Come suffumigi e aceto possono aiutare contro il Coronavirus: non una cura, ma un alleato utile

Un vecchio rimedio della nonna, ma che nella letteratura scientifica trova in realtà diversi riscontri di efficacia contro i virus. Uno studio coordinato dal dottor Luca Pianta, primario di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Cremona, dimostra come potrebbe aiutare anche ad eliminare più velocemente il SARS-Cov-2 dalle vie aeree superiori. Naturalmente, accanto ai farmaci che potrà prescriverti il tuo medico.
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Giulia Dallagiovanna 30 Novembre 2020
* ultima modifica il 14/12/2022
Intervista al Dott. Luca Pianta Primario di Otorinolaringoiatria dell'ospedale di Cremona

Ti ricordi quando da piccolo avevi il raffreddore e tua nonna ti metteva davanti una pentola di acqua calda? Erano i famosi suffumigi, che oggi tenderai a usare un po' meno. Ma proprio questo vecchio rimedio sempre attuale potrebbe rappresentare una delle (poche) armi che abbiamo al momento per contrastare il Covid-19. Naturalmente, se usato nel modo corretto. Attenzione, non stiamo parlando di una cura contro l'infezione, ma di una strategia terapeutica che ti può aiutare a negativizzarti prima o a proteggerti, in caso fossi già entrato in contatto con un positivo. Ne abbiamo parlato con il dottor Luca Pianta, primario di Otorinolaringoiatria dell'ospedale di Cremona, che ha realizzato uno studio pubblicato su European Archives of Oto-Rhino-Laryngology in collaborazione con l'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.

"In letteratura si trovano diversi studi che dimostrano come i patogeni che appartengono alla famiglia dei coronavirus, quindi anche quelli che provocano la SARS e la MERS, siano termosensibili – ci spiega il dottore. – Significa, cioè, che a determinate temperature perdono la loro capacità di infettare. Nello specifico, parliamo di un calore compreso tra i 45 e i 55 gradi".

L'acqua che metti a bollire raggiunge una temperatura di 100 gradi, che scenderà a 60 una volta versata nel recipiente che userai per i suffumigi. A questo punto dovrai attendere ancora qualche minuto, fino a quanto non arriverà a 55 gradi. Esattamente il livello necessario per mettere il virus in difficoltà. "Per riuscire a inattivare il SARS-Cov-2, serviranno almeno 15 minuti di respirazioni profonde del vapore – , specifica il dottor Pianta. – Se poi all'acqua aggiungiamo anche una soluzione mirata, questo rimedio potrebbe essere ancora più efficace. Nello studio che abbiamo pubblicato, abbiamo sperimentato l'acido acetico, ovvero l'aceto, a una concentrazione dello 0,3%. Abbiamo visto che dopo i suffumigi l'infettività veniva dimezzata e con l'aggiunta dell'acido acetico la riduzione era del 90%".

"L'acido acetico – aggiunge – viene usato da secoli come disinfettante e ancora oggi nell'industria alimentare viene impiegato per prevenire sovrapposizioni fungine, batteriche o virali sui cibi che vengono stoccati nei magazzini. Ci sono studi che dimostrano come concentrazioni tra l'1% e il 3% di aceto di vino siano in grado di inattivare virus presenti sulle superfici, tra cui anche i coronavirus".

Non si può usare l'aceto che si acquista al supermercato, serve quello che si trova in farmacia

Ti ricordo infatti che il SARS-Cov-2 fa parte di una famiglia più ampia di coronavirus, all'interno della quale ne troviamo anche quattro con i quali conviviamo abitualmente senza rendercene conto e che sono all'origine di circa un terzo di tutti i casi di raffreddore che si verificano ogni anno. Oltre all'aceto ci sono poi altre sostanze che possono essere utili allo stesso modo, come l'olio essenziale di eucalipto o di pino, ma anche prodotti che trovi in farmacia e che avrai spesso usato proprio per lenire i classici sintomi da raffreddamento. "Tutti questi principi attivi, però, devono essere aggiunti alla giusta concentrazione – avverte il dottore. – Non possiamo pensare di comprare l'aceto che si trova al supermercato e utilizzarlo a questo scopo, perché avrebbe un effetto irritante. Dobbiamo piuttosto scegliere quello disponibile in farmacia"

Quindi sono sufficienti suffumigi e aceto contro il Covid-19? No. Quando avverti febbre, tosse o altri segnali che ti facciano sospettare di aver contratto l'infezione, avverti subito il tuo medico e chiedi a lui se sia il caso di effettuare un tampone o di assumere eventuali farmaci. Allo stesso tempo, puoi anche abbinare questo rimedio del tutto naturale che magari renderà più probabile un secondo tampone negativo. Se poi sai di essere stato a contatto con una persona positiva o un tuo famigliare si trova in isolamento in casa, nessuno di vieta di mettere a bollire l'acqua e ripetere gli stessi gesti che facevi da piccolo (un panno che copre la testa e respiri profondi per inalare il vapore). Potrebbe inattivare il virus al punto che non riuscirà nemmeno a provocare la malattia.

Fonte| "Acetic acid disinfection as a potential adjunctive therapy for non-severe COVID-19", pubblicato su European Archives of Oto-Rhino-Laryngology il 24 maggio 2020

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.