Un embolo è una piccolissima massa che viaggia attraverso il flusso sanguigno e può tappare un vaso o un’arteria provocando quella che viene definita embolia, causando danni gravissimi al tessuto. Capiamo insieme come si forma, quali sono le cause e soprattutto come si può curare.
Un embolo è molto spesso un trombo (o una parte di trombo), che ha viaggiato in una vena o un’arteria ostruendo il flusso sanguigno e impedendo che l’ossigeno arrivi ai tessuto, soprattutto al cervello. Quando il tessuto muore proprio a causa della mancanza dell’ossigeno si verifica un infarto o la necrosi di quell’area.
Il termine tromboembolo è molto usato perché risulta che la maggior parte degli emboli derivano dai trombi. Tuttavia, anche pezzi di placca, grasso, bolle d'aria e altro materiale si qualificano come emboli. Presumibilmente un embolo galleggia insieme al sangue che scorre fino a quando non incontra un restringimento in un'arteria attraverso la quale non può passare. Quando l'embolo si blocca, blocca l'arteria. Ciò riduce il flusso sanguigno ai tessuti a valle e li fa diventare ischemici.
L’embolo cambia nome in base al luogo in cui si manifesta e ovviamente anche le complicanze che ne derivano sono differenti.
Come hai potuto intuire le cause di un embolo sono davvero numerose e possono dipendere da una malattia pregressa o da una complicanza chirurgica. Ecco quindi che cosa può far partire un embolo:
L’embolo al cervello è la condizione più comune e più grave. Esistono tre cause:
Trombo che inizialmente si è formato all'interno del cuore malato. Può succedere che le contrazioni irregolari e inefficaci del muscolo cardiaco osservate nella fibrillazione atriale provochino un ristagno di sangue nell'atrio sinistro e una maggiore formazione di trombi. Pezzi di questi trombi entrano nella circolazione sistemica come emboli che possono viaggiare in qualsiasi organo, incluso il cervello.
Trombo che si forma su una valvola cardiaca. Ciò si verifica più frequentemente nel cuore sinistro, perché le valvole mitrale e aortica vengono chiuse con forza da pressioni più elevate. Quando l'endotelio che è danneggiato, espone il tessuto sottostante a trombo. Un trombo su una valvola cardiaca è talvolta chiamato vegetazione. Questo perché spesso sembra un cespuglio ramificato che è attaccato alla valvola dal suo stelo principale.
Trombo associato a placca aterosclerotica in un'arteria carotide o vertebrale. Indipendentemente dalla sua origine, un embolo fa il suo danno rimanendo bloccato in una grande arteria o ramo e bloccando il flusso sanguigno oltre quel punto.
I sintomi sono differenti a seconda del tipo di embolo, comunque può manifestarsi con:
L’embolia si può diagnosticare eseguendo una serie di esami, come radiografie, Tac o l’angiografia. Per la trombosi venosa profonda, possono essere eseguiti il doppler delle gambe, venogrammi o pletismografia di impedenza (IPG) delle vene per rilevare un coagulo di sangue
La cura per un embolo dipende molto da dove si verifica e dai danni che ne sono conseguiti. Potrebbe essere necessaria una terapia farmacologica a base anticoagulanti o trombolitici. Gli anticoagulanti, come l’eparina, sono i principali farmaci somministrati per l'embolia polmonare. Gli anticoagulanti possono essere somministrati anche per prevenire e proteggere dall'ictus.
Potrebbe essere prescritta anche la camera iperbarica, che si tratta di un luogo, presente in alcuni ospedali, al cui interno è possibile respirare ossigeno puro o aria compressa ricca di ossigeno, a livelli di pressione decisamente superiori a quelli che potresti trovare normalmente nell’aria. Serve per eliminare gli emboli gassosi.
Infine, esiste anche un intervento chirurgico, noto come embolectomia, e serve per rimuovere gli emboli che interrompono la circolazione sanguigna. È un intervento delicato e molto rischioso.
Fonte | Ospedale Niguarda