rimesso a posto senza complicazioni, un successo confermato anche da un ulteriore controllo post-operatorio che ha certificato la buona riuscita dell’intervento.

La frattura pertrocanterica è molto frequente nella popolazione anziana che è inevitabilmente più soggetta a episodi di cadute, il più delle volte caratterizzata da una scarsa capacità protettiva, che molto spesso comportano appunto rotture ossee decisamente gravi.

Questi episodi provocano dolore e impossibilità di mantenere la posizione eretta e di deambulare e il rischio di incorrervi aumenta con l’avanzare dell’età.

Considera poi che queste cadute si accompagnano spesso anche ad alti livelli di mortalità: in molti casi infatti può anche costare la vita all’anziano, soprattutto se già colpito da altre patologie come diabete o artrite reumatoide.

In questi casi, quindi, è fondamentale la rapidità dell’intervento, che va eseguito entro le 48 ore successive al trauma. Esattamente come successo con Mario.

Fonte | Asl di Brindisi

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