Colite ulcerosa, la seconda vita di un farmaco già noto apre nuove speranze di trattamento: l’Ema ha già dato l’ok

Uno studio coordinato dall’Ospedale San Raffaele di Milano ha dimostrato che il farmaco Upadacitinib, già utilizzato per trattare patologie come l’artrite reumatoide, sarebbe in grado di ridurre efficacemente l’infiammazione intestinale tipica della colite ulcerosa. L’Ema ha già dato parere positivo: nel terzo trimestre del 2022 si attende la decisione della Commissione europea.
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Kevin Ben Alì Zinati 30 Maggio 2022
* ultima modifica il 30/05/2022

Quasi 130mila persone colpite solo in Italia e un pacchetto di trattamenti efficaci solamente per una piccola fetta di pazienti: quelli in cui la patologia si è già propagata inficiando non poco la qualità di vita.

I contorni della colite ulcerosa, un’infiammazione che colpisce il colon e che molte volte viene facilmente confusa con il morbo di Crohn, ora potrebbero cambiare in meglio.

Grazie a un lavoro coordinato dell’Ospedale San Raffaele di Milano, un consorzio internazionale ha verificato l’efficacia e la sicurezza di un nuovo farmaco contro la colite ulcerosa attiva: si chiama Upadacitinib ed è una sostanza si è dimostrata capace di ridurre efficacemente l’infiammazione intestinale.

Il farmaco è stato al centro di studio di fase 3 appena pubblicato su The Lancet e i risultati sono la base su cui l’Agenzia Europea per i Medicinali ha già rilasciato un parere positivo: nel terzo trimestre del 2022 è prevista la decisione della Commissione Europea.

Forse non lo conoscevi, ma Upadacitinib è già noto e impiegato per trattare alcune patologie come l’artrite reumatoide, la spondilite anchilosante o anche la dermatite atopica. Una volta assunto per via orale, Upadacitinib è in grado di bloccare alcune citochine pro-infiammatorie coinvolte nel processo di infiammazione intestinale.

I ricercatori hanno pensato di studiarne il suo potenziale impiego nei pazienti affetti da colite ulcerosa anche perché, a differenza di altri farmaci, Upadacitinib inibisce più citochine e controlla meglio diverse vie dell’infiammazione.

Lo studio ha coinvolto in 199 istituti sparsi in tutto il mondo e pazienti tra i 16 e 75 anni, con colite ulcerosa da moderata a grave attiva da almeno 90 giorni e con risposte inadeguate alle terapie convenzionali.

I ricercatori hanno voluto analizzare l’effetto di Upadacitinib nella fase iniziale del trattamento, quella in cui serve spegnere l’infiammazione in corso e poi nella seconda fase, quella di mantenimento a lungo termine.

Risultato? Il farmaco Upadacitinib si è dimostrato sicuro, efficace e ben tollerato sia nel breve nel medio-lungo termine: un numero statisticamente significativo di pazienti avrebbe ottenuto risposta positive già dopo due settimane di trattamento.

Secondo i ricercatori, potrebbe seriamente diventare un’ottima opzione terapeutica per i pazienti affetti da colite ulcerosa anche rispetto ad altri farmaci già disponibili.

Fonte | "Upadacitinib for ulcerative colitis" pubblicato il 26 maggio 2022 sulla rivista The Lancet 

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