Cefalea tensiva, ansia e stress possono farti venire mal di testa?

La cefalea tensiva non ha una causa molto chiara. Spesso è legata a periodi di fatica o a stati depressivi, come potrebbe derivare da scorretti atteggiamenti posturali. Come si affronta e, soprattutto, scopriamo insieme come si previene?
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Valentina Rorato 28 Febbraio 2020
* ultima modifica il 28/02/2020

Dopo una giornata faticosa, può succedere di avere un forte mal di testa. La cefalea tensiva ha un nome molto difficile da fraintendere. Nella parola tensiva, infatti, racchiude le sue cause: è un dolore causato da una contrazione irregolare dei muscoli di collo e testa, a sua volta provocato da una situazione di stress e fatica.

Cos'è la cefalea tensiva

La cefalea tensiva è una mal di testa che nasce da un dolore forte e intenso a seguito di un forte stress, di uno stato di ansia o di grande fatica. È il classico cerchio alla testa e a differenza dell’emicrania, che può prendere anche solo un lato, questo tipo di male si diffonde un po’ ovunque. Coinvolge entrambe le tempie ed è frequente nelle donne, mentre non è associata a una fascia di età specifica. A seconda di quante volte si manifesta nell’arco del mese, c’è piccola classificazione per la cefalea tensiva, che può essere:

  • infrequente: forme occasionali con meno di 1 crisi al mese;
  • frequente: da 1 a meno di 15 crisi al mese;
  • cronica: crisi per più di 15 giorni al mese.

La manifestazione dolorosa può durare 30 minuti circa, come persistere diversi giorni, nelle sue forme croniche quotidiane. La tensione ai muscoli del collo può essere causata anche da una postura errata o da un problema alla colonna vertebrale.  Si parla di cefalea frontale, quando il cerchio, è localizzato principalmente nella zona anteriore, quindi sulla fronte, appena sopra gli occhi.

I sintomi

I sintomi della cefalea tensiva sono ovviamente il forte dolore alla testa, che si diffonde bilateralmente. In alcuni paziente può essere frontale, altri invece non sono in grado di definire dove il dolore si fa più forte. È associata anche a

  • Pesantezza
  • Tensione muscolare
  • Sensazione di oppressione
  • Dolore pulsante
  • Dolore a collo e spalle

Come riconoscerla? Di norma le persone percepiscono che sta arrivando la cefalea anche senza dolore. È una stanchezza che parte dagli occhi e inizia a diffondersi alla testa, spesso accompagnata da lampi. La seconda fase insorge con il cerchio, che può provocare nausea, fotofobia e fonofobia, ma anche difficoltà di concentrazione, vertigini e sensazione di stanchezza.

Le cause

Le cause della cefalea tensiva sono moltissime e non hanno tutte una conferma scientifica. Inizialmente si pensava fosse provocata da un  dolore muscolare, non a caso si chiama “cefalea muscolo-tensiva”. Oggi si tende a pensare che alla base ci sia un’anomalia del sistema nervoso centrale che potrebbe scatenare lo stimolo doloroso. È anche vero che è spesso associata a stress, posture scorrette, ansia, sindromi depressive, bruxismo, ovvero digrignare i denti nel sonno, e abuso di farmaci analgesici, proprio per contrastare il mal di testa.

La diagnosi

Per una diagnosi è importante prima di tutto rivolgersi al proprio medico di base, dopo aver avuto almeno una decina di attacchi nell’arco di sei mesi: il dottore, una volta fatta chiarezza sui sintomi e sull’intensità del dolore, potrebbe consigliarti di consultare un neurologo o di rivolgerti a un centro per le emicranie. Potrebbero essere necessari degli esami diagnostici, quali la TAC o la risonanza magnetica.

La cura

La cura dipende molto dalla frequenza e dall’intensità dalle cefalea intensiva. Se è episodica o molto lieve, ovviamente è sufficiente prende un antinfiammatorio (FANS) o del paracetamolo. Se è cronica, i farmaci più utilizzati sono antidepressivi triciclici, soprattutto l’amitriptilina. A bassi dosaggi, questo farmaco ha un riconosciuto effetto analgesico nei confronti di questo tipo di mal di testa. Ovviamente sono strade che puoi percorre solo se accompagnato dal parere di un medico.

I rimedi della nonna

Molto spesso il mal di testa si supera con i rimedi della nonna. Possono non essere apprezzati dalla comunità scientifica, ma se il disturbo non è grave si può trovare sollievo senza utilizzare i farmaci. In che modo? Per esempio assumendo della caffeina: un caffè (per un massimo di 3 espressi al giorno) può aiutarti a far passare l’emicrania, che talvolta è anche sintomo di astinenza proprio da caffeina.

Evita di consumare insaccati che contengono nitriti. La tua dieta, se ricca di questi elementi, potrebbe favorire la comparsa di mal di testa. Un altro ingrediente scatenante è il dado da cucina, ovvero glutammato. Non ne mangi, penserai. Ne sei sicuro? Sei appena stato in un ristorante fusion dove lo infilano un po’ ovunque senza che tu lo sappia o te ne sia accorto e ora hai mal di testa. Talvolta, anche un bicchiere di vino rosso può essere dannoso, perché contiene istamina, letale per chi soffre di cefalee ricorrenti.

Come si previene

La prevenzione quando si parla di mal di testa è molto importante ed efficace e, ovviamente, dipende dallo stile di vita. Cercare di evitare le situazioni di stress e, se non ci riesci, prova a ritagliarti un’attività utile per scaricare fisicamente l’ansia, come potrebbe essere uno sport, fare meditazione o colorare le mandale. Nel corso della tua giornata, ricordati di fare sempre degli esercizi di stretching al collo, soprattutto se stai tante ore seduto davanti a un computer o sei impegnato alla guida per lunghi viaggi. Può essere poi di grande aiuto farsi aiutare da un fisioterapista o sperimentare l’agopuntura.

Fonti| Mayo Clinic; NHS

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.