Come vengono numerati e classificati i denti?

Quante volte mentre sei dal dentista ti capita di sentir pronunciare dei numeri? Carie occlusale sul 23. Estrazione del 17. Per quanto sembrino cifre estratte a caso come alla tombola, in realtà si riferiscono ai denti, più precisamente ad un codice universale che viene adottato in medicina per poter consentire di comunicare più agevolmente diagnosi, trattamento e prognosi.
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Dott.ssa Simona De Stefano Perfezionata in Endodonzia e Odontoiatria Restaurativa
4 Luglio 2019 * ultima modifica il 20/07/2022

Se anche voi siete curiosi di capire come questa numerazione funzioni, così che la prossima volta, quando sarete seduti sulla poltrona del dentista non vi sfugga il dente oggetto delle attenzioni degli odontoiatri, qui di seguito spiegheremo brevemente come comprendere la logica che si nasconde dietro la numerazione dei denti.

Nomi e numero dei denti

Prima di iniziare con la numerazione vera e propria è giusto fare un’ importante distinzione tra i tre tipi di dentatura che si riscontrano nei pazienti.

  • Dentatura decidua – Si parla di dentatura decidua quando sono presenti in arcata solo i cosiddetti “denti da latte”, che sono destinati ad essere cambiati a partire dai 6 anni.
  • Dentizione mista – Da questo momento in poi si parla di dentizione mista, in quanto sono presenti in arcata elementi decidui e permanenti,. Questa condizione dura fino ai 12 anni circa.
  • Dentatura permanente – Una volta che tutti i denti decidui saranno sostituiti con quelli permanenti si parla di dentatura permanente.

Per quanto riguarda la dentatura decidua, questa consta di 20 denti: 10 per arcata, di cui due molari, un canino e due incisivi.

La dentatura permanente si compone di 32 denti: 16 per arcata, di cui tre molari, due premolari, un canino e due incisivi.

Come vengono numerati i denti?

La numerazione dei denti comunemente usata in odontoiatria è definita dall’International Standards Organization Designation System, vale a dire ISO System. Questa soluzione comprende la divisione dell’arcata inferiore e superiore (mascellare e mandibolare) in due aree grazie a una linea immaginaria. Vale a dire il piano sagittale mediale.

Partendo da sinistra verso destra, in senso orario, ogni quadrante riceve un numero (1, 2, 3, 4) che rappresenta la prima cifra del codice a due cifre. La seconda segue numerazione crescente e decrescente nei vari settori, in modo alternato. In questo modo la divisione dei denti nelle arcate è questa:

  • Superiore destra: da 11 a 18.
  • Superiore sinistra: da 21 a 28.
  • Inferiore sinistra: da 31 a 38.
  • Inferiore destra: da 41 a 48.

La numerazione dei denti da latte è simile, cambiano solo i numeri che caratterizzano i quadranti che vanno da da 5 a 8. Anche se all’inizio può sembrare una pratica complessa questa è la più condivisa e gli operatori del settore conoscono a memoria la numerazione dei denti.

Esistono altri metodi di numerazione dei denti?

Sì, uno è l’Universal numbering system diffuso negli Stati Uniti. Il sistema americano per numerare i denti segue una numerazione da 1 a 32 dove il primo è il terzo molare superiore destro dell’arcata mascellare. Ovvero il dente del giudizio.

La numerazione segue il senso orario e al numero 16 troviamo il terzo molare superiore destro. Si prosegue con l’arcata mandibolare fino al numero 1, che è sempre un dente del giudizio. Per i denti da latte la situazione è simile.

Altri metodi per numerare i denti? C’è il Palmer notation method per gli ambiti militari, noto anche come metodo Zsigmondy dal nome del suo ideatore. In ogni caso questo e il sistema americano sono sistemi trascurabili, il più diffuso è quello proposto e condiviso dall’ISO System.

Odontoiatra laureata col massimo dei voti alla facoltà di Odontoiatria dell’Università Federico II di Napoli con una tesi sperimentale in patologia altro…
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