Come funziona il vaccino contro lo shock anafilattico da puntura di vespa e chi lo può ricevere

Ottobre è uno dei mesi più pericolosi per chi soffre di allergia al veleno degli imenotteri (api, vespe e calabroni) a causa dell’elevato numero di esemplari in circolazione. Tra le reazioni avverse più gravi ci sono difficoltà respiratorie e shock anafilattico, che può condurre anche al decesso. Ecco perché è importante un vaccino.
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Giulia Dallagiovanna 4 Ottobre 2022
* ultima modifica il 05/11/2022

Chi soffre di allergia alle punture di vespe e calabroni lo sa bene: settembre e ottobre sono i mesi più rischiosi. Questo è infatti il periodo dell'anno in cui il numero di insetti in circolazione risulta maggiore, poco prima di morire o andare in letargo con l'arrivo del freddo invernale. La reazione più grave che un allergico possa manifestare è senza dubbio lo shock anafilattico, ovvero un calo di pressione improvviso e repentino che può condurre addirittura al decesso. Proprio per prevenire questo esito, all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma è attivo da qualche giorno un servizio di "vaccinazione" per bambini e ragazzi che hanno ricevuto una diagnosi di allergia grave al veleno di questi insetti. Anche se più che di vaccino, sarebbe corretto parlare di immunoterapia desensibilizzante.

Come funziona

Si tratta di una vera e propria terapia preventiva, chiamata appunto immunoterapia desensibilizzante, che consiste nell'inoculo sottocutaneo di dosi crescenti di veleno di api, vespi o calabroni. Il trattamento è mirato contro la sostanza che provoca le maggiori reazioni avverse ha lo scopo di aumentare la tolleranza dell'organismo. L'idea dunque è quella di fare abituare il sistema immunitario del bambino al contatto con il veleno dell'insetto, in modo che non lo veda più come un nemico da combattere con tutte le armi a disposizione: proprio questo meccanismo è alla base del sopraggiungere dello shock anafilattico.

"Il vaccino va proseguito per 5 anni e l'effetto si mantiene solitamente per molti anni dopo la sospensione della cura – spiega ha spiegato il professor Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù – ma il trattamento è pienamente efficace già dal dodicesimo mese: se il bambino viene punto accidentalmente non rischia più lo shock anafilattico". Il trattamento, inoltre, funziona anche contro la puntura di vespa orientalis.

Come si riconosce un'allergia

Il meccanismo che sta dietro a un'allergia è più o meno sempre lo stesso: il tuo sistema immunitario reagirà in modo eccessivo a un elemento esterno (che può essere il polline, un alimento o, appunto, il veleno di un insetto), perché lo considererà una minaccia molto grave. Così facendo, scatenerà un'infiammazione i cui sintomi, in alcuni casi, possono rivelarsi anche molto gravi.

Ogni anno in Italia muoiono tra le 5 e le 20 persone a causa dell'allergia al veleno degli imenotteri

Quando parliamo di allergia ad api, vespe e calabroni, ad esempio, le manifestazioni iniziano con un normale bruciore nella zona della puntura, accompagnato da rossore, dolore e prurito. Successivamente, però, possono comparirne altri come orticaria e soprattutto gonfiore a gola e labbra, difficoltà respiratorie, asma. A quel punto potrebbe subentrare lo shock anafilattico.

I possibili rischi

Di allergia al veleno degli imenotteri soffrono circa 2 persone su 100 e, come accennavamo all'inizio, le complicanze possono arrivare addirittura al decesso. In Italia ogni anno muoiono, purtroppo, tra le 5 e le 20 persone, sia adulti che bambini.

Chi può avere il vaccino

La vaccinazione è pensata proprio per i pazienti pediatrici che manifestano reazioni avverse molto intense alle punture di api, vespe o calabroni. Se pensi che tuo figlio abbia queste caratteristiche e desideri accedere al servizio, dovrai prima di tutto richiedere una visita allergologica. Durante la procedura, incontrerete gli specialisti del Bambino Gesù che valuteranno se sia il caso di inserire il paziente nel programma oppure no.

Fonte| Ospedale Bambino Gesù

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