I calcoli renali, che forse potresti conoscere anche con i termini medici di nefrolitiasi, litiasi renale o calcolosi, sono degli agglomerati di sali litogeni (ad esempio calcio, acido urico oppure ossalato) simili a dei sassolini che si formano nel tratto urinario, più precisamente nei reni. Ciò accade quando queste sostanze, che si trovano normalmente nelle urine, si concentrano eccessivamente formando prima dei cristalli e poi il cosiddetto calcolo. L’intensità del dolore che potrai provare dipenderà dalla dimensione di questi depositi e dal loro eventuale spostamento agli ureteri, ovvero i tubicini che conducono l’urina dai reni alla vescica.
Tieni presente che i calcoli renali sono tra le patologie più diffuse che colpiscono i reni: se sei un uomo tra i 30 e i 50 anni avrai più probabilità di soffrire di calcolosi. Se sei donna, però, non abbassare la guardia, perché anche il 5% della popolazione femminile in Italia, nella stessa fascia d’età, presenta questo disturbo.
Non sempre il tuo corpo darà chiare manifestazioni dei calcoli renali, che potrai anche scoprire per caso. Tuttavia, tra i sintomi più ricorrenti della calcolosi c’è quel dolore all’addome conosciuto come colica renale, che potresti avvertire in maniera intensa e improvvisa. I trattamenti per risolvere questo disturbo sono diversi, ma in ogni caso seguire una dieta sana e bere molta acqua ti aiuterà a prevenire il problema o, se l’hai già avuto, a evitare che ritorni.
Pur avendo sentito questo termine diverse volte, ti sarà capitato di chiederti cosa sono esattamente i calcoli renali. Il termine calcolo deriva dalla parola latina calculus, che significa "sassolino". Infatti, è proprio a dei piccoli sassi che assomigliano i calcoli renali, ovvero quelle formazioni che provengono da sedimenti di sostanze che le urine non riescono a espellere correttamente.
Questo accade solitamente quando aumenta la loro concentrazione o il tuo corpo riscontra difficoltà nella minzione a causa della disidratazione. I calcoli renali sono composti da sali litogeni, ovvero calcio, acido urico oppure ossalato, che si aggregano e formano prima una sorta di sabbietta (che prende il nome di renella), poi dei cristalli e infine i calcoli veri e propri. Possono avere dimensioni micro, ovvero al di sotto dei 6 millimetri, oppure macro, dai 6 millimetri fino addirittura a diversi centimetri.
La calcolosi non sopraggiunge solitamente nei soggetti sani. Se non soffri di problemi di salute particolari, infatti, la tua urina contiene già citrati e altre sostanze in grado di prevenire la cristallizzazione dei sali litogeni. Quando invece questo meccanismo è difettoso, può dare l'avvio alla formazione di calcoli. Ma il vero problema nasce quando i sassolini si spostano e impediscono all'urina di fuoriuscire liberamente. Di solito, è questa la fase in cui avverti maggior dolore e compaiono le coliche renali.
I calcoli renali possono essere di diverso tipo in base alla loro composizione. In particolare, possiamo distinguerli tra:
In ogni caso, sarà impossibile capire quale tipo si sia formato nei tuoi reni fino a quando non lo espellerai. Anche per questa ragione è importante che il tuo medico ti segua fin da subito e intervenga con la terapia più adatta al tuo caso.
I reni sono due organi dalla forma molto simile a quella di un fagiolo. Sono posti nella parte bassa dell'addome ai due lati della spina dorsale, tra l'ultima vertebra toracica e le prime vertebre lombari. Sono lunghi tra i 10 e i 13 centimetri e assieme alle vie urinarie formano l'apparato urinario e sono fondamentali per la funzionalità dell'intero organismo.
Non solo infatti filtrano le tossine e le sostanze in eccesso, in modo che il tuo corpo possa eliminarle più facilmente, ma si occupano anche di regolare l'equilibrio idro-salino e di acidità all'interno del sangue.
A partire dai reni, l’urina passa poi alla vescica attraverso dei piccoli tubicini che si chiamano ureteri. Capirai quindi perché lo spostamento dei sassolini, ovvero i calcoli renali, lungo il tratto urinario possa diventare un problema: gli agglomerati possono provocare dolori come le coliche, a seconda delle dimensioni, sia se rimangono bloccati nel rene o se si spostano con difficoltà lungo le vie urinarie. In alcuni casi, poi, questi piccoli sassi possono ostruire l’uretere per molto tempo e portare l’urina ad accumularsi nel rene, causando un’infezione batterica del rene omolaterale che può causare sintomi simili a quelli dei calcoli, oltre a febbre alta, diarrea o stanchezza.
Come ti dicevo, non sempre avrai modo di notare i sintomi che annunciano i calcoli renali. La calcolosi ha un'incidenza molto elevata nella popolazione ma in alcune persone il problema si manifesta in maniera asintomatica.
Questo accade perché in diversi casi il corpo riesce a espellere i cristalli senza che tu nemmeno te ne accorga, specialmente se sono di piccole dimensioni. Se però, come ti dicevo, il calcolo si sposta e ostruisce le vie urinarie, allora potresti avvertire un'improvvisa fitta all'addome. Si tratta di un dolore molto acuto e simile a un crampo, che conoscerai già come colica renale.
Ovunque il sassolino si sposti, dal rene fino alla vescica e poi nell'uretra, potrà provocarti dolore. Il male può poi irradiarsi a partire dal rene, andando a interessare anche le aree limitrofe, come ad esempio la zona lombare, causando una sorta di mal di schiena che quindi potrebbe essere un campanello d’allarme. Potresti provare inoltre una sensazione di nausea, quando non addirittura vomito.
Non spaventarti se ti accorgi di un cambiamento di colore nelle tue urine. La sfumatura rossa che noti potrebbe essere dovuta semplicemente all'acido urico oppure ossalico che compone i cristalli: in questo caso nella tua urina ci sarà una sorta di sabbia. Quando invece la dimensione della sedimentazione ha raggiunto una certa grandezza, potresti anche trovare alcune gocce di sangue. Naturalmente dovrai subito parlarne con il tuo medico, però devi sapere che può accadere mentre il tuo organismo prova a espellere il corpo estraneo.
Se invece ti accorgi di sentirti molto stanco e il termometro segnala che hai la febbre, allora potresti avere un'infezione in corso ed è quindi necessario che tu ti sottoponga subito a una visita medica.
In ogni caso, sappi che se hai dei sintomi che ti fanno pensare ai calcoli renali potrai ottenere una diagnosi certa attraverso l’esame delle urine e un’ecografia ai reni. In base ai risultati, il tuo medico ti dirà come trattare il problema.
I calcoli renali sono un problema che riguarda circa il 10% della popolazione mondiale e colpisce soprattutto gli uomini. Negli ultimi decenni sono sempre di più le persone che hanno sviluppato questo problema.
Le cause della calcolosi possono essere di diverso tipo, ma è spesso difficile individuare una singola ragione che dà origine al problema. Si può invece parlare di fattori di rischio, ovvero di caratteristiche o comportamenti che alzano le probabilità che tu possa sviluppare i calcoli renali. Tra questi ci sono:
Ricorda inoltre che se hai già avuto i calcoli renali ci saranno più probabilità che questo accada di nuovo: il tasso di recidiva è abbastanza alto, pari a circa due casi su 10, perciò concentrati ancora di più sulla prevenzione se hai già sofferto di questo problema, ad esempio curando la tua dieta.
Come potresti avere già intuito, le cure per i calcoli renali possono essere di diverso tipo e dipendono in poche parole dalla gravità del problema e dal dolore che questo ti provoca.
Nel migliore dei casi, se il calcolo non è di dimensioni eccessive, diciamo intorno ai 6 millimetri, il tuo corpo provvederà ad espellerlo spontaneamente attraverso le urine. Naturalmente, le possibilità che avvenga questa espulsione naturale del sassolino si riducono con l’aumentare della grandezza del calcolo.
Se provi un dolore molto intenso il dottore potrebbe prescriverti dei farmaci antidolorifici per attenuare il male; gli antibiotici, sempre su prescrizione, serviranno invece se la calcolosi avrà creato delle infezioni del tratto urinario.
Può accadere che i calcoli siano troppo grandi per essere eliminati dal tuo corpo. Fino a qualche tempo fa, l’operazione chirurgica per asportare o frammentare dei calcoli renali era l’unica via percorribile, ma fortunatamente adesso esistono anche altri trattamenti.
Tra questi c’è la litotrissia extracorporea, che consentirà di frammentare i calcoli grazie a una macchina che produce onde d’urto, che vengono concentrate con molta precisione sui sassolini. Il vantaggio di questa tecnica è che non sono necessari tagli.
Altri tipi di litotrissia prevedono invece l’inserimento nel corpo di piccoli strumenti, attraverso l’uretra o un foro nei pressi del fianco, che raggiungono il calcolo per poi frantumarlo.
Anche per i calcoli renali, come per ogni cosa, prima della cura viene la prevenzione. Se è vero, come ti ho spiegato, che ci sono dei fattori che aumentano il rischio di calcolosi, una sana alimentazione è un ottimo punto di partenza per non sviluppare questo problema o evitare che ritorni, visto che proprio dalla dieta dipende la composizione delle urine.
A questo punto, ti starai chiedendo cosa puoi mangiare e quali cibi evitare per abbassare il rischio di calcoli renali. Per prima cosa, però, ricordati di bere tra i 2 e i 3 litri di acqua al giorno, in modo da mantenere una buona idratazione.
Cerca poi di non eccedere con le proteine di derivazione animale, in particolare quelle contenute in carne rossa e salumi, e sforzati di ridurre la quantità di sale nei piatti che mangi. Dovrai invece accertarti di assumere le giuste quantità di calcio, perché una sua carenza potrebbe favorire l'accumulo di ossalato.
Mantenere un corretto peso forma e seguire una dieta equilibrata è il modo più semplice per evitare che si formino sedimenti di sali nei tuoi reni. Se poi hai già sofferto di calcolosi o sai di essere a rischio per ragioni familiari o cliniche, dovresti cercare di limitare il consumo di alimenti che contengono una buona percentuale di ossalato come spinaci, tè nero, germe di grano, cioccolato e patate dolci.
Se sei in dubbio su come strutturare la tua dieta, comunque, ricordati che potrai tranquillamente concordarla con un nutrizionista, che saprà consigliarti gli alimenti adatti a combattere ciascun tipo di calcolo.
Abbiamo chiesto al dottor Albert Kasongo, medico vaccinatore del Centro medico Santagostino di Milano, quali siano i sintomi di fronte ai quali allarmarsi. Ecco cosa ci ha risposto:
"I sintomi si presentano per lo più nel caso in cui il calcolo renale vada a ostruire le vie di deflusso dell'urine (calicetti renali, ureteri, ecc), questo causerà uno spasmo anche a monte che viene definito colica renale. La colica renale provoca un dolore molto intenso che è sicuramente il sintomo più evidente. Spesso può essere accompagnato da dolore nell'emissione dell'urina (stranguria) e da presenza di sangue nelle urine (ematuria). Di fronte a questi sintomi è necessario rivolgersi a un medico".
Fonti| Istituto Superiore di Sanità; Msd; Humanitas; Ospedale Niguarda
(Modificato da Alessandro Bai il 28-7-20)