Come le cellule cambiano identità e danno origine ai tumori: la scoperta italiana

Si tratta di un meccanismo molecolare che potrebbe spiegare come si sviluppino alcuni tipi di cancro al fegato, di mesotelioma e di melanoma uveale. Lo studio è il risultato della collaborazione tra l’Università degli Studi di Milano e l’Istituto Europeo di Oncologia, con il sostegno di Fondazione Airc.
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Giulia Dallagiovanna 15 Luglio 2021
* ultima modifica il 14/09/2021

Un gruppo di ricerca tutto italiano ha individuato un meccanismo all'origine di alcuni tipi di tumore, come il mesotelioma, il melanoma uveale e diverse forme di cancro al fegato. Si tratta di un sistema che causa la perdita di identità delle cellule, una caratteristica tipica di quelle che poi si rivelano tumorali. Una scoperta molto importante, che potrebbe aiutare a trovare delle modalità con cui bloccare la progressione della malattia. Lo studio, pubblicato su Molecular Cell, è il risultato di una collaborazione tra l'Università degli Studi di Milano e l'Istituto Europeo di Oncologia, con il sostegno di Fondazione AIRC.

I ricercatori hanno dimostrato l'esistenza di un meccanismo molecolare che comporta la perdita di funzionalità di una proteina, la BAP1, che di solito agisce come soppressore tumorale. Questo perché funge da controllore proprio dell'identità delle cellule. Ma quando una cellula inizia a replicarsi in modo incontrollato, dando origine a una massa cancerogena, significa che questa identità è stata in qualche modo alterata.

"BAP1 preserva l’identità cellulare, vale a dire l’organizzazione del nostro genoma all’interno del nucleo delle cellule, rinforzando la capacità di queste ultime di esprimere soltanto le proteine utili a svolgere funzioni specifiche – ha spiegato Eric Conway, primo firmatario dell’articolo e titolare di una borsa di studio iCARE-2 cofinanziata da AIRC e Unione europea. – Nei pazienti che presentano mutazioni nel gene BAP1, questi meccanismi di controllo vengono a mancare. Questo riduce la capacità delle cellule di preservare la propria identità e favorisce l’acquisizione di proprietà oncogeniche".

"La descrizione di questi meccanismi fondamentali ci ha permesso di identificare punti deboli delle cellule che possono essere sfruttati per riprogrammare lo squilibrio di identità generato dalla perdita di BAP1", ha aggiunto Simone Tamburri, cofirmatario dell’articolo.

Il prossimo passo sarà quello di verificare l'efficacia terapeutica di questi meccanismi attraverso studi preclinici su animali da laboratorio e cellule ottenute da pazienti.

Fonte| "BAP1 enhances Polycomb repression by counteracting widespread H2AK119ub1 deposition and chromatin condensation" pubblicato su Molecular Cell pubblicato il 28 giugno 2021

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