Come riconoscere la tosse nei bambini e cosa fare

Non è una malattia, ma un meccanismo di difesa dell’organismo per non essere attaccato da virus e batteri. Eppure ogni volta che compare non ci fa stare tranquilli. Vediamo allora di capire quanti tipi di tosse esistono e come riconoscerli.
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Gaia Cortese 20 Novembre 2018
* ultima modifica il 27/07/2022

Se hai un bambino piccolo lo sai bene. La tosse compare a inizio autunno e non vi lascia fino a primavera. Qualche giorno di tregua, magari, ma non ricordi nemmeno quando gli era passata che eccola rifarsi viva. Eppure la tosse non è una malattia, tutt’altro. Si tratta di un riflesso naturale con cui l’organismo si difende e che usa per ripulire le vie aeree dalle secrezioni o da materiale inalato involontariamente. Tre o quattro giorni e dovrebbe sparire. Ma purtroppo non è sempre così. A volte persiste per più giorni e in caso di febbre (con una temperatura superiore ai 39°C) sarebbe meglio rivolgersi al pediatra.

Esistono diversi tipi di tosse. Partiamo da quella acuta e da quella cronica per esempio. La tosse acuta, che compare soprattutto nei bambini tra i 2 e i 4 anni, si risolve solitamente entro tre settimane ed è causata dall’esposizione ai microbi. La tosse cronica invece, può durare anche più di otto settimane e può essere causata da asma brionchiale o tosse somatica. Vediamo di cosa si tratta.

I tipi di tosse nei bambini

Se hai osservato bene tuo figlio negli anni, ti sarai accorto che la tosse non era sempre uguale. Esistono infatti diversi tipi di tosse, che sono il sintomo di altrettanti disturbi, innocui o più seri. Vediamo quali sono:

Tosse secca

La tosse secca è quella che non contiene muco. Viene definita anche tosse abbaiante ed è tipica di un problema ai bronchi o di una laringite acuta. Si contraddistingue perché è stizzosa e incessante. Spesso si accompagna a un dolore al petto e quando è frequente e molto intensa può anche indurre il vomito.

Tosse improvvisa

La tosse improvvisa sono quegli spasmi che insorgono in un bambino mentre sta giocando o mangiando. È il segnale che tuo figlio ha ingoiato o inalato un corpo estraneo che sta ostruendo le vie respiratorie ed è il caso di stimolarlo ad emettere forti colpi di tosse per espellerlo. Se però non riesce da solo, è meglio chiamare il 118 e seguire le istruzione dei soccorsi.

Tosse produttiva

La tosse produttiva è quella che si contraddistingue per il catarro e che dunque produce muco che sedimenta nelle vie respiratorie. Segnala un processo infiammatorio in atto, anche se non è detto che sia grave. Dovrebbe durare circa 5 o 10 giorni, ma è comunque bene che lo visiti il pediatra.

Tosse metallica

La tosse metallica insorge dopo un raffreddore o una faringite. Il suono ricorda proprio il tintinnio del ferro e si accompagna a un bruciore alla gola che renderà difficile smettere di tossire. Toccherà il suo culmine verso sera e potrebbe diventare molto fastidiosa, sia per il bambino che per chi gli è vicino.

Asma bronchiale

L'asma bronchiale si può manifestare con tosse, sibili o affanno respiratorio, ma più gravemente come broncospasmo, causato dalla contrazione delle pareti bronchiali. Solitamente per curarla si prescrive una cura a base di aerosol, in alcuni casi associata ad altri farmaci, ma il bambino deve essere visitato sempre e comunque dal proprio pediatra o portato in Pronto Soccorso.

Laringite

Più diffusa in inverno, la laringite è una patologia respiratoria causata da infezioni di tipo virale. Come accorgersene? Dalla classica tosse del bambino che assomiglia un verso di foca. Come prima cosa occorre favorire una posizione seduta per migliorare la ventilazione e naturalmente bisogna far visitare il bambino dal pediatra. Solitamente il farmaco scelto per curare la laringite è lo steroide, somministrato per via orale o respiratoria, sempre sotto consiglio medico.

Pertosse

La pertosse è una malattia batterica contagiosa, si manifesta con colpi di tosse ravvicinati, che lasciano quasi senza respiro. «Non esistono terapie specifiche se non quella antibiotica– spiegano i medici del Bambino Gesù – che se iniziata precocemente avrà maggiori probabilità di abbreviare i sintomi della malattia». Con il vaccino esavalente, a partire dal terzo mese di vita, è possibile proteggersi da questa malattia. Spesso si consiglia la vaccinazione anche nella donna al secondo e terzo mese di gravidanza in modo da proteggere il neonato attraverso il passaggio di anticorpi della madre.

Tosse somatica

Dopo l’asma bronchiale la tosse somatica è la seconda causa di tosse cronica. Ne sono affetti soprattutto i bambini sopra i 6 anni. Si riconosce per il carattere stizzoso (assomiglia quasi a un tic) oppure assomiglia all’abbaiare di un cane (da non confondere con la laringite). Se il sintomo non si attenua è meglio rivolgersi da uno psicologo o uno psichiatra infantile.

Come calmare la tosse nei bambini

Per prima cosa, se la tosse non passa dovresti rivolgerti al pediatra. Se invece è nelle prime fasi, puoi provare alcuni rimedi naturali e capire se sono sufficienti per calmarla. Uno di questi sono i lavaggi nasali. Il più delle volte infatti è proprio il naso chiuso e il fatto che non sanno ancora soffiarsi bene il naso che provoca un'ostruzione delle vie aeree. In commercio puoi trovare fialette o spray, di solito contenti una soluzione fisiologica, che aiutano a rimuovere meglio il muco. Ceca poi di farlo bere tanto, perché la disidratazione rende gola e bocca più secche e di conseguenza può peggiorare sia la tosse che raffreddore.

È stata poi dimostrata l'utilità di un po' di latte e miele prima di coricarsi, purché tuo figlio abbia già almeno un anno. Il prodotto delle api è infatti in grado di agire da balsamo e calmare per qualche tempo la reattività dei recettori della tosse. Insomma, il bambino non guarirà, ma riposerà meglio durante la notte. Infine, mantieni la giusta temperatura in casa, cercando di non superare mai i 19 o i 20 gradi e l'ambiente con il corretto livello di umidità, magari mettendo qualche contenitore pieno d'acqua vicino ai termosifoni.

Naturalmente ci sono poi alcuni farmaci che aiutano a superare il problema, ma è assolutamente necessario che a consigliarteli sia il pediatra. Si tratta soprattutto di decongestionanti nasali, che possono essere utilizzati solo dai 12 anni in poi, fluidificanti del muco, quando la causa è una patologia cronica, sciroppi e altri sedativi delle vie aeree, che abbiano un effetto emolliente, antibiotici, solo in caso di una sovrainfezione batterica.

Tosse nei bambini: quando preoccuparsi

Di norma, la tosse non dovrebbe preoccupare. E il più delle volte, così com'è arrivata, se ne andrà anche nel giro di qualche giorno. In alcuni casi però, è meglio rivolgersi subito a un pediatra. Se, ad esempio, tuo figlio ha meno di un mese, non dovresti sottovalutare nessun segnale anomalo, nemmeno quello che sembrai il più innocuo. E anche quando di mesi ne ha qualcuno in più, aspetta al massimo due giorni prima di portarlo a far vedere. Se la tosse è molto forte e improvvisa, potrebbe essere il segnale che il bambino ha ingerito o inalato qualcosa che non avrebbe dovuto e che quindi sta rischiando di soffocare. Perciò serve l'intervento dei soccorsi, piuttosto in fretta.

Anche quando avverti rumori diversi dal solito, come un leggero fischio, oppure noti che le sue labbra hanno assunto una tonalità tra il viola e il bluastro o, ancora, che respira in modo molto rapido e con difficoltà. Sono tutti sintomi che fanno capire come oltre al di sotto della tosse vi sia una patologia diversa e più complessa, che deve essere diagnosticata da un esperto.

Anche nel caso in cui arrivi anche la febbre e prosegua per più di tre giorni, o avverta la presenza di catarro che non si scioglie nel giro di 15 giorni è sempre bene che il pediatra lo visiti e capisca come intervenire.

Il parere del medico

Abbiamo sentito sull'argomento il parere del Dottor Massimo Luca Castellazzi, medico chirugo specialista in Pediatria: "La tosse rappresenta un fisiologico meccanismo di difesa del nostro organismo e ha lo scopo di ripulire le vie respiratorie da eventuali secrezioni o corpi estranei. E' molto frequente in età pediatrica e diversissime possono essere le cause: tosse associata a raffreddore, tosse da laringite, da bronchite infettiva (virale o batterica), da polmonite, da tosse somatica (o psicogena) o, raramente, tosse da inalazione di corpo estraneo. Nella maggior parte dei casi la tosse è un episodio acuto legato in particolare a episodi infettivi di natura virale o batterica e che tenderà a risolversi nell'arco di qualche giorno o un paio di settimane. Tuttavia la tosse può essere anche una spia di infezioni più importanti come la polmonite oppure di un quadro patologico sottostante come l'asma bronchiale. Quando la tosse si protrae per più di 3-4 settimane è definita come tosse persistente (e una causa che è in aumento negli ultimi anni è rappresentata dalla pertosse) e, in circa il 10% dei casi, è definita cronica se dura più di 8 settimane (legata principalmente all'asma bronchiale, alla bronchite batterica protratta e alla tosse somatica). Per capire il problema che c'è alla base della tosse è sicuramente utile una valutazione da parte del pediatra, soprattutto se alla tosse si associano febbre alta, difficoltà respiratoria e inappetenza. Nel caso si sospetti un'inalazione di corpo estraneo è necessario allertare i soccorsi e condurre il bambino in pronto soccorso per accertamenti.

Come possiamo aiutare il nostro bambino a "sopportare" meglio la tosse?

"Sicuramente mantenere un buono stato di idratazione aiuta a prevenire la secchezza delle mucose e riduce lo stimolo irritativo che provoca la tosse. A tale scopo può essere utile anche l'utilizzo dell'umidificatore per ambienti che evitano che l'aria diventi troppo secca. Inoltre limitare l'esposizione al fumo passivo è fondamentale! I lavaggi nasali con soluzione fisiologica aiutano a ridurre lo scolo di muco dal naso alla gola e quindi a innescare il riflesso della tosse. Per i bambini che hanno tosse con componente asmatica o con broncospasmo può essere utile l'aerosolterapia con broncodilatatori e/o cortisonici. Se il pediatra ritiene che la tosse sia di origine batterica prescriverà una terapia antibiotica. Recenti evidenze scientifiche hanno dimostrato che i prodotti a base di miele o di Althea officinalis sono utili nel trattamento della tosse per le loro proprietà antimicrobiche e anti-infiammatorie. Infine è sicuramente importante che il bambino sia in regola con il calendario vaccinale, per poter ridurre le infezioni da agenti batterici come lo pneumococco e la Bordetella pertussis".

(Modificato da Giulia Dallagiovanna il 15/07/2019)

Fonte| Ospedale Bambino Gesù

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