Un'operazione chirurgica con sottofondo musicale, di cui si è occupato il paziente stesso. È accaduto all'ospedale Bufalini di Cesena e non è la prima volta, né in Italia, né nel mondo. Questa tecnica si chiama Awake Surgery, letteralmente "chirurgia da sveglio" ed è impiegata soprattutto durante gli interventi per tumore al cervello. Lo scopo è quello di tenere monitorare in tempo reale le abilità di una persona, in modo da poterle salvaguardare, una volta asportata la massa cancerogena. In questo caso, sul lettino si trovava un insegnante di musica e amante del jazz che non voleva ritrovarsi con le sue capacità musicali compromesse all'indomani dell'operazione. Così i medici hanno deciso di mettergli a disposizione un pianoforte e lasciarlo suonare per tutta la durata della procedura.
Nel nostro Paese, la tecnica che ha ispirato anche scene di diverse serie tv era stata testata per la prima volta due anni fa, all'ospedale Sant'Anna di Ferrara. Anche in quel caso si trattava di un musicista, che aveva suonato il clarinetto. Ma questa volta è stato compiuto un passo in più: sono state mappate le aree che l'organo cerebrale utilizza per elaborare la musica. In particolare, i medici si sono occupati di quelle che sovrintendono il riconoscimento dei toni melodici, il ritmo e il contorno musicale. Un risultato che, oltre al paziente, potrà essere d'aiuto anche per la ricerca.
"Ciò che rende questo intervento piuttosto raro ed eccezionale – ha infatti spiegato il dottor Luigino Tosatto, direttore dell'Unità operativa di Neurochirurgia del Bufalini – è che in questo paziente per la prima volta abbiamo localizzato aree cerebrali specifiche per la musica, molto complesse da rilevare, per preservare le sue abilità musicali durante l'asportazione della massa tumorale. Inoltre tale approccio ci permetterà di comprendere meglio la complessità dei processi cerebrali che sottendono alcune funzioni cognitive superiori della mente umana, fra cui le abilità artistiche e musicali".
All'interno della sala operatoria, era presente un team multidisciplinare composto non solo da neurochirurghi, ma anche neuropsicologi dell'Università degli studi di Bologna e di Cesena. L'uomo dunque non solo ha ricevuto l'asportazione della massa tumorale, ma da oggi potrà tornare a suonare il suo pianoforte. Anzi, non ha mai smesso di farlo.
Fonte| Ausl Romagna