La spina bifida è un difetto congenito del tubo neurale che si verifica quando la colonna vertebrale e il midollo spinale non si formano correttamente. La buona notizia? Si può prevenire durante la gravidanza. Ma vediamo insieme che cos’è e quali sono i rischi per il bambino.
La spina bifida è una condizione che colpisce la colonna vertebrale. Si tratta di un tipo di difetto del tubo neurale e può verificarsi ovunque lungo la colonna vertebrale se il tubo neurale non si chiude completamente o non riesce a svilupparsi correttamente. Il significato letterale di spina bifida è dunque "spina dorsale divisa". Tipicamente si verifica entro i primi 28 giorni di gravidanza, mentre il tubo neurale si sta formando.
Che cosa succede esattamente? Quando il tubo neurale non si chiude completamente, la spina dorsale che protegge il midollo spinale a sua non si chiude come dovrebbe, provocando danni al midollo spinale e ai nervi. La spina bifida può causare disabilità fisiche e intellettive che vanno da lievi a gravi. La gravità dipende da molti fattori diversi, a partire dalle dimensioni dell'apertura alla posizione sulla colonna vertebrale.
I tre tipi di spina bifida più comuni sono:
I sintomi dipendono molto dal tipo di spina bifida. Possono anche variare da persona a persona all'interno di ciascun tipo. I più frequenti sono:
Le cause della spina bifida non sono ancora chiare. Si pensa che derivi da una combinazione di fattori di rischio genetici, nutrizionali e ambientali, come una storia familiare di difetti del tubo neurale e carenza di folati (vitamina B-9). È importante, per la prevenzione, tenere bene in considerazione i fattori di rischio. Quali sono?
Se hai fattori di rischio noti per la spina bifida, parla con il tuo medico per determinare se hai bisogno di una dose maggiore o di una dose prescritta di acido folico, anche prima dell'inizio di una gravidanza.
La spina bifida può essere diagnosticata durante la gravidanza o dopo la nascita del bambino. Come anticipato, nella sua forma più lieve, tende a essere evidente nella tarda infanzia. Oggi esistono numerosi test di screening che possono far emergere il problema durante la gestazione. Quali sono? Potresti fare l’esame del sangue AFP, che sta per alfa-fetoproteina, ovvero una proteina prodotta dal nascituro. Un alto livello di AFP potrebbe significare che il bambino ha la spina bifida.
È importante anche l’ecografia, abbinata all’esame del sangue. Altrimenti potrebbe essere richiesta un’ amniocentesi, durante cui il medico preleva un piccolo campione del liquido amniotico che circonda il bambino nell'utero. E ricerca i livelli di AFP.
Dopo la nascita del bambino, la diagnosi potrebbe avvenire prima di tutto attraverso osservazione clinica. A volte compare una chiazza di pelle pelosa o una fossetta sulla schiena del bambino. Il medico potrebbe quindi chiedere una radiografia, una risonanza magnetica o una TC, per ottenere una visione più chiara della colonna vertebrale e delle ossa nella parte posteriore.
A seconda della gravità della spina bifida, ci sono cure differenti. Un bambino con mielomeningocele di solito viene operato entro due o tre giorni dalla nascita. Questo previene le infezioni e aiuta a salvare il midollo spinale da ulteriori danni.
Un bambino con meningocele deve essere sottoposto a intervento chirurgico e il più delle volte il bambino non è paralizzato. La maggior parte dei bambini con questa condizione cresce senza complicazioni, mentre la spina bifida occulta in genere non richiede trattamento. Detto ciò è fondamentale il controllo medico e il controllo periodico fisiatrico, urologico e funzionale.
La prevenzione è molto importante e soprattutto porta risultati davvero importanti. Se stai cercando una gravidanza o hai scoperto di essere incinta, parla subito con il tuo ginecologo. Di solito la prescrizione è di 400 microgrammi (mcg) di acido folico ogni giorno per tutto il primo trimestre. Se hai già avuto una gravidanza affetta da spina bifida, potrebbe essere necessario assumere una dose maggiore di acido folico prima della gravidanza e all'inizio della gravidanza.
Fonte | Ospedale Bambino Gesù