"È questione di geni". Sì, alla fine è sempre tutta una questione di geni. Anche per chi arriva alla soglia dei 100 anni e addirittura la supera, continuando a mantenere una buona salute e spesso ad essere pure completamente autosufficiente. Sono circa 20 milioni in tutto il mondo le persone che hanno già compiuto il secolo e con un po' di invidia viene da chiedersi: come avranno fatto? La stessa domanda se la sono posti anche all'Università di Bologna, dove il professor Claudio Franceschi, docente di immunologia, ha deciso di studiare più da vicino il patrimonio genetico degli ultracentenari e ha pubblicato i risultati della sua indagine sulla rivista eLife.
Il nocciolo della questione risiede nel loro Dna che è bravissimo a riparare ogni eventuale errore genetico. A mano a mano che le cellule del tuo corpo si replicano, infatti, si producono mutazioni ed errori genetici, appunto. Ma i meccanismi di riparazione di cui sono già dotate permettono loro di correggere in corsa queste alterazioni. Come potrai intuire, è un sistema che funziona meglio nel fisico di una persona giovane, mentre tende a perdere di efficienza con il passare degli anni. E così, queste mutazioni si accumulano, il tuo corpo invecchia e compaiono i primi "acciacchi" legati all'età, fino ad arrivare poi a patologie che conducono alla morte.
Negli ultracentenari, invece, questo meccanismo è ben più potente e rimane attivo per un periodo più lungo di tempo. Così, i vari acciacchi e le malattie arrivano più tardi e la loro vita si allunga.
Più nel dettaglio, i ricercatori hanno confrontato il Dna di 81 persone che avevano tra i 105 e i 110 anni, con quello di un gruppo di 68enni. Sono così emerse delle varianti genetiche su ben 7 geni che partecipano al meccanismo di riparazione. Ne risulta un sistema più funzionale ed efficiente, che riesce ad esempio a contrastare meglio la comparsa di radicali liberi e lo stress ossidativo delle cellule, che favoriscono invecchiamento e comparsa di malattie. Le varianti consentono infatti una migliore espressione del gene STK17A nel cuore, nei polmoni, nel sistema nervoso e nella tiroide. È proprio all'interno di queste aree fondamentali per la vita e la salute che gli errori del Dna vengono corretti più facilmente.
Una volta individuata questa peculiarità, i ricercatori hanno cercato una controprova alla loro ipotesi. Hanno quindi analizzato un nuovo gruppo di persone composto da 333 ultracentenari e anche nel loro Dna hanno ritrovato un'elevata presenza di queste mutazioni. Come fare per sapere se anche tu lei hai? Dovrai solo aspettare e vedere se arriverai a spegnere le 100 candeline.
Fonte| Ansa