Cataratta congenita: quando il cristallino risulta opaco sin dalla nascita

Quando parliamo di cataratta indichiamo che il cristallino, la lente che possiamo trovare all’interno dell’occhio si è opacizzata. In questa forma, ossia quella congenita, ad essere colpiti sono proprio i più piccoli che possono avere difficoltà visive già nei primi mesi di vita. È, per questo motivo, molto importante riconoscere subito il problema.
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Valentina Danesi 24 Maggio 2021
* ultima modifica il 24/05/2021

La cataratta si manifesta quando il cristallino dell'occhio si annebbia. E questo forse lo sapevi già, ma è probabile che tu ignorassi l'esistenza della forma congenita. Significa cioè che questa patologia è presente sin dalla nascita oppure insorge nei primi tre mesi di vita. Visto che si tratta di una delle cause più frequenti di cecità dell'infanzia, è bene provare a capirla meglio anche per identificare in tempo i possibili segnali. 

Cos’è

Quando si parla di cataratta, ci si riferisce a una condizione in cui il cristallino, cioè quella lente che puoi trovare all'interno del tuo occhio, è diventato opaco e non ti permette dunque di vedere bene. Nella maggior parte dei casi colpisce gli adulti, in particolare quando superano una certa età.

Purtroppo però è possibile che a esserne affetto sia un bambino. E proprio in questo caso si tratta di cataratta congenita. I sintomi si possono riassumere in riduzione della vista che il bambino può manifestare già durante i primi tre mesi di vita. È importante riconoscerla in tempo, per poter intervenire subito.

Le cause

Dovendo escludere il fattore invecchiamento, qual è allora la causa della cataratta congenita? Le ragioni principali che favoriscono l'insorgere di questa patologia sono malattie infettive o infiammazioni, che si manifestano nella madre già durante la gravidanza. Stiamo infatti parlando di rosolia, parotite e varicella. Vi sono poi altre possibili cause come:

  • fattori genetici, ad esempio sindrome di Turner o di Down
  • anomalie dell’occhio
  • parto prematuro
  • farmaci assunti dalla madre durante la gravidanza

L'opacità del cristallino può inoltre favorire quello che in gergo comune viene definito "occhio pigro", perché non riuscendo a vedere bene, l'occhio è costretto a sforzarsi. Ma come puoi fare per accorgerti se tuo figlio ne soffre? Un segnale che potrebbe aiutarti è la comparsa di un riflesso pupillare biancastro (leucocoria).

I sintomi

Il principale sintomo della cataratta congenita è naturalmente la difficoltà di vedere bene. Il consiglio, soprattutto nel caso dei più piccoli, è quello di parlare subito con un oculista non appena hai il minimo dubbio in modo tale da non perdere tempo. Si tratta infatti, come ti anticipavo prima, di una delle cause più diffuse di cecità tra i bambini. Inoltre, in quasi due terzi dei casi, la cataratta colpisce entrambi gli occhi.

La diagnosi 

Per eseguire una diagnosi di cataratta congenita, il primo passo è naturalmente una visita dall'oculista. Sarà proprio lo specialista a eseguire tutti gli esami necessari per capire se tuo figlio è affetto da questa patologia oppure no. Al minimo dubbio, quindi, richiedi il suo parere.

La cura

Per quanto riguarda la cura della cataratta congenita, ti dobbiamo dire che in realtà non esistono molte alternative. Se la situazione è grave, si dovrà procedere con l’asportazione del cristallino che ormai è diventato opaco. Di solito è bene che l'intervento avvenga durante i primissimi mesi di vita. In seguito, saranno necessari controlli per la correzione di eventuali altri difetti visivi che potrebbero manifestarsi come conseguenza dell'operazione.

Uno di questi è l'occhio pigro, che in gergo medico si chiama ambliopia. E proprio per questo motivo, spesso l'operazione viene seguita da un percorso di terapia occlusiva, che consiste nel bendaggio dell'occhio non operato, per stimolare la ripresa della vista in quello trattato.

Fonte| IAPB

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