Le demenze vascolari sono una forma di demenza senile causata da un’alterazione della circolazione sanguigna nel cervello. Il sangue non arriva bene al cervello, così come l’ossigeno e i diversi nutrimenti. Le cause possono essere numerose e di varia natura, come l’aterosclerosi, la malattia dei piccoli vasi sanguigni, ma anche l'ictus o la demenza mista.
Le demenze vascolari sono condizioni di declino cognitivo, per l’appunto di demenza, causata da un ridotto apporto di sangue al cervello. E di conseguenza la mancanza di ossigeno e nutrienti. Questa forma di demenza, molto diversa dal delirio, è estremamente comune tra gli anziani (colpisce il 5-7% della popolazione mondiale di età superiore ai 60 anni e il 30% delle persone con più di 80 anni) ed è caratterizzata da un lento e progressivo peggioramento delle funzioni mentali, come la memoria, prima a breve termine poi anche quella a lungo termine, l’elaborazione di un pensiero, di un giudizio o la capacità di apprendimento.
Le diagnosi di demenza arrivano quasi sempre a malattia conclamata, esistono però dei campanelli d’allarme che dovresti imparare a riconoscere, soprattutto se vivi accanto a persone anziane o a rischio. La demenza è preceduta dal deterioramento cognitivo vascolare, considerato uno stadio precoce della malattia. Devi fare attenzione alla pressione, che non deve mai essere troppo alta, e ai primi segnali di smarrimento: dimenticare una telefonata, una visita, un piccolo appuntamento. Sono dettagli che possono capitare a tutti, ma potrebbero essere anche sintomi.
Le demenze vascolari e l’Alzheimer sono due forme differenti di demenza e sono anche quelle più comuni. Il morbo di Alzheimer si basa su una predisposizione genetica ed è caratterizzato da un declino delle capacità cognitive, mentre le demenze vascolari possono manifestarsi o a seguito dell’Alzheimer o dopo un episodio neurologico o cardiovascolare, come un ictus.
L'Alzheimer insorge dopo i 65 anni e la causa è un difetto genetico che favorisce la sintesi di due proteine, la beta-amiloide e la tau, che in una sorta di reazione a catena porta alla distruzione dei neuroni. Ne consegue che l’iter della malattia è costante e progressivo: inizia con la perdita della memoria a breve termine per ritrovarsi in pochi anni a perdere la propria autonomia. La demenza vascolare potrebbe essere la conseguenza di un episodio ischemico e si manifesta all'improvviso.
La classificazione delle demenze è basata sulle cause che le determina. Si può distinguere in:
Le demenze si possono poi dividere in corticali e sottocorticali a seconda della sede. Le prime sono caratterizzate da estesa atrofia corticale e da lesioni degenerative con progressiva perdita di cellule nervose, come succede nella malattia di Alzheimer. Le demenze sottocorticali sono quelle in cui rallentano i processi cognitivi, come nella demenza vascolare, e ci sono alterazioni della personalità e disturbi affettivi di tipo depressivo (tipica è la depressione dell’anziano).
Le cause delle demenze vascolari sono principalmente problemi di circolazione del sangue nei vasi sanguigni, oltre alla presenza di altre forme di demenza, tipo l’Alzheimer. L'invecchiamento è sicuramente un fattore di rischio (non a caso siamo tutti più esposti dopo i 60 anni), ma devi fare molta attenzione anche alla salute del cuore, alla prevenzione di tutte le malattie cardiovascolari e all’aterosclerosi.
La malattia dei piccoli vasi sanguigni è la causa più comune. Che cos’è? Si tratta di un restringimento (che talvolta di trasforma in un blocco totale) dei vasi sanguigni cerebrali più profondi; questa ostruzione si trasforma in una sorta di tappo che non fa passare abbastanza ossigeno e il cervello viene progressivamente danneggiato, causando una demenza vascolare sottocorticale.
I sintomi delle demenze vascolari sono numerosi e possono essere diversi a seconda della zona colpita del cervello. Tra i più comuni puoi trovare:
Le complicanze sono in realtà i sintomi stessi della malattia, soprattutto quando tendono a peggiore. Se le cellule cerebrali muoiono, il cervello in quella zona viene danneggiato in modo permanente e non c’è nulla che si possa fare per guarire. Inoltre, devi pensare che questa forma di demenza non arriva mai da sola. Come già annunciato, può essere anticipata dall’Alzheimer, da demenza multi-infartuale, causata da diversi ictus, dalla Sindrome lacunare o dalla Demenza di Binswanger, frequente nelle persone con ipertensione arteriosa grave.
Per scegliere quale trattamento seguire per la terapia delle demenze vascolari, è prima necessaria una diagnosi, che deve essere formulata dopo una serie di esami, tra cui test della memoria e di ragionamento, una visita neurologica, analisi del sangue, (per verificare carenze vitaminiche – come la B3), analisi di imaging cerebrale (come la risonanza magnetica) e un eventuale screening per la depressione. Come è noto non c’è una terapia farmacologica: bisogna tenere sotto controllo i fattori di rischio e procedere con un approccio riabilitativo in un centro specializzato.
Il medico potrebbe prescrivere dei medicinali per ridurre i sintomi o i rischi: i più comuni sono i farmaci contro l'ipertensione, gli inibitori dell'acetilcolinesterasi e memantina, che vengono assunti da quei pazienti che mostrano confusione e sonnolenza. Potrebbe essere necessaria anche l’assunzione di statine per il colesterolo alto, di anticoagulanti se c’è un rischio di ictus o di trombosi venosa o antidepressivi, se il demente è depresso. Tutto dipende dalla storia clinica del paziente.
La prognosi di demenza vascolare non è mai positiva. Purtroppo da questa condizione non si guarisce ed è una malattia progressiva, che può dunque solo che peggiorare. È vero però che un paziente ben assistito, quindi che fa riabilitazione, fisioterapia e un po’ di attività fisica, può avere ottimi benefici e la demenza può rimanere stabile e permettere al malato di vivere più a lungo, con dignità. La fase terminale coincide con l’ultimo stadio della demenza, ovvero il quarto (che si definisce demenza grave). Si perde completamente l’autonomia, la capacità di parlare, di riconoscere le persone e non vi più alcun controllo degli sfinteri. Ovviamente, è necessaria un’assistenza continua a totale. In media, dopo la diagnosi, l'aspettativa di vita è di 8-10 anni.
Fonti | Mds Manuals; Humanitas