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Con la variante Omicron aumentano le reinfezioni: chi rischia di più di riprendere il Covid secondo l’Istituto Superiore di Sanità

Dall’inizio della diffusione della variante B.1.1.529, conosciuta come Omicron, sono cresciuti i casi di reinfezione da SARS-CoV-2, ovvero di diagnosi confermate anche dopo una prima guarigione. Stando ai dati di un report Iss, vediamo quali sono le persone nelle quali il Covid può tornare più facilmente.
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Alessandro Bai 1 Marzo 2022
* ultima modifica il 01/03/2022

Sì, il Covid si può riprendere anche dopo essere guarito da una prima infezione, e anzi, si tratta di uno scenario che dall'arrivo della variante Omicron si presenta sempre più spesso. A dirtelo sono direttamente i dati dell'ultimo rapporto prodotto dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) relativo, che segnala come a partire dal 6 dicembre 2021, data che ha segnato l'inizio della diffusione della variante B.1.1.529, denominata poi Omicron, il rischio di una reinfezione da Covid-19 sia aumentato specialmente per alcune categorie di persone.

È proprio di pochi giorni fa, inoltre, il rapporto della Uk Health Security Agency che fa il punto sulla variante Omicron 2, o BA.2, che si starebbe diffondendo soprattutto in Gran Bretagna e Danimarca e, pur non mostrando una maggiore pericolosità rispetto ad Omicron, contribuirebbe comunque ad aumentare il numero di reinfezioni.

Omicron: chi è più a rischio di reinfezione

Si può parlare di reinfezione quando una persona già risultata positiva ad un primo tampone molecolare o antigenico, e poi guarita, contrae una seconda infezione sempre confermata da un test dopo almeno 90 giorni dalla prima diagnosi, ma anche nei casi in cui l'infezione successiva avviene entro i 90 giorni dalla prima, a patto però che si tratti di un ceppo virale di SARS-CoV-2 diverso dal precedente.

D'altronde, le reinfezioni da SARS-CoV-2 non sono una novità: secondo il report Iss che ti ho già citato, relativo alla sorveglianza del Covid-19, all'impatto delle infezioni e all'efficacia dei vaccini, i casi di seconda infezione in Italia sarebbero stati ben 232.818 nel periodo compreso tra il 24 agosto 2021 e il 23 febbraio 2022, pari a circa il 3% dei casi totali. Anche se nell'ultima settimana di febbraio, rispetto a quella precedente, le reinfezioni risultano leggermente in calo (da 3,2% a 3,1%), secondo l'Istituto Superiore di Sanità "l’analisi del rischio di reinfezione a partire dal 6 dicembre 2021 (data considerata di riferimento per l’inizio della diffusione della variante Omicron), evidenzia un aumento del rischio relativo aggiustato di reinfezione" per determinate categorie, ovvero:

  • Per le persone che hanno ricevuto la prima diagnosi di Covid-19 da più di 210 giorni (7 mesi circa)
  • Per i soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni
  • Per le donne, più a rischio rispetto agli uomini, probabilmente a causa della maggior presenza nell'ambito scolastico (dove le attività di screening sono più intense) e ad una maggiore tendenza, rispetto a chi è di sesso maschile, a svolgere funzioni da caregiver in ambito famigliare
  • Per le fasce di età più giovani, comprese tra 12 e 49 anni, rispetto a chi ha tra 50 e 59 anni, probabilmente a causa di comportamenti ed esposizioni a maggior rischio
  • Per gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione

Se fai parte di questi gruppi, riprendere il Covid-19 potrebbe essere più facile, anche se sei già guarito da una prima infezione, dunque sarà ancora più importante fare attenzione e rispettare tutte le norme di prevenzione che possono metterti al riparo da un nuovo contagio, oltre naturalmente a restare al passo con la campagna vaccinale. Se nonostante questo dovessi comunque riprendere Omicron, che si è particolarmente diffusa nei primi mesi del 2022, ricordati comunque che si tratta di una variante più contagiosa ma meno pericolosa.

Fonte | Istituto Superiore di Sanità

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