Come arrestare il tumore al seno? Una ricerca tutta italiana ha trovato gli interruttori che ne frenano la crescita

Uno studio coordinato tra IIT, Ieo e Università degli Studi di Milano ha scoperto il ruolo fondamentale di due microRNA, ovvero molecole di piccolissime dimensioni che controllano il destino e l’identità delle cellule, comprese le staminali. Queste ultime sono presenti anche in molti tumori e sono il motore della loro crescita: bloccare le due micromolecole significherebbe spegnere il tumore.
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Kevin Ben Alì Zinati 8 Aprile 2021
* ultima modifica il 20/05/2021

Se non viene frenato, il tumore della mammella corre, cresce e si impossessa sempre di più del corpo di una donna e, troppo spesso, può anche ricomparire dopo il trattamento oppure originare metastasi. Dunque, serve frenarlo.

Il pedale del freno potrebbero essere due piccole molecole di RNA, dette appunto microRNA: queste regolano centinaia di geni, inclusi quelli necessari a mantenere attive le cellule staminali che alimentano il tumore. Bloccarle significherebbe, quindi, spegnere il “motore” del tumore della mammella.

L’ha dimostrato un team di ricercatori italiani e i risultati di un intenso lavoro di gruppo tra l'Istituto Italiano di Tecnologia, lo IEO e all'Università Statale di Milano sono stati pubblicati sul Journal of Cell Biology.

Il ruolo delle staminali tumorali

Molti tumori, come quello della mammella, hanno in sé una piccola concentrazione di cellule staminali.

Queste sono sconsiderate il motore dello sviluppo del tumore, spesso resistono ai trattamenti con chemio e radioterapia e sopravvivendo dunque ai primi cicli di trattamento possono favorire la ricomparsa del tumore o la formazione di metastasi.

I ricercatori italiani hanno spiegato che nel caso del tumore al seno, quelle forme cancerose che contengono un alto numero di cellule staminali tumorali hanno una prognosi molto più sfavorevole rispetto a quelli “meno ricchi”.

Colpire o bloccare l’attività di queste cellule, dunque, può diventare determinante ai fini del successo dei trattamenti.

Le micromolecole

Per capire la potenziale rivoluzione dello studio ti devo portare sempre più dentro la biologia di un tumore. Perché negli ultimi decenni sono stati scoperti i cosiddetti microRNA: si tratta di molecole di piccolissime dimensioni che controllano il destino e l'identità delle cellule e che avrebbero anche un ruolo importante anche nella vita delle staminali.

Due in particolare hanno attirato l’attenzione dei ricercatori: miR-146a e miR-146b, presenti nelle staminali della mammella e anche nelle cellule staminali del cancro al seno.

Hanno spiegato che i livelli di questi due microRNA sono molto elevati nei tumori al seno più aggressivi, vista l’alta presenza di cellule staminali tumorali.

Così hanno provato a distruggere questi due microRNA nelle cellule tumorali derivate da pazienti: l’idea di base era che così facendo avrebbero ridotto la capacità delle staminali di alimentare il tumore.

Prospettive

Avevano ragione. MiR-146a/b sono dei veri e propri interruttori in grado di rendere meno efficienti le cellule staminali del cancro al seno.

La riduzione dei livelli di questi microRNA le ha rese oltre 20 volte più sensibili a un farmaco specifico, il metotrexato, e ha contribuito quindi a limitare la crescita del tumore.

Agire su miR-146a/b può rappresentare dunque un nuovo approccio potenzialmente capace di aiutarci a superare alcune forme di farmacoresistenza.

Fonte | "miR-146 connects stem cell identity with metabolism and pharmacological resistance in breast cancer" pubblicata il 2 aprile 2021 sulla rivista Journal of Cell Biology

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