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Come si vive senza tiroide: le conseguenze dell’asportazione su stile di vita e dieta

La tiroide è una ghiandola di piccole dimensioni ma che svolge svariati e complessi compiti all’interno del nostro organismo, rivelandosi fondamentale: esaminiamo insieme come si vive nei casi in cui è necessario asportarla chirurgicamente e come cambia la vita senza essa.
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25 Novembre 2021 * ultima modifica il 25/11/2021

I problemi e le patologie della tiroide sono più comuni nelle donne rispetto agli uomini e solitamente anche l’età gioca un ruolo importante, in quanto risultano più frequenti i rischi dopo i 50 anni.

Cos’è la tiroide

La tiroide è una ghiandola di piccole dimensioni, con forma “ad H” o più comunemente definita “a farfalla”, costituita da due lobi (metà) collegati tra loro da un istmo (il centro), posizionata nella parte anteriore del collo, sotto il pomo d’Adamo. La grandezza di questa ghiandola è di circa 5-6 centimetri.

La tiroide riveste un ruolo importante nel nostro organismo, quello di produrre gli ormoni tiroidei: produce gli ormoni T4–tiroxina e T3–triiodotironina, che vengono creati dalla tiroide con la combinazione dello iodio, e anche l’ormone calcitonina.

Questi ormoni tiroidei hanno svariate ed importanti funzioni:

  • aumentare la quantità di ossigeno utilizzato dalle cellule;
  • aiutare il mantenimento della massa ossea fissando il calcio nelle ossa;
  • influenzare molte funzioni vitali dell’organismo, come quella cardiovascolare, lo sviluppo e la crescita, la fertilità, la digestione e il consumo di calorie, la temperatura corporea, lo sviluppo del sistema nervoso centrale.

La tiroide è una ghiandola molto importante ma purtroppo può essere interessata da diverse patologie:

  • ipertiroidismo: quando la tiroide produce troppi ormoni tiroidei e quindi assisteremo a perdita di peso, iperattività, battito cardiaco irregolare, nervosismo e ansia;
  • ipotiroidismo: quando gli ormoni tiroidei prodotti non sono abbastanza, avremo obesità, patologie cardiache, problemi articolari, infertilità;
  • tumori della tiroide;
  • gozzo;
  • formazione di noduli;
  • tiroidite, ossia un’infiammazione della ghiandola.

La tiroidectomia

La tiroidectomia è l’intervento di asportazione chirurgica della tiroide. Solitamente si esegue in questi casi:

  • in presenza di tumori maligni;
  • con gozzo troppo voluminoso che impedisce una corretta deglutizione o respirazione;
  • in caso di ipertiroidismo che non risponde alla terapia medica.

L’intervento chirurgico può avvenire con asportazione parziale o totale della tiroide: la prima (chiamata anche emitiroidectomia o lobectomia) prevede solamente l’asportazione di uno dei lobi tiroidei, mentre in quella totale verrà asportata tutta la ghiandola.

In entrambi i casi l’intervento avviene in anestesia generale, praticando un’incisione di qualche centimetro alla base del collo. Negli ultimi anni si stanno studiando e favorendo approcci chirurgici meno invasivi e con una più rapida ripresa post-operatoria.

Conseguenze

La tiroidectomia non presenta particolari complicanze oltre a quelle comuni a tutti gli interventi chirurgici. Le due complicanze principali sono rappresentate da:

  • ipocalcemia (livelli bassi di calcio): dovrebbe risolversi da sé in massimo un anno, con o senza assunzione di una terapia calciovitaminica. Se la complicanza non si risolve e si instaurerà una situazione definitiva si parlerà allora di ipoparatiroidismo;
  • alterazione della voce: a causa della vicinanza dei nervi laringei alla tiroide, dovrebbe risolversi in qualche giorno o al massimo settimana. Se ciò non dovesse accadere potrebbe essere necessaria una riabilitazione logopedica.

La degenza in ospedale solitamente è di un paio di giorni, la ferita potrebbe presentarsi gonfia e si potrebbe avvertire del dolore nella zona, ma non dovrebbe trattarsi di nulla di allarmante.

In seguito a tiroidectomia totale si dovrà assumere per tutta la vita una terapia sostitutiva ormonale tiroidea, mentre nei casi di intervento parziale sarà da discutere insieme al proprio medico, in quanto non sempre si rivela necessario. Questa terapia ormonale dovrà essere assunta tutti i giorni a digiuno, almeno 30 minuti prima di fare colazione.

Alimentazione

Nei casi di asportazione della tiroide la dieta non ne risente particolarmente, in quanto non è scontato che il paziente aumenterà di peso.

La tiroide svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo energetico, ma diversi studi e stime non indicano una correlazione diretta tra tiroidectomia e aumento di peso: questo perché in caso di asportazione si dovrà assumere la terapia ormonale sostitutiva che garantirà la corretta funzionalità tiroidea in assenza della ghiandola.

Potrebbe essere utile un’indagine nutrizionale da parte di un medico specialista per correggere eventuali errori alimentari e personalizzare una dieta corretta su ogni singolo paziente, per favorire le sane abitudini alimentari utili nella prevenzione di aumenti di peso.

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia, ha svolto periodi di formazione in ospedali universitari della Comunidad altro…
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