Come funziona, cosa contiene e quali sono le reazioni avverse? L’Aifa stila l’identikit del vaccino anti-Covid

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha risposto alle principali domande ad oggi sorte sull’unico vaccino per ora autorizzato in Italia, quello prodotto da Pfizer/BioNTech. Ha spiegato quali sono i suoi componenti e come funziona l’Rna messaggero, ha chiarito quali sono le eventuali reazioni avverse e chi sarà a somministrarlo.
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Kevin Ben Alì Zinati 4 Gennaio 2021
* ultima modifica il 27/01/2021

Dal 27 di dicembre, giorno in cui è stata “punta” la prima donna anche in Italia, il vaccino anti-Covid è una presenza fissa nella tua vita e, come puoi immaginare, lo sarà ancora per diversi mesi. Quindi, serve conoscerlo, capire come funziona, quali sono le sue potenziali controindicazioni, chi può farlo, quanto dura il suo effetto. Un identikit, insomma. A tratteggiare i contorni del vaccino anti-Covid Comirnaty di Pfizer/BioNTech, l’unico autorizzato in Italia per il momento, ci ha pensato l’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco.

Che cos’è?

Il vaccino contro il Coronavirus di Pfizer/BioNTech si chiama COVID-19 mRNA BNT162b2 o Comirnaty. Si tratta di un tipo di vaccino a RNA perché contiene una molecola, il cosiddetto RNA messaggero, che raccoglie le istruzioni necessarie per produrre una proteina presente su Sars-CoV-2.

Come viene somministrato?

Come ben saprai, il vaccino anti-Covid viene somministrato con delle iniezioni che di solito vengono effettuate nel muscolo della parte superiore del braccio. Nel caso del vaccino di Pfizer, serviranno due punture a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra.

Come agisce?

Ti ricordi la famosa proteina Spike? È la proteina di superficie del Coronavirus che, come una chiave, permette l’accesso del virus all’interno delle cellule. Il vaccino anti-Covid contiene, come ti ho detto prima, il cosiddetto Rna messaggero con le istruzioni necessarie alle cellule per sintetizzare a loro volta le proteine Spike. Queste, una volta prodotte, stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici in grado di combattere il virus impedendogli di entrare nelle cellule.

Se, una volta che ti sarai vaccinato, dovessi entrare in contatto con il virus, il tuo sistema immunitario lo riconoscerebbe e saprà combatterlo.

L’mRNA del vaccino poi non resterà nel tuo organismo ma si degrada poco dopo la vaccinazione.

Cosa contiene?

Le tracce di Rna messaggero che sono contenute nel vaccino non possono propagare il virus, inducono soltanto la sintesi degli antigeni di Sars-Cov-2 che, a loro volta, stimolano la risposta anticorpale. Oltre a questo, il vaccino contiene:

  • 1,2-Distearoyl-sn-glycero-3-phosphocholine
  • colesterolo
  • potassio
  • cloruro potassio
  • diidrogeno fosfato
  • sodio cloruro
  • Fosfato disodico diidrato
  • saccarosio
  • acqua per preparazioni iniettabili

Quanto è efficace? 

L’unico ad oggi autorizzato in Italia è il vaccino di Pfizer/BioNTech e grazie ai dati ottenuti durante le fasi di sperimentazione, sappiamo che due dosi somministrate a distanza di 21 giorni l’una dall’altra possono evitare al 95% degli adulti sopra i 16 anni di sviluppare il Covid-19. Questo 95% di efficacia si riferisce alla differenza tra i 162 casi che si sono avuti nel gruppo degli oltre 18mila che hanno ricevuto il placebo e i soli 8 casi che si sono avuti negli oltre 18mila che hanno ricevuto il vaccino.

Quanto dura la protezione?

Per quanto riguarda la durata della protezione non ci sono ancora dati certi. Come sai, la realizzazione e l’approvazione del vaccino hanno visto accelerazioni importanti e per questo il periodo di osservazione è stato necessariamente di pochi mesi: secondo le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus, comunque, la protezione dovrebbe essere almeno di 9 se non 12 mesi.

Dopo quanto tempo agisce?

L’efficacia massima del vaccino anti-Covid, pari al 95%, ce l’avresti dopo una settimana dalla seconda dose che, come ti ho spiegato, deve avvenire almeno 21 giorni di distanza dalla prima. Il compito di questa seconda “puntura” è quello di rinforzare l’azione della prima dose e renderla più prolungata.

L’Aifa spiega che è verosimile che anche dopo la prima dose ci sia una certa protezione dal virus, sebbene non sia comunque immediatamente successiva alla vaccinazione: anche in questo caso servirebbe un tempo stimato intorno ai 7-14 giorni.

Puoi ammalarti dopo il vaccino?

La risposta è , puoi ammalarti nei primi giorni dopo la prima dose di vaccino perché la protezione non è immediata e i primi anticorpi compaiono una decina di giorni dopo l’iniezione. Dopo 2-3 settimane la protezione è intorno al 70% ma dopo una settimana dalla seconda dose e dopo un’altra settimana si ottiene la protezione massima, che per il vaccino di Pfizer-BioNTech è del 95%.

Dopo il vaccino puoi trasmettere comunque l’infezione agli altri?

Anche per rispondere con una certezza scientifica a questa domanda, spiega l’Aifa, serviranno tempo e analisi dei dati che ricaveremo durante la campagna vaccinale. Sebbene però sia plausibile che la vaccinazione protegga dall’infezione, quando verrai vaccinato dovrai comunque continuare ad adottare le misure di protezione.

Quali reazioni avverse ci sono state?

Le reazioni avverse che si sono osservate più frequentemente durante le fasi di sperimentazione del vaccino anti-Covid sono state in genere di entità lieve o moderata e si sono risolte tutte pochi giorni dopo la vaccinazione.

Sto parlando di dolore e gonfiore sul punto dell’iniezione e poi anche di stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre.

L’arrossamento sul braccio in corrispondenza della puntura e la nausea si sono verificati in meno di 1 persona su 10 mentre il prurito nel sito di iniezione, il dolore agli arti, l’ingrossamento dei linfonodi, una maggior difficoltà ad addormentarsi e una sensazione di malessere sono stati effetti “non comuni” che hanno interessato meno di 1 persona su 100.

La paralisi facciale periferica acuta si è verificata, invece, in meno di 1 persona su 1000.

L’unica reazione avversa severa più frequente è stato l’ingrossamento delle ghiandole linfatiche ma si tratta, comunque, di una patologia benigna che guarisce da sola.

In generale, poi, le reazioni sistemiche sono state più frequenti e pronunciate dopo la seconda dose.

Il vaccino sarà efficace anche contro la nuova variante “inglese”?

Come ci aveva spiegato già il professor Pregliasco, i virus a RNA come il Coronavirus sono spesso soggetti a mutazioni e la maggior parte di queste non altera l’assetto, le componenti o il comportamento del virus. E anche l’Aifa sottolinea che questa nuova variante potrebbe impattare sì sull’andamento dell’epidemia, vista la sua maggior facilità di propagazione, ma non dovrebbe avere alcun effetto negativo sul vaccino.

Chi ha già avuto l’infezione deve o può vaccinarsi?

L’Aifa ha spiegato che la vaccinazione non contrasta con una precedente infezione da Coronavirus ma anzi potenzia la sua memoria immunitaria. Tuttavia, come aveva spiegato anche il ministro Speranza durante la presentazione del piano vaccini, chi è guarito dal Covid-19 non rientra nelle fasce di popolazione a cui è stata data la priorità.

È sicuro anche se sei un allergico?

Se soffri di gravi reazioni anafilattiche o di una grave forma di allergia, o se sai già di essere allergico a uno dei componenti del vaccino che ti ho descritto sopra, la prima cosa che dovrai fare sarà consultare il tuo medico prima di di sottoporti alla vaccinazione. Se invece la reazione allergica dovesse insorgere dopo la prima dose di vaccino, non dovrai effettuare la seconda.

Puoi vaccinarti se sei in gravidanza o se allatti al seno? 

I dati sull’uso del vaccino durante la gravidanza ad oggi sono ancora molto limitati ma gli studi di laboratorio su modelli animali non hanno mostrato effetti dannosi. L’Aifa, poi, ha spiegato che il vaccino non esclude le donne in gravidanza perché, soprattutto se combinata con altri fattori di rischio come il diabete, le malattie cardiovascolari e l'obesità, la gravidanza potrebbe renderle maggiormente a rischio di COVID-19 grave.

I bambini possono essere vaccinati?

Il vaccino di Pfizer/BioNTech, al momento, non è raccomandato per i bambini di età inferiore a 16 anni. L’Agenzia Europea per i Medicinali è al lavoro per avviare e un piano per la sperimentazione del vaccino nei bambini in una fase successiva.

Chi somministrerà il vaccino?

La vaccinazione sarà effettuata dai medici e dagli infermieri dei servizi vaccinali pubblici, quindi figure professionali esperte.

Fonte | Aifa

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