La cisti ossea è una cavità piena di liquido che si forma nelle ossa, soprattutto quelle lunghe, come nella superiore del braccio (omero) e nel femore (femore). Colpisce principalmente bambini e adolescenti e, di solito, non è un problema grave, ma in alcuni casi deve essere trattata con un intervento chirurgico. Vediamo insieme come si forma e come si cura.
Le cisti ossee sono aree piene di liquido all'interno dell'osso in crescita. E' un disturbo tipico dei giovanissimi. Si formano in quelle zone in cui non si è sviluppato correttamente il tessuto osseo o l’osso vero e proprio. Sono frequenti soprattutto nelle ossa lunghe (femore e omero), ma possono comparire nelle spalle o nei fianchi dei pazienti adulti con osteoartrite. In questi casi, la cartilagine e l'osso all'interno dell'articolazione, dopo essersi consumati, lasciano uno spazio vuoto che si riempie di liquido. Queste cisti subcondrali sono generalmente trattate curando direttamente l'osteoartrite del paziente.
Nei giovani pazienti, man mano che l'osso cresce, le dimensioni e la forma di una cisti ossea possono cambiare. La cavità smetterà di modificarsi quando il bambino sarà completamente cresciuto, momento in cui si riempirà gradualmente di osso normale e scomparirà.
Esistono quattro tipi principali di cisti ossee:
I sintomi delle cisti ossee benigne (non cancerose) sono molto lievi. Generalmente non causano dolore, ma se sono grandi (nei bambini devono avere una dimensione superiore ai 5cm) possono indebolire l'osso e provocarne la frattura. Questo tipo di frattura è chiamata frattura patologica, perché causata da una forza che altrimenti non avrebbe provocato normalmente danni.
Le cause alla base delle cisti ossee non sono chiare. Quelle monocamerali possono derivare dall'incapacità di un osso in via di sviluppo di drenare correttamente il fluido, causando un accumulo. Una cisti ossea aneurismatica, d'altra parte, potrebbe essere il risultato di anomalie dei vasi sanguigni derivanti da precedenti lesioni o escrescenze, che generano ritenzione di sangue.
La diagnosi di cisti ossee benigne si effettuano per caso. Nel senso che, essendo molto comuni nei bambini e asintomatiche nella maggior parte dei casi, si riscontrano su radiografie eseguite per altri motivi medici. E comunque i raggi x sono lo strumento più utilizzato. E il medico potrebbe anche prescrivere una risonanza magnetica per immagini (RMI) o, più raramente, una tomografia computerizzata (TAC).
Le cisti ossee si risolvono, molto spesso, da sole senza aver bisogno di cure. Se si verifica una frattura, potrebbe essere necessario pulire chirurgicamente la cisti e quindi riempirla con innesto osseo per favorire la guarigione. Normalmente ci vogliono almeno alcuni mesi prima che l'osso guarisca. Potrebbe essere necessario evitare attività o sport che potrebbero compromettere la ripresa.
Tra le terapie, potrebbe esserci anche il drenaggio del fluido con un ago e iniettare il medicinale (corticosteroidi) nell'osso per aiutarlo a saldarsi. Questa procedura potrebbe essere necessario ripeterla più volte nell'arco di alcuni mesi.
Fonti| Msd Manuals; Ospedale Pediatrico Bambino Gesù