Immagina di stare facendo una passeggiata in un parco in primavera, l’aria è piena di pollini e tu, a un certo punto, senti che qualcosa non funziona come dovrebbe. Il tuo respiro si fa affannoso e mentre inspiri ed espiri, dalla tua bocca, assieme alla poca aria che riesci a spostare, fuoriesce anche uno strano sibilo. Magari sei abituato e hai con te un inalatore pronto all’uso, magari invece non ti era mai capitato e l’agitazione non fa che peggiorare le cose. No, non stai morendo, ma la crisi d’asma che ti ha appena colpito potrebbe avere delle conseguenze spiacevoli se non prevenuta e gestita a dovere. Non ne sai molto? Ti do una mano io.
L’asma è una malattia infiammatoria cronica dell’apparato respiratorio che interessa i bronchi, ovvero di quei due “tubi” che portano l’aria dalla trachea fino ai polmoni e viceversa. In pratica, l’asmatico è dotato di bronchi iper-reattivi, ovvero che rispondono in modo eccessivo a stimoli che sui non asmatici non avrebbero alcun effetto. Questa risposta esagerata si manifesta attraverso crisi respiratorie dovute a rigonfiamenti della mucosa bronchiale e alla contrazione muscolare delle pareti dei bronchi stessi, che provocano mancanza di respiro e sensazioni di soffocamento. L’asma è una patologia geneticamente determinata: questo significa che se un tuo genitore è asmatico, c’è una discreta probabilità che lo sia anche tu. Ma può anche sopravvenire per altre cause, ad esempio come sintomo di un’allergia. È una patologia piuttosto comune: si calcola infatti che al mondo il numero di persone asmatiche si aggiri tra i 100 e i 150 milioni, mentre in Italia soffre d’asma circa il 5% della popolazione e il 10% dei bambini.
Di asma ne esistono almeno tre tipologie:
L’asma può colpire in età infantile e sparire con la crescita, ma non è da escludere che compaia anche in età adulta. I suoi sintomi possono apparire gradualmente o all’improvviso, e possono essere di varia intensità, a partire da un leggero sibilo nel respiro fino a una tosse persistente e catarrosa. Nello specifico, i sintomi principali dell’asma sono:
La causa scatenante dell’asma più comune è senza dubbio la vicinanza a fonti di allergeni di vario tipo. Non a caso, l’asma è uno dei sintomi dell’allergia, sia di quella stagionale (pollini e fieno) che di quella perenne (ad esempio agli acari, alle muffe o al pelo di animali). Tuttavia, l’allergia non è l’unica causa. Esiste infatti anche l’asma da sforzo, ovvero quella che sopravviene nel corso di uno sforzo fisico eccessivo durante il quale si tende a respirare con la bocca aperta facendo arrivare l’aria ai polmoni più fredda e secca rispetto a quando passa attraverso le narici. Altri fattori scatenanti di un attacco d’asma possono essere forti emozioni, sbalzi termici e infezioni.
Che una persona soffra di asma, lo si capisce anche solo sentendone il respiro sibilante. Ma se si desidera una diagnosi certificata dal punto di vista medico per valutare insieme eventuali trattamenti, l’esame principale che viene effettuato per diagnosticare l’asma si chiama spirometria. La spirometria è lo strumento più utilizzato per valutare le prestazioni del nostro apparato respiratorio, ed è quindi indicata per effettuare un accertamento su un’eventuale ostruzione bronchiale. Infatti, nel corso di questo test, che dura in media 10-20 minuti, viene valutata attraverso un boccaglio collegato a uno pneumotacografo, la quantità di aria che si è in grado di inspirare ed espirare con uno sforzo massimale, e la velocità con cui si riesce a muoverla. Nel caso vengano riscontrate delle anomalie, si procede con altri esami, per capire ad esempio quanta aria è possibile mantenere all’interno dei polmoni dopo un’espirazione massimale. Se poi, alla fine dei test, viene riscontrata un’ostruzione di qualche genere, si procede con la somministrazione di un farmaco broncodilatatore cercando di valutare la risposta dei bronchi: se l’organo risponde bene al farmaco, si tratta di asma. Altrimenti, di bronchite. Una volta diagnosticata l’asma, è possibile effettuare un test chiamato di scatenamento, al fine di perfezionare la diagnosi e individuare la causa scatenante dell’irritazione dei bronchi.
Come ho già detto, i sintomi dell’asma possono presentare diversa intensità e caratteristiche, di conseguenza per individuare il trattamento migliore è opportuno parlare con il proprio medico al fine di valutare il tipo di terapia più adatta. I farmaci per la gestione dell’asma si possono suddividere in due gruppi:
Nel caso di asma di tipo allergico, naturalmente il modo migliore di prevenire attacchi indesiderati è di tenersi lontani, per quanto possibile, dalle fonti di allergeni che potrebbero provocarli. Quindi, se sei allergico al pelo del gatto, cerca di non trascorrere troppo tempo a casa di qualcuno che ne ha uno. Così vale anche per i pollini, la polvere e tutti gli altri allergeni. Tenere sempre puliti e arieggiati gli ambienti, di certo favorisce una migliore respirazione, ma anche evitare di fumare regolarmente sigarette e trascorrere troppo tempo in luoghi congestionati dai gas di scarico. Per quanto riguarda l’asma da sforzo, un buon modo per combatterla e mantenersi in allenamento costante, senza ovviamente esagerare, abituando il proprio corpo allo sforzo fisico ed esercitando una buona respirazione. Alla radice, il problema può essere eliminato anche attraverso il vaccino antiallergia, nel caso in cui la diagnosi sia di un’asma derivante esclusivamente dalla presenza di allergeni.
(Modificato da Giulia Dallagiovanna il 09/07/2019)
Fonte| Istituto Superiore di Sanità