Colonscopia: come prepararsi a un esame un po’ fastidioso ma fondamentale per diagnosticare o prevenire molte malattie

La colonscopia prevede l’inserimento attraverso l’ano di un tubo sottile, dotato di luce e telecamera, per esplorare il colon e verificare il suo stato di salute. Ma quanto dura? E può fare male? Sono domande lecite per un esame che può essere spiacevole ma, allo stesso tempo, è importantissimo per la prevenzione e la diagnosi di varie malattie, specialmente il tumore al colon-retto. Vediamo allora come si svolge una colonscopia e i possibili rischi legati alla procedura.
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Alessandro Bai 25 Marzo 2021
* ultima modifica il 05/10/2022

La colonscopia è un esame diagnostico di tipo endoscopico che permette di esplorare l’interno del tuo corpo, in particolare la superficie interna del colon, grazie all’inserimento attraverso l’ano di un tubo sottile dotato di telecamera. L’esame è utile sia in fase di prevenzione, che per individuare lesioni, ulcerazioni, o per completare la diagnosi di malattie infiammatorie croniche, diverticoliti, polipi, ma anche e soprattutto di tumori, motivo per cui viene consigliato soprattutto dopo i 50 anni.

Se hai già effettuato una colonscopia saprai bene che non si tratta di una visita piacevole, anche se nella maggior parte dei casi la sedazione farà si che tu non avverta quasi alcun dolore durante la procedura. Ti sarà in ogni caso richiesta una preparazione specifica, per la quale dovrai modificare la tua dieta e assumere dei farmaci lassativi.

Fortunatamente, però, la colonscopia durerà al massimo 30 minuti, che puoi considerare ben spesi se pensi che parliamo di una forma di screening davvero importante per poter scovare in tempo patologie anche gravi. Per tutti questi motivi, proviamo a conoscerla meglio.

Cos'è

La colonscopia è un esame endoscopico eseguito da un medico in un ambulatorio di Gastroenterologia ed Endoscopia, che serve a verificare lo stato di salute del tuo colon e indagare se non vi siano segnali di malattie infiammatorie, neoplasie, ulcere, polipi, diverticoliti e altre problematiche legate a questa porzione di intestino.

Come ti ho anticipato, la colonscopia si esegue inserendo attraverso l’ano uno strumento che è chiamato colonscopio, formato da un sottile tubo flessibile e dotato di telecamera e di una fonte luminosa, necessarie per poter osservare nel dettaglio ciò che la sonda trova lungo il percorso.

A questo punto, ti può essere utile capire esattamente cos’è il colon e dove si trova. Parliamo della parte finale del tubo digerente, che termina direttamente con l'ano. Proprio nello sfintere anale viene inserito il sondino che permette di eseguire l'esame. Il segmento successivo prende il nome di sigma, poiché è caratterizzato proprio da due curve che ricordano quasi una S. A questo punto si entra nelle porzioni più importanti e lunghe dell'organo, ovvero colon discendente, trasverso e ascendente. A separarli, due angoli di 90 gradi. Questo lungo tubo termina con il cieco, dopodiché la valvola ileo ciecale unisce il colon al piccolo intestino.

La colonscopia è raccomandata in particolare per lo screening preventivo del tumore al colon-retto ed è quindi consigliato soprattutto a partire dai 50 anni. In particolare, il medico potrebbe prescrivertelo se sei già risultato positivo all’esame del sangue occulto nelle feci. Come vedremo in seguito, dovrai solo fare attenzione a quei pochi casi in cui la procedura è sconsigliata o magari richiede prima un consulto con il dottore.

Infine, devi sapere che esistono diverse tipologie di colonscopia e che la scelta dipenderà dal tuo quadro clinico:

  • Colonscopia tradizionale: è quella di cui ti ho parlato finora, eseguita con l’inserimento del colonscopio attraverso il canale anale. Questo strumento è dotato anche di piccole pinze chirurgiche, nel caso in cui si renda necessaria l’estrazione di polipi (polipectomia) o il prelievo di piccoli pezzettini di tessuto (biopsia). Si parla di rettosigmoidoscopia se vengono analizzati solo gli ultimi 50 o 60 centimetri di colon, mentre se ti è stata prescritta una pancolonscopia vuol dire che dovrai prepararti all'esame di tutta questa porzione di tubo fino all'intestino tenue. In quest’ultimo caso, considerato che la sonda deve essere spinta manualmente, si ricorre spesso alla sedazione per ridurre al minimo dolore o fastidio.
  • Colonscopia robotica: rappresenta un’alternativa alla colonscopia tradizionale, nella quale la sonda flessibile viene sostituita da un robot monouso guidato a distanza dall’operatore attraverso un joystick. Di norma questo tipo di esame, seppur dalla durata più lunga, risulta meno doloroso e meno invasivo di quello tradizionale, pur consentendo le stesse identiche operazioni. Proprio per questo motivo, il paziente di solito non viene sedato e può interloquire con il medico, magari per rispondere a domande e fornire informazioni necessarie ai fini della diagnosi.
  • Colonscopia virtuale: non è una vera colonscopia, perché in realtà è una TAC, che permette di ricostruire le pareti interne del colon, seppur con dei limiti rispetto alla procedura classica. Prima di tutto, non riesce a individuare formazioni estranee che risultino di dimensioni inferiori ai 5 millimetri. Inoltre, non è in grado di visualizzare eventuale lesioni piatte. Resta comunque un esame utile quando le colonscopie di cui ti ho parlato prima non possono essere eseguite, magari a causa di occlusioni presenti nel tubo del paziente.
  • Videocapsula endoscopica: è un esame diverso dalla colonscopia, che può risultare utile per fornire informazioni ulteriori sul colon del paziente. Si esegue deglutendo una pillola che contiene una telecamera ad alta definizione con la quale registrerà un video durante il percorso che compie. Il filmato potrà essere visualizzato solo dopo che avrai espulso la pillola per via naturale. Va sottolineato però che la procedura è stata inizialmente pensata per osservare l’intestino tenue e non il colon.
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Preparazione

Prima di effettuare la colonscopia sarà fondamentale la fase di preparazione, che comincia da 2 o 3 giorni prima dell'esame vero e proprio. Lo scopo è quello di far trovare al medico un intestino e un colon puliti, in modo che possa avere una visione nitida della superficie. Sarà il centro in cui hai prenotato la visita a consegnarti un foglio con tutte le istruzioni necessarie per arrivare pronto al giorno dell'appuntamento, ma di solito si tratta di due procedure combinate: dieta specifica e assunzione di farmaci lassativi.

A partire da 3 giorni prima della procedura, dovrai fare attenzione a cosa mangiare, dato che dovrai evitare eventuali alimenti ricchi di scorie. Ti toccherà quindi eliminare dal menù frutta, verdura, pasta e cereali integrali. Meglio optare per uova, carne, pesce, spremute e piccole quantità di pasta o pane fatti con farina raffinata. La sera prima della colonscopia la tua dieta sarà completamente liquida e a base di tisane, brodo, succhi di frutta senza polpa o caffè.

Dato che nella colonscopia tradizionale l’inserimento del tubicino attraverso l’ano può essere doloroso o provocare fastidio, solitamente si procede alla sedazione del paziente, che può essere blanda, quando la persona esaminata rimane cosciente dopo aver assunto farmaci ipnotici e analgesici, oppure profonda, un procedimento che porta a un rilassamento maggiore a causa dell’infusione di un farmaco e che richiede la presenza di un medico anestesista. Se scegli la sedazione profonda, sappi che sarà necessaria l’approvazione da parte del medico, che prima dovrà valutare il tuo stato clinico, per capire ad esempio se soffri di qualche patologia cronica associata a un rischio maggiore in caso di anestesia.

Come si svolge la colonscopia

Durante la colonscopia, ti dovrai sdraiare sul fianco sinistro e il medico inserirà nel canale anale una sonda endoscopica a fibre ottiche, il colonscopio. Come ti dicevo, questo tubicino stretto e flessibile è dotato di videocamera e risalirà tutto il tubo fino al punto necessario e sarà nel frattempo collegato a un sistema di elaborazione delle immagini che permetteranno al medico di avere una visione nitida della superficie del tuo colon su un normale schermo.

Questo strumento permette non solo di ispezionare tutte le pareti del tubo, ma anche di estrarre un eventuale polipo o prelevare un frammento di tessuto per poterlo esaminare meglio in laboratorio. In poche parole, di eseguire una biopsia. Per questo motivo, oltre all'occhio digitale, lo strumento sarà anche dotato di piccole pinze chirurgiche, che non ti devono spaventare: quasi sempre, infatti, sarai sedato e dunque non proverai dolore.

Infine, devi sapere che potrebbe rendersi necessaria l'introduzione di liquidi o gas che migliorino la visuale. Una volta si utilizzava l'ossigeno, ma oggi si preferiscono anidride carbonica o acqua perché vengono riassorbite più rapidamente dai tessuti e consentono una minore distensione dell'intestino. Una volta terminato l'effetto dell'anestesia, quindi, dovresti anche avvertire meno disturbi.

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Quanto dura?

Mediamente una colonscopia dura tra i 15 e 25 minuti, ma questo è un tempo variabile che dipende da cosa trova il medico durante l'esame. Per esempio, la durata può allungarsi se durante la procedura sono necessarie una biopsia o una polipectomia, ma anche in quei casi in cui la preparazione del paziente non è stata ottimale e la visibilità all’interno del colon è ridotta. Altri ostacoli possono essere rappresentati da una particolare conformazione del colon o da restringimenti (stenosi) che il tubo può trovare sul suo percorso.

Dopo la colonscopia

Una volta eseguito l'esame dovrai rimanere in osservazione per un tempo che può variare dai 10 minuti a un'ora completa. Serve proprio per verificare che tu non sia andato incontro a complicanze e per intervenire nel caso si manifestino sintomi come dolore addominale, febbre e vomito. A questi segnali dovrai prestare attenzione anche durante i giorni successivi. Tieni presente che dopo la rimozione di un polipo è normale avere qualche perdita di sangue, ma se queste dovessero essere più copiose del previsto o durare per troppi giorni, dovrai rivolgerti subito a un medico.

Dovrai invece inevitabilmente fare i conti con i possibili dolori provocati dal gonfiore addominale che la colonscopia lascia dietro di sé, anche a causa del gas che spesso viene insufflato attraverso il sondino. Il giorno dopo l'esame infatti dovrai rimanere a riposo, evitando sforzi, attività fisica e l'utilizzo di attrezzi pesanti.

Anche la tua dieta non potrà tornare immediatamente quella di tutti i giorni, dato che il tuo apparato digerente dovrà riprendersi dallo stress a cui è andato incontro. Cerca quindi di evitare per un po' di bere alcolici e caffè o di mangiare cibi troppi grassi e piatti molto conditi. Prediligi invece legumi ben cotti, frutta e verdura, ma anche carne cotta alla piastra.

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Rischi e controindicazioni

La colonscopia è un esame sicuro nel complesso, ma come tutte le procedure, specialmente quelle invasive, potrebbe in casi rari comportare alcuni rischi, che diventerebbero più probabili se tu ti sottoponessi alla procedura anche in quei casi in cui è controindicata, ad esempio se hai da poco affrontato un intervento all'addome o se stai seguendo una terapia a base di farmaci anticoagulanti o antiaggreganti. Dovresti parlarne con il medico e decidere assieme se posticipare la colonscopia o sospendere temporaneamente la terapia. E ricordargli anche tutti i medicinali che assumi normalmente, in caso tu soffra di una malattia cronica come ad esempio l'ipertensione, o se porti un pace-maker. Deve infatti essere valutato se vi possono essere dei rischi e come affrontarli.

Altre circostanze che possono rendere una colonscopia sconsigliata sono un'eventuale gravidanza o un allattamento, la presenza di diabete, insufficienza renale, cardiaca  o respiratoria e tutte le problematiche che possono interferire con i farmaci per la sedazione.

Per quanto riguarda le complicanze, al di là delle piccole perdite di sangue di cui ti parlavo prima, si potrebbe anche incorrere in una perforazione dell'intestino, soprattutto quando deve essere estratto un polipo di dimensioni piuttosto grandi. Per risolvere questa complicazione è probabile che vengano inserite delle clip metalliche che chiudano la ferita, ma se il sanguinamento è importante sarà necessario ricorrere a un intervento chirurgico, a maggior ragione se il paziente avesse già problemi di coagulazione del sangue che potrebbero portare a un’emorragia.

Un’altra possibile complicanza può essere quella di un’infezione batterica, ma soltanto qualora gli operatori non sterilizzassero in modo corretto il colonscopio come previsto.

I farmaci sedativi che ti verranno somministrati possono inoltre avere degli effetti collaterali, come d'altronde tutti i medicinali. Per questo motivo, dovrai informare il medico di eventuali allergie di cui soffri o di patologie che riguardino l'apparato cardiaco.

Fonti| Airc; Humanitas

(Scritto da Giulia Dallagiovanna il 4-1-21
Modificato da Alessandro Bai il 25-3-21)

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