Come funzionano le fasi del ciclo mestruale e soprattutto perché ti creano tutti quei disturbi che conosci bene

Con ciclo mestruale si intende l’intero periodo che va dal primo giorno di mestruazioni (le perdite ematiche vere e proprie) al primo di quelle successive. Come mai a volte sono più scure? Perché può coglierci una fame incontrollabile? E soprattutto, perché possono fare così male?
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Giulia Dallagiovanna 14 Marzo 2021
* ultima modifica il 15/04/2021

Cos'è il ciclo mestruale? No, non è una domanda scontata. Tendiamo spesso a confondere parole come menarca, mestruazioni e ciclo mestruale. Anzi, facciamo un passo indietro: il problema è che non le pronunciamo proprio. Siamo nel 2021 eppure questo fatto che la maggior parte delle donne abbia, periodicamente, perdite di sangue dalla vagina rimane un tabù al quale è meglio alludere solo velatamente. Sembra che faccia paura, come una manifestazione di un qualcosa di sovrannaturale.

Se sei donna, quando ti va bene ti dicono che "sei nervosa perché hai ciclo", quando ti va male ti accusano direttamente di non essere in grado di ragionare a causa degli ormoni. E allora meglio evitare ruoli di potere, cariche prestigiose, incarichi di lavoro importanti. Gli uomini sono più adatti, loro non hanno il ciclo.

Ecco perché dobbiamo conoscere meglio questo fenomeno naturale e che può arrivare a condizionare parte della nostra vita in diversi modi, sui quali spesso non abbiamo nemmeno il controllo. Ed ecco perché anche gli uomini dovrebbero farlo. Cominciamo.

Cos'è

Il ciclo mestruale è quel periodo compreso tra il primo giorno di una mestruazione e il primo di quella successiva. Le mestruazioni quindi sono le perdite ematiche vere e proprie. Infine, il menarca è riferito solo alla prima mestruazione che si presenta in media attorno ai 12 anni, ma l'età può comunque variare ed è compresa tra i 10 e i 16 anni. Sono poi precedute o accompagnate da una serie di cambiamenti nell'aspetto fisico, come l'arrotondamento dei fianchi o l'aumento del seno. Fanno infatti parte di quel momento di passaggio in cui il corpo di una ragazzina evolve piano piano in quello di una donna adulta.

La durata

Quando si parla di durata bisogna prima di tutto capire a cosa ci si riferisce. Cominciamo dal ciclo mestruale, che prosegue in media per 28 giorni. Di nuovo, questo numero è variabile e può andare dai 24 ai 35. Se invece si parla di mestruazioni, e quindi delle perdite vere e proprie, allora avrai notato anche tu che di solito non superano i 6 o 7 giorni e che in alcune donne non vanno oltre i 2 o 3.

La durata del ciclo mestruale in media è di 28 giorni, ma può andare da 24 a 35

Queste differenza di tempi sono legate semplicemente al fatto che ciascuna persona ha le sue caratteristiche e non concorrono a identificare il tuo ciclo come regolare o meno. Si parla infatti di ciclo regolare quando arrivano "puntuali" ogni mese. Quando cioè le perdite si presentano sempre con la stessa cadenza, che sia di 24 o di 35 giorni. Puoi invece ritenerlo irregolare quando l'intervallo tra le mestruazioni varia ogni volta, soprattutto se passa da molti a pochi giorni, o viceversa. Quando le perdite non si presentano del tutto, si parla invece di amenorrea.

Le fasi del ciclo mestruale

Dopo aver dato qualche informazione sul contesto nel quale ci muoviamo, proviamo a capire meglio come funzioni il ciclo mestruale e quali siano tutte le sue fasi. Partiamo dal principio che, ovviamente, ogni mese si ripete la stessa storia: un ovocita matura e viene rilasciato durante l'ovulazione per permettere un'eventuale fecondazione e quindi una gravidanza.

Fase follicolare

Il primo giorno di perdite ematiche, o di flusso mestruale, segna anche l'inizio della fase follicolare. Le tue ovaie aumentano la produzione di estrogeni e la loro maggiore concentrazione nel sangue causa una sorta di piccola rivoluzione nel tuo utero. L'endometrio, cioè la mucosa interna a questo organo, si sfalda. Restano quindi scoperte le vene e le arterie che si trovano proprio al di sotto e viene a crearsi il famoso flusso di sangue misto ai pezzi di questo tessuto. Lo scopo è proprio eliminarlo.

Nel frattempo, gli ormoni prodotti provocano la crescita dei follicoli che danno il nome alla fase specifica. Sono importanti perché contengono le cellule uovo. Solo uno di loro di norma arriva a maturazione completa ed è in grado di produrre un ovocita che può essere fecondato. Questo periodo termina con l'ultimo giorno di perdite.

Ovulazione

L'ovulazione è la seconda fase della quale abbiamo maggiore coscienza: sappiamo che è il periodo del mese durante il quale una donna può rimanere incinta. Prima di tutto, è importante ricordare che il calcolo va fatto in base mestruazione successiva e non a quella appena trascorsa. Ti sconsiglio quindi di utilizzare questa metodologia come anticoncezionale: non è decisamente affidabile.

In ogni caso, l'ovulazione si verifica più o meno due settimane prima delle successive mestruazioni. Ora però ci spostiamo dalla zona del basso addome e risaliamo fino al cervello. È proprio lì infatti che risiede l'ipofisi, una ghiandola endocrina che comincia a produrre un ormone chiamato luteinizzante provocandone un brusco aumento. Al follicolo arriva così l'ordine di aprirsi e rilasciare la cellula uovo matura. Questo processo può avvenire nell'una o nell'altra ovaia.

L'ovocita resta all'interno della tuba di Falloppio per sole 24 ore

Tu potresti cominciare a preoccupartene, o interessartene, quando l'ovaio rilascerà l'ovocita nella tuba di Falloppio a lui più vicino. Resterà lì per sole 24 ore e sono precisamente quelle in cui può avvenire la fecondazione, naturalmente in seguito a un rapporto sessuale. Tieni presente però che non è detto che gli spermatozoi possono sopravvivere anche per 2 o 3 giorni all'interno della vagina e non è quindi detto che il rapporto debba avvenire proprio in quelle precise 24 ore.

E il follicolo? Svuotato della cellula che ha portato a maturazione, si trasforma nel corpo luteo, che è una ghiandola con il compito di produrre un altro ormone, il progesterone.

Fase luteinica

A questo punto il tuo corpo si prepara per un'eventuale gravidanza. Siamo nella fase appena precedente alle perdite, quando l'endometrio viene stimolato dal progesterone (che si chiama così proprio in riferimento al fatto che favorisce la gestazione) e raggiunge il suo massimo spessore. Se la cellula uovo è stata fecondata, qui troverà il nutrimento di cui ha bisogno durante le primissime settimane. La placenta si forma infatti solo dopo il primo mese.

Ma il punto è proprio cosa accada quando non è avvenuta alcuna fecondazione. La cellula viene riassorbita, il corpo luteo degenera e si abbassa bruscamente la concentrazione di progesterone nel sangue. E così l'endometrio si sfalda, compaiono le perdite di sangue e il ciclo ricomincia.

I sintomi

Naturalmente non stiamo parlando di una patologia, ma di un fenomeno fisiologico e del tutto naturale. Anzi, il problema subentra proprio quando le mestruazioni non si presentano e dunque l'interno ciclo non è avvenuto o ci sono stati degli intoppi. Va anche detto però che non si tratta proprio della settimana più piacevole del mese.

Il sintomo più evidente delle mestruazioni sono proprio le perdite di sangue che, di norma, sono più abbondanti durante i primi 2 o 3 giorni, per poi diminuire il loro volume in quelli successivi. Fino a scomparire del tutto. Quanto sangue viene perso varia di nuovo da persona a persona. La media è attorno ai 35 millilitri, ma se fai uso di anticoncezionali progestinici, come la pillola, la quantità potrebbe ridursi notevolmente.

Un'altra manifestazione classica delle mestruazioni è il dolore nella zona del basso ventre. Si tratta di veri e propri crampi, dovuti al fatto che i muscoli attorno a utero e ovaie si contraggono per espellere le cellule dell'endometrio e questa attività blocca il normale flusso del sangue. Anche in questo caso, lo dovresti avvertire soprattutto durante i primi giorni. Assieme al dolore possono subentrare anche nausea oppure diarrea.

Quella voglia di cioccolato che arriva all'improvviso è legata al bisogno di magnesio

Senso di gonfiore, stanchezza, irritabilità. Saranno tutti fedeli compagni nel periodo delle mestruazioni. La piccola emorragia che si verifica infatti provoca anche una certa perdita di ferro e i tuoi muscoli faranno più fatica a produrre energia. E poi quella voglia di cioccolato. Proprio cioccolato, mentre tutti gli altri cibi non sembrano per nulla così buoni. Sai perché accade? Perché il tuo corpo ha bisogno di magnesio e sa che questo alimento ne contiene in buone quantità.

Ma il vero problema è che tutti questi disturbi cominciano da ben prima che arrivino le perdite vere e proprie.

La sindrome premestruale

Il nostro vero cruccio è lei: la sindrome premestruale. Ovvero tutti quei cambiamenti che avvengono durante i giorni precedenti alle mestruazioni. In alcuni casi, anche una settimana prima. Sì, una settimana. E questa è la dimostrazione che chi ti chiede "sei nervosa perché hai le tue cose?" non conosce nulla del ciclo mestruale. Nemmeno il nome, a quanto pare.

Sintomi molto comuni sono il dolore e il gonfiore addominale, accompagnato anche da qualche giorno di stitichezza. Anche il seno può risultare più teso e dunque sembrarti più grande del solito e soprattutto farti male. E non è finita qui. Come ti spiegavo prima, questa è la fase in cui il livello di ormoni cala perché ormai hanno capito che non è avvenuta alcuna fecondazione. Questa brusca ritirata incide sull'attività dei neurotrasmettitori e potrebbe anche provocarti dei mal di testa, magari abbastanza intensi. Simpatico, no? Bene, se sei una donna saprai che questo è solo l'inizio.

Un'altra componente della sindrome premestruale sono i famosi sbalzi d'umore e l'irritabilità. Anche in questo caso c'entrano i flussi ormonali, ma possiamo aggiungere che avere dolori sparsi in tutto il corpo non aiuta certo l'umore. Diciamocelo, in questi momenti abbiamo reazioni più marcate rispetto agli altri giorni: c'è chi scoppia a piangere, chi si arrabbia più facilmente, chi viene colto da una profonda e inspiegabile tristezza. Non siamo impazzite all'improvviso, semplicemente abbiamo i freni inibitori un po' allentati e quindi controllare le nostre emozioni diventa più difficile del solito. Se ci innervosiamo, è perché è accaduto qualcosa che ci ha provocato quella reazione. In altri momenti l'avremmo soffocata meglio, ma ci sarebbe stata comunque.

Quando i livelli di serotonina si abbassano e quelli di cortisolo si alzano può subentrare la fame nervosa

E infine, la fame. Tanta, spesso e volentieri di dolci. Non è un caso nemmeno questo: diminuisce infatti il livello di serotonina, l'ormone della felicità, e aumenta invece il cortisolo, quello dello stress. Così, oltre a essere triste e nervosa, vorrai anche mangiare per calmarti. La famosa "fame nervosa".

Perché fa male

Abbandoniamo le domande che siamo costrette a subire e concentriamoci su quelle che invece ci poniamo noi ogni mese: "ma perché deve fare così male?". Non per tutte le donne l'intensità del dolore è la stessa, ma per alcune può arrivare ad essere così forte da risultare invalidante per qualche ora o per un'intera giornata. Per essere certa che non sia il sintomo di nessuna patologia, come l'endometriosi, chiedi sempre un parere al tuo ginecologo.

Questa situazione in ogni caso si chiama dismenorrea ed è provocata da un aumento delle prostaglandine che hanno il simpatico effetto collaterale di ridurre la nostra soglia del dolore. Ma finalmente una buona notizia: questo sintomo è destinato a diminuire con la crescita e soprattutto una volta superati i 30 anni dovresti avvertire minori fastidi. In chi assume la pillola anticoncezionale, invece, il dolore può anche non presentarsi del tutto.

A margine di tutto questo, è bene ricordare ancora una volta che ogni donna è diversa e non tutte avvertono l'intera gamma dei sintomi con la medesima intensità. Non solo, le manifestazioni possono essere differenti anche da un mese all'altro.

Lo spotting

Affrontiamo un altro problema: le perdite marroni, ovvero lo spotting. Non è un fenomeno raro e può capitare soprattutto alla fine delle mestruazioni, così come durante altre fasi del ciclo. Si tratta sempre di sangue, che però  ha assunto quel colore particolare a causa dell'ossidazione subentrata perché il liquido è rimasto per un tempo più lungo del solito all'interno del tuo corpo. Nella maggior parte dei casi, non c'è nulla di cui preoccuparsi.

Devi però sapere che potrebbe anche trattarsi del sintomo di una qualche patologia, tra cui un'infezione sessualmente trasmissibile, come la gonorrea o la clamidia, oppure di endometriosi, ovvero la presenza di endometrio al di fuori della sua sede corretta. In generale, il consiglio è quello di sottoporsi sempre a controlli periodici dal proprio ginecologo e di riferire a lui qualsiasi dubbio rispetto a eventuali anomalie che sono emerse.

Le cause

Le cause del ciclo mestruale sono piuttosto note: questo fenomeno naturale è fondamentale per la riproduzione. Proprio l'arrivo del menarca segna l'inizio del periodo fertile di una donna, il quale terminerà attorno ai 45-55 anni, quando cesseranno le perdite in modo graduale e subentrerà la menopausa.

Le mestruazioni in ritardo

C'è una situazione che alcune aspettano con ansia e altre invece guardano con un certo terrore: le mestruazioni in ritardo. Si parla di ritardo quando l'intervallo rispetto alle perdite precedenti supera i 35 giorni. A volte è sintomo di una gravidanza, in altre si tratta solo di un caso isolato. Può però accadere che sia un segnale di oligomenorrea, una situazione che si verifica quando le perdite si presentano spesso con una frequenza superiore ai 35 giorni. In quel caso è bene parlarne al tuo ginecologo perché potrebbe essere la spia di alcuni disturbi, come un'ipersecrezione degli ormoni maschili. Ci sono poi altre patologie che provocano questa situazione, come l'ovaio follicolare o tumori ed è quindi bene scoprirlo subito in modo da intervenire il prima possibile.

Le mestruazioni in anticipo

Più antipatiche che preoccupanti sono invece le mestruazioni in anticipo, nemiche di vacanze e di weekend romantici. Si parla di anticipo quando l'intervallo è inferiore ai 28 giorni. Di nuovo, quando l'episodio è isolato può essere dovuto a diversi fattori: cambi di stagione, stress, impiego di nuovi farmaci che possono avere questo effetto collaterale.

Se però si ripete più volte potrebbe essere un segnale di polimenorrea e a questo punto le ragioni possono essere anche problemi ormonali, un'alterazione dell'endometrio o la presenza di fibromi. Di nuovo, la soluzione migliore è sempre una visita dal ginecologo.

Mestruazioni abbondanti

Altre irregolarità nelle mestruazioni riguardano la quantità di flusso di sangue che viene perso. Quando supera di molto i 35 millilitri, attivando anche ai 70 o 80, si parla di ipermenorrea.  Tieni presente che a volte può verificarsi anche tra un ciclo e l'altro. Di nuovo, non è detto che sia la spia di un problema preoccupante, ma di sicuro è bene parlarne al tuo ginecologo. Le possibili cause infatti riguardano anche disturbi della coagulazione, infezioni  e tumori.

Al contrario potrebbe accadere che le perdite si rivelino molto scarse e la durata delle mestruazioni sia ridotta. A quel punto potrebbe trattarsi di ipomenorrea e potrebbe essere semplicemente una conseguenza dello stress eccessivo, di una fase di iperattività o un segnale di cattiva alimentazione. Come sempre però le ragioni possono essere anche patologiche e dovute ad esempio a un'anomalia nella struttura dell'utero. Spesso poi l'ipomenorrea è un segnale che sta arrivando la menopausa.

I rimedi

Se dopo aver parlato con il tuo ginecologo, la diagnosi è di perfetta salute, devi sapere che esistono alcuni rimedi che ti possono aiutare a contrastare i sintomi delle mestruazioni e della sindrome premestruale. Contro il dolore, ad esempio, ci sono i classici antidolorifici per i quali puoi chiedere un consiglio anche al tuo medico di famiglia o al farmacista.

Oltre ai medicinali, potrebbe aiutarti qualche tisana calda, magari alla melissa o alla passiflora, che hanno proprietà rilassanti e possono favorire la distensione dei muscoli. Lo stesso discorso vale anche per la sempre utile borsa dell'acqua calda. Ci sono poi alcune posizioni che alleviano il problema, ad esempio piegare le ginocchia all'infuori per allargare il bacino, ma anche quelle di yoga e gli esercizi di respirazione.

Esistono alcune posizioni specifiche e degli esercizi di rilassamento che possono aiutare ad alleviare il dolore

Infine, qualche integratore di magnesio nella fase premestruale potrebbe aiutarti a contrastare l'intensa voglia di dolci, gli sbalzi d'umore e la sensazione di stanchezza. Chiedi comunque prima consiglio al tuo medico.

Dopo aver chiarito l'intero processo del ciclo mestruale, e considerando che questa storia si ripete ogni mese, sarà più semplice capire come mai incida così tanto nella nostra vita quotidiana. Non è qualcosa da nascondere, un'impurità di cui vergognarsi, ma un fenomeno contro il quale non possiamo fare nulla. Senza di lui, d'altronde, nessuno di noi sarebbe nato. Nemmeno lui, il tuo collega che si infastidisce se ti vede estrarre un assorbente dalla borsa.

Fonte| Istituto superiore di sanità

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